GoodBye...

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"COSA SOGNIFICA CHE SANDY È TORNATA?" urlò Alessio.

"Sifgnifica che Sandy è tornata. Non lo trovo così difficile" sbiffò spazientito Gennaro.

"Zitto tu, pulcino spelacchiato" sputò Alessio.

"Mi ha detto che la loro stanza è la numero duecentonove" dissi io, cercando di terminare la loro conversazione prima che si uccidessero a vicenda.

Poi sentimmo bussare alla porta.

Gennaro si alzò sbuffando.
"Ma chi è? Noi facciamo conversazioni importanti e questi ci interrompo.. bah" borbottò mentre andava verso la porta.

Poggiò la mano sulla maniglia e aprì la porta.

Sulla soglia si presentò la fiugura longilinea di Markus, con il solito sorriso sfacciato sul volto.
Gennaro sgranò gli occhi e con una mossa veloce del braccio chiuse la porta causando un rumoroso tonfo.

"COSA. COME SA DELLA NOSTRA CAMERA?"

Sul divano Peter era in braccio a Chris, e quest'ultimo faceva aria con una rivista sul viso di Peter.

"Esagerto.." sussurai io.

"Okay... il telefono dov'è? Chiamo la polizia" disse Alessio.

Io gli diedi uno schiaffo dietro la testa e lui cadde rovinosamente sul letto.

Io andai verso la porta, dove Gennaro era poggiato con la schiena per non far entrare Markus.

"Dai spostat-"

"No! Lui non entrerà qui dentro se ci sei tu!" Disse deciso.

Io sospirai cercando di spostralo.
"Non ti bacierà un'altra volta!" Disse spingendomi appena.

"So badare a me stessa, grazie." Dissi autoritaria e fredda, mettendo mani dietro la schiena.

Lui assunse un'aria confusa e agrottò le sopracciglia per il mio improvviso, e mai visto modo, di fare.

"E ora... apri questa porta per favore" dissi spostando lo sguardo dal pavimento ai suoi occhi. Sono io... o i suoi occhi erano di un azzurro più scuro del solito?

Lui si spostò incerto e aprì la porta continando a fissarmi. Mi incaminai verso Markus con un sorriso sul viso.

Ma una mano fredda si posò sul mio braccio posizionato dietro la schiena e mi sentii tirare leggemrente.

Genn avvicinò la sua bocca la mio orecchio e sussurò qualcosa, cosicché solo io potevo sentire:

"Non so cosa ti sia preso... ma quasto comportamento aurtoritario mi piace"

Lasciò il mio braccio e chiuse la porta alle mie spalle.
Rimasi immobile a guardare un punto fisso del corridoio.

"Tutto okay?" Chiese Markus avvicinando una mano alla mia spalla.

Io mi ripresi e scacciai velocemente la sua mano prima che mi toccasse.

"Si sto bene" sorrisi nervosamente e legai i capelli in una coda.

"Bene. Ehm.. ti ho chiamata per poter andare insieme a Sandy in un posto per parlare un pò" disse lui, facendo comparire le fossette sulle sue giance.

"Oh d'accordo, allora chiamo anche gli altri" esclamai facendo un cenno verso la porta della nostra camera.

Lui sussultò e mi fermò subito

"NO! Cioè... volevo parlare solo con te e Sandy. Insomma.. così chiariamo alcune cose.. da soli" mormorò l'ultima parola. Il ché mi inquitetò leggermente, ma tentai di mantenere il modo di fare gentile e permissivo.. per vedere dove voleva andare a parare.

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