Capitolo 6

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"Lou ti prego sto iniziando a preoccuparmi, vuoi dirci cos'è successo per avere quella faccia?" disse Niall.
Ok forse era il momento di riprendermi, si stavano davvero preoccupando.

"H-harry" dissi io a bassa voce mentre continuavo a fissare la forchetta davanti a me.
Niall mi guardò confuso, Liam non era da meno.
"Cosa diavolo c'entra Harry adesso Lou?" mi chiese.
"Era...in camera mia. No, la mia vecchia camera, James e Zayn...e quindi io e Harry..." farfugliai di fretta, il che confuse ancora di più i due.

"Harry? Harry Styles?" disse Liam cercando di fare chiarezza.

Dove avevo già sentito quel cognome? Si era presentato solo con il suo nome, e Niall aveva fatto lo stesso. E allora perché mi sembrava familiare?

"Sì, lui" annuii.
Niall smise di mangiare, mi guardò e, come successe al parco, scoppiò a ridere. Vidi il nostro amico più confuso che mai grattarsi la testa.
"Scusate ma davvero non vi capisco. Louis, hai una cotta per Harry?" mi chiese quindi.
Sbiancai, Niall rise ancora più forte.

"No! Perché lo pensate tutti!? Dio, vi ho parlato di Eleanor no? Come potete pensare che io sia...gay?" dissi quasi incazzato da quell'affermazione.
I due si guardarono e annuirono, si alzarono e mi portarono in giardino dove ormai l'aria della sera mi solleticava la pelle.

"Louis, ascolta, non ti incazzare. Te l'ho detto anche io quel giorno sull'altalena, fidati, te lo si legge negli occhi che muori ogni volta che lo vedi. Non c'è niente di male se ti piace un ragazzo, a noi puoi dirlo, non ti giudicheremmo mai lo sai." Mi disse il biondo incerto, forse temendo la mia reazione.

"Louis davvero, ha ragione Nialler, io della storia del parchetto non ne sapevo nulla, eppure mi è venuto spontaneo chiedertelo. Non ci sarebbe nulla di male in tal caso, e forse spiegherebbe perché tu non ti sia mai innamorato di Eleanor o di altre ragazze..." disse Liam, appoggiandomi piano una mano sulla spalla. Sospirai, effettivamente aveva senso.

Le sensazioni che provavo quando quegli occhi verdi si mescolavano ai miei azzurri erano esattamente quelle che si leggevano nei romanzi d'amore. Che mi piacesse davvero Harry? Ero convinto di essere etero, non avevo mai guardato nessun ragazzo così eppure...qualcosa in me non andava.

Con questi pensieri dissi ai miei amici "ragazzi, vi state sbagliando, ve lo assicuro. Adesso torno in camera a riposare, questa giornata è stata davvero stancante, ci vediamo domani" e sorrisi debolmente.
I due annuirono e io me ne andai, nel mentre li sentii dire qualcosa a bassa voce, non volli sapere cosa.

Mi incamminai per i corridoi dei dormitori ripensando incessantemente a quanto mi avessero detto i miei amici. Iniziavo a pensare avessero ragione.
Arrivai alla porta della mia nuova camera con un "28" disegnato sopra in modo sgargiante e, sperando di trovarla vuota, entrai con un groppo alla gola.
Fortunatamente del riccio nessuna traccia, erano ancora tutti a cena e così ne approfittai per mettermi il pigiama, controllare le notifiche di Twitter e mettermi a dormire. Mi avrebbe sicuramente fatto bene. Al resto ci avrei pensato l'indomani.

Chiusi gli occhi e mi addormentai, ma dopo poco qualcosa mi svegliò. Una mano mi stava scuotendo il braccio.
Spostai lo sguardo al braccio, per poi arrivare al viso di quella persona.

Harry.

Ci misi circa dieci secondi per ricordare cosa fosse successo e che, adesso, James non fosse più il mio compagno di stanza.
I suoi occhi verdi mi fissavano preoccupati.

"Louis, credo tu abbia avuto un incubo, stavi urlando e ti dimenavi nel sonno".
Di colpo i miei occhi iniziarono a vedere lucidamente la stanza e, di conseguenza, il riccio con addosso solo i pantaloni del pigiama, lasciando scoperto il petto ricoperto di tatuaggi.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnDonde viven las historias. Descúbrelo ahora