Capitolo 24

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Abbassai la maniglia ritrovandomi davanti la mia vecchia camera con la moquette beige i gli armadi chiari, mi era mancata molto considerando che avevo passato l'ultimo mese dello scorso anno ad evitare quella porta con inciso il numero 28 e il riccio che ci viveva dietro.
Questa volta il cuore mi esplodeva di gioia perché con me c'era anche lui.

"Avanti, iniziamo questa nuova avventura" disse sorridendo.
Gli occhi luminosi dalla sera prima.

Annuii ed entrai in camera, ormai il sole stava tramontando e rifletteva i suoi fasci di luce di un colore quasi tendente al rosa su ogni superficie.
Harry si lanciò sul letto, stanco e leggermente sudato per aver trasportato tutte le valigie, e io rimasi a guardarlo con il cuore che martellava nel petto.
Era la creatura più bella che avessi mai visto, un dipinto reso reale.
Era ancora più bello della Notte Stellata di Van Gogh, e chiunque sa quanto ami quel dipinto.

Mi fermai, semplicemente immobile su due piedi al centro della stanza e lo guardai in silenzio con la paura di sprecare anche solo un secondo di quella vista mentre le palpebre sbattevano.
Avevo rinunciato a quella visione per davvero troppo tempo, non volevo più perdere un istante.

Harry aprì un occhio, probabilmente sentendosi osservato e un sorriso leggero si formò agli angoli della sua bocca.
"Che c'è Lou?" mi disse quasi sussurrando.
"Io- no, niente è che...sono felice per...per tutto, credo. Sono felice che tu sia qui con me" ammisi io spontaneo.
Non aveva più senso mentirgli ormai, non dopo la sera precedente.

Si voltò mettendosi a sedere e indicando con la mano lo spazio vuoto accanto a lui, mi diressi verso quel letto e mi lasciai cadere sopra a peso morto.
La mano nel riccio si posò sulla mia coscia, delicatamente, nessun significato nascosto in quello che faceva.
"Mi rendi migliore, Louis" disse guardandomi negli occhi.
Non parlai.

"Anche solo starti vicino mi rende felice, mi fa sentire come se fossi sempre al posto giusto e al momento giusto qualsiasi siano le circostanze. Mi sveglio la mattina e se non ti trovo vicino mi sembra di non riuscire a respirare. I due mesi senza di te sono stati i più brutti della mia vita, forse ancora più difficili di quando sei sparito tu anche se questa volta sapevo quello che stavo facendo".

"Scusami davvero per tutto quello che ti ho fatto Harry, non lo meriti".
"No Louis, sono stato io lo stronzo egoista. Mi sono messo con Emily e poi sono scappato da te perché avevo capito che dentro di me qualcosa non andava e...avevo paura", fece presa sulla mia coscia e un brivido mi scorse lungo la schiena.

"E...adesso hai-hai ancora paura?".
Dovevo chiederlo, dopotutto.

Mi scrutò a lungo tenendo i suoi smeraldi fissi nei miei occhi poi parlò: "Non lo so io...io penso che...".
"Va tutto bene Hazza, dico sul serio. Se non sei pronto non importa, ti aspetterò sempre. Ti aspetterò fino al mio ultimo respiro, fino al mio ultimo istante su questa terra e se le stronzate riguardo al paradiso che dicono sono vere...ti aspetterò anche oltre. Sei il mio ossigeno, non potrei farcela senza di te e se averti accanto vorrà dire aspettare a me va bene. Solo...non lasciarmi più andare, ti prego".

"Questo mai, dovesse essere l'ultima cosa che faccio. Ma sei sicuro che ti vada bene Lou? Voglio dire, arriverà inevitabilmente il momento in cui crollerai sotto tutta questa pressione e mi odierai per questo, è normale. Se non vuoi farlo posso capire e...farmi da parte, rimarremmo comunque buoni amici, no?".

"Dio Harry ti prego, ho dovuto fingere fin troppo di essere 'l'amico' o 'il compagno di stanza' perfetto. Non voglio questo, voglio te. Solamente te. Voglio svegliarmi la mattina tra le tue braccia e riaddormentarmi la sera nello stesso modo. Voglio andare a prendermi un gelato con te e ridere di cazzate. Voglio correre a piedi scalzi sotto la pioggia con i vestiti troppo appiccicati alla pelle e baciarti. Non voglio niente che sia diverso da questo, va bene? So che non sarà facile ma se c'è una cosa che ho capito da quanto ti ho visto è che l'amore è una merda. L'amore ti tiene sveglio la notte, ti fa chiudere lo stomaco, ti fa piangere ed è tutto un fottuto casino. Ecco perché non mi sono mai innamorato. Ma tu Harry...per te affronterei questo e altro. Solo per stare con te, sempre".

Harry mi guardò in silenzio, gli occhi velati leggermente da delle lacrime che stava provando ovviamente a ricacciare indietro e, sussurrando, disse "non devi per forza aspettare che piova".

Lo guardai confuso, "in che senso Haz?".
"Per baciarmi, dico, non devi aspettare che piova".

Mi lanciai sicuro verso le sue labbra e lui mi venne incontro a metà strada, appoggiò delicatamente le labbra sulle mie senza premerle, si sfioravano e basta e io stavo per impazzire.
Harry si spostò leggermente per permettermi di sedermi più vicino a lui, le mie gambe a cavalcioni sulle sue.
Misi una mano dietro al suo collo e infilai le dita tra i suoi morbidi ricci tirandolo il più vicino possibile.
Ogni centimetro del nostro corpo era a contatto eppure desideravo di sentirlo ancora più vicino, non che fosse possibile.
Baciare Harry era come volare.
Sentirsi liberi e felici, nessun pensiero intorno fino a quando...

"Lou avanti andiamo a cen-oh porca puttana scusate!".

"Niall non fare il bambino, entra Dio mio" dissi io staccandomi di scatto dal riccio che assistette alla scena con aria divertita.
Il biondo tornò nella stanza con una mano davanti agli occhi che abbassò leggermente subito dopo.

"Ciao Harry, scusate io non pensavo ch-Dio Louis perché non mi dici queste cose!".
"Nialler, calmati. Respira. Te lo avrei detto a cena tra cinque minuti. Davvero".
"Beh io penso di dover dare altrettante informazioni a Zayn quindi...perché non parlare una volta sola?" chiese Harry.
"Che vuoi dire?".
"Che potremmo cenare tutti insieme, se a voi sta bene".
"Oh sì, sarebbe fantastico! Non vedo l'ora di avvisare Liam, finalmente! Mi deve altri venti dollari" e così corse fuori dalla stanza.
Scossi la testa divertito.

"Hanno scommesso dei soldi su...noi due?" chiese Harry un po' spaventato e un po' divertito dalla situazione.
"Oh, non è la prima volta. Hanno scommesso venti dollari la prima settimana di scuola che fossi...si che tu mi...mi piacessi" dissi leggermente imbarazzato.
Mi risultava ancora difficile dire ad alta voce al riccio di essere innamorato di lui, era ancora presto.

"Ma che amici hai!?" disse scandalizzato.
Non potei far altro che ridere, ridere di gusto.

"Chiamo un attimo mia madre e poi vi raggiungo in mensa, tu inizia pure ad andare da Zayn, poi ci troviamo" dissi dandogli un leggero bacio sull'angolo della bocca.
"Va bene, salutami Johannah, dille che le voglio bene e che andremo a trovarla questo weekend" disse uscendo dalla stanza e regalandomi uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.

"Aspetta Harry!" urlai io per farmi sentire, sembrò funzionare perché un secondo dopo la porta si riaprì.
"Dimmi".
"Sei sicuro di volerlo dire ai nostri amici?".
"Louis, Zayn sa già tutto da mesi e a quanto pare anche Niall e Liam. Forse lo sanno da prima che lo capissimo noi, che senso ha non dirglielo?".
Annuii.

"Ma se non sei sicuro...".
"Non ho detto questo" disse scuotendo piano la testa "ho detto che ho paura di dirlo al mondo, ma Zayn è una parte di me e beh...Niall e Liam sono una parte di te quindi...è giusto così. Sono sicuro di quello che provo, ok? Non sono mai stato sicuro di qualcosa come lo sono ora Lou" e una volta finita la frase poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.
Durò qualche secondo.
Un bacio dolce senza malizia.
Solo una dimostrazione di amore.

"Va bene allora, dai vai ora" dissi sorridendo e vedendolo sparire ancora una volta per il corridoio.



"Mamma, ciao!" urlai appena rispose al cellulare.
"Louis, tesoro, è successo qualcosa?".
"No, volevo solo sapere se stessi bene e...stamattina non abbiamo avuto modo di parlare. Volevo ringraziarti per esserti tenuta in contatto con Harry e per averlo portato a cena da noi".
"E' il minimo che potessi fare. Te l'ho detto l'altro giorno no? Siete due testardi e non volete ammettere i vostri sentimenti, ma siete destinati a stare insieme".

"Ci siamo baciati" dissi io semplicemente.
Lei spalancò la bocca.
"Ommiodio! Siiiì lo sapevo! State insieme quindi?".
"No, non esattamente. Io lo amo e lui ricambia ma non è ancora pronto per una relazione e per dirlo al mondo quindi...per ora siamo solo questo".
"Due amici che si infilano la lingua in bocca?"
"Mamma! Ma ti sembra il caso!".

La mia faccia sconvolta la fece ridere di gusto.
Era così bello vederla star bene.
"Comunque, mi ha detto di salutarti e di dirti che ti vuole bene e...verremo a trovarti questo weekend, se non hai impegni".
"No certo che no tesoro, non vedo l'ora di avervi qui!"
"Perfetto, adesso scusami davvero ma devo andare a cenare o Niall finirà anche il mio piatto di pasta, ti chiamo domani ok? Per qualsiasi cosa tu chiama, terrò il telefono acceso anche la notte".
"Va bene BooBear, ma non preoccuparti, sto bene. Ci sentiamo domani, oh e...salutami tanto Harry da parte mia. Digli che gli voglio bene anche io!"
"Va bene mamma, ciao" risposi io finendo la telefonata.

Rimasi qualche secondo seduto sul letto di Harry mentre ripensavo alla conversazione che avevo appena avuto con mia madre, scossi la testa sorridendo.
Si comportavano come se fossero la suocera e il genero, incredibile.
Era una scena talmente divertente ma allo stesso tempo così dolce che mi si sciolse il cuore.
Soprattutto perché sapevo che mia madre non mi avrebbe mai visto sposarmi o avere un figlio.

Un nodo mi si formò in gola ma lo ricacciai indietro e mi diressi verso la porta, abbassai la maniglia e mi diressi verso la mensa per andare dai miei amici e dal mio Harry.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnWhere stories live. Discover now