Capitolo 3

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"Ma che diavolo...?" pensai mentre continuavo a fissare quell'ammasso di capelli biondi e quegli occhi azzurri. Senza rendermene conto iniziai a camminare in quella direzione ritrovandomelo davanti.

"Ehm...c-ciao. Sei nuovo qui? Giurerei di non averti mai visto" chiese tentennante.
"Sì, sono arrivato giusto qualche ora fa, piacere, Louis Tomlinson" sentenziai tenendo la mia mano verso lo sconosciuto.
"Niall Horan, piacere mio" sorrise; aveva un sorriso davvero contagioso devo ammetterlo.
"Se vuoi farti un amico io sono disponibile, potrei farti fare un tour della città se ti va" mi disse gentile Niall, non potei fare a meno di annuire.

Insieme decidemmo di dirigerci verso il negozio di Starbucks lì vicino e iniziammo a parlare delle nostre vite per conoscerci meglio.

"Vivo qui da sempre con i miei genitori e mia sorella Nicole. Siamo una famiglia pazza ma ci vogliamo molto bene e...mi mancheranno", i suoi occhi per la prima volta smisero di brillare.
"Come mai?", non potei fare a meno di chiedere incuriosito e per mia sorpresa la risposta fu "inizierò la scuola privata di qui e dovrò rimanere lì a dormire, sai... una sorta di college. Solo che non sono mai stato così tanto a lungo lontano dalla mia famiglia e a parte il mio amico Liam non conosco nessun altro". Oh. Un sorriso si formò per la prima volta sulle mie labbra dopo tanti giorni. Mi stava davvero molto simpatico quel Niall, sentivo che saremmo diventati grandi amici.

"Ma è dove andrò io! Sono nella tua stessa situazione come puoi immaginare, non conosco nessuno e sono preoccupato per questa cosa, ma a differenza tua sono felice di andarmene di casa".
Il biondo mi fissò con una ritrovata luce negli occhi e sorrise. La simpatia era reciproca.
"Ma è grandioso! Potrai stare con me e Liam ovviamente, ti piacerà fidati, siete molto simili" disse.
"P-posso chiederti come mai sei felice di andartene di casa? Voglio dire, non dev'essere un periodo facile con la storia del trasferimento e tutto il resto...senza la tua famiglia in questo posto nuovo dev'essere spaventoso!".

Effettivamente aveva ragione lui, non ero felice di affrontare questa cosa da solo e con il mio migliore amico dall'altra parte del Paese, ma la situazione era molto più complicata di così.
Se solo avessi saputo... "Te ne parlerò dopo, adesso paghiamo e andiamo a farci un giro. Ho bisogno di sgranchire le gambe".

Litigai con il mio nuovo amico perché voleva pagare il mio frappuccino come regalo di benvenuto, ma non lo trovai corretto. Ad ogni modo alla fine dovetti cedere alle sue minacce e, quando uscimmo dal bar, gli tirai un lieve pugno sulla spalla.

"Non dovevi, davvero" dissi.
"Oh avanti è solo un frappuccino, non ho dovuto vendere un rene per te. E poi mi stai molto simpatico, credo che diventeremo buoni amici sai?".
Sorrisi di rimando perché lo pensavo anche io. "Allora grazie mille".
Per qualche secondo pensai che, forse, la mia vita sarebbe potuta migliorare ed essere ancora migliore rispetto a quella che avevo a casa.
Per certi versi avevo ragione, ma non calcolai la valanga che di lì a qualche tempo mi avrebbe travolto. Piccolo stupido Louis.

"Figurati Lou. Ora dimmi, come mai sei incazzato con i tuoi?".
Niall mi riportò alla realtà mentre camminavamo per le strade enormi di quel posto verso una meta a me sconosciuta.
"Mi hanno detto del trasferimento appena una settimana prima, non mi hanno nemmeno dato il tempo di elaborare la cosa e salutare a dovere i miei amici, prepararmi alla mia nuova vita e pensare a cosa volessi davvero. Non hanno nemmeno chiesto il mio parere, quindi questo l'hanno voluto loro" dissi io.

Nel frattempo avevamo raggiunto una zona isolata della città, vicino ai campi, in cui si trovava un piccolo parchetto immerso nel silenzio. Ci sedemmo sulle altalene e mentre dondolavamo tranquilli continuammo a parlare.
"Sono sicuro ci sia una buona motivazione se hanno preso questa decisione di punto in bianco no? E poi mi hai detto che tua madre sembrava molto preoccupata... come diavolo fai a non voler sapere il motivo che ti ha costretto a cambiar vita!? Sei un pazzo!" rise Niall.
Sospirai, sentendo per l'ennesima volta un peso inspiegabile allo stomaco. Ma che diavolo era?

"Hai ragione Niall, ma non lo so, semplicemente...sono troppo arrabbiato ora. Qualsiasi sia il motivo non lo voglio sapere. Avrò tempo per schiarirmi le idee, a maggior ragione lontano da loro".
Quello che non sapevo, però, è che questo tempo non lo avrei mai avuto. Stupido.

Il biondo annuì e iniziammo a parlare di mille altri discorsi, mi raccontò della città, della nuova scuola, dei corsi che avrebbe voluto fare (erano praticamente gli stessi che avevo scelto io, che fortuna) e ridemmo fino a quando la pancia ci fece troppo male per continuare. Mi sentii in colpa di essere così felice, per aver abbandonato Mark e per aver già trovato un nuovo amico. Mi appuntai nella mente di scrivergli subito appena tornato a casa per raccontargli delle tantissime novità.

Stavamo parlando di qualche cazzata quando, non so per quale motivo, una forza a me sconosciuta mi costrinse ad alzare lo sguardo. Quello che mi trovai davanti fu la visione celestiale più bella della mia vita: di fronte a noi, qualche metro più avanti, due ragazzi stavano passeggiando tranquillamente per strada sorridendo. Uno aveva la maglia appoggiata alla spalla sfoggiando i numerosi tatuaggi e gli addominali scolpiti. Avreste puntato tutto su di lui vero? I capelli castani acconciati in un ciuffo erano mozzafiato, certo, ma nulla in confronto all'altro ragazzo.

Indossava una semplice maglia nera e dei jeans strappati, i riccioli castani gli contornavano il viso ricadendo sulle spalle e gli occhi verdi toglievano il fiato sotto il riflesso del sole. Per qualche secondo pensai che il mio cuore si fosse fermato. Non riuscii a parlare, rimasi semplicemente a bocca aperta quando un "porca troia!" uscì dalla mia bocca. Istintivamente portai le mani alla bocca.

Niall che era seduto di fianco a me mi guardò confuso, scoppiando poi a ridere. Lo fissai confuso io questa volta. Stava piangendo dalle troppe risate.
"Che hai Niall?" chiesi io ancora scosso dalla visione del riccio di poco prima.
"Dovevi vederti. Ti giuro. Avevi gli occhi e la bocca spalancati e hai cacciato un urlo assurdo!".
Riprese a sbellicarsi dalle risate.
"Non ho urlato!" risposi io.
"E allora perché Zayn ti ha guardato quasi spaventato dal tuo tono di voce?". Altre risate.

Avevo urlato davvero? Mi avevano sentito? No, impossibile, Niall era molto vicino a me, deve aver recepito la mia voce più alta del normale tutto qui. Ma soprattutto... perché diavolo mi ero comportato così? Che mi era preso? Voglio dire, il riccio era davvero bello, ma io ero etero. Scossi la testa cercando di scacciare via quella visione dalla mia testa.

"Chi è Zayn?" chiesi una volta ripresa la capacità di parlare.
"Il moro senza maglia, devi sapere che è uno dei più popolari qui. Tutte le ragazze cadono ai suoi piedi".
Non mi era difficile crederlo, soprattutto se era solito girare per strada mezzo nudo mettendo in risalto il fisico scolpito.
"E...e l'altro ragazzo? Si insomma...co-come si chiama?" chiesi ancora, cercando di sembrare indifferente.

Ma che mi era preso? Sarà stata la stanchezza del viaggio e le troppe emozioni di quel giorno. Iniziavo ad avere le allucinazioni. Niall sembrò capire, e rise di nuovo.
"Bello eh? Ti piacciono i... i ragazzi?" sentenziò.
"Ma che dici! No! Come diavolo ti viene in mente!?".
Ok forse avevo avuto una reazione un po' troppo esagerata. Non seppi spiegarmi ancora una volta il perché.

"Mah, sarà...comunque si chiama Harry. E' il suo migliore amico, anche se di solito se lo filano meno di Zayn. E' più...riservato diciamo".
Mi ritrovai a tirarmi uno schiaffo mentalmente quando sospirai quasi felice al "se lo filano meno". Perché mai? Ok, forse ero stanco e avevo bisogno di riposare.

Salutai Niall deciso che avessi bisogno di dormire un po' e tornai a casa, promettendo di vederci il primo giorno di scuola e di sederci in mensa assieme.

Cenai frettolosamente e corsi subito in camera mia, mi misi in pigiama e mi misi a letto, chiudendo gli occhi. Effettivamente ero distrutto. Scivolai in un sonno profondo senza sogni, tranne uno...due bellissimi occhi verdi.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnWhere stories live. Discover now