Capitolo 18

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E' passata quasi una settimana e Harry è ancora a casa nostra, mi ha aiutato molto soprattutto i primi giorni perché continuavo a piangere e mi rifiutavo di alzarmi dal letto. Sapevo di dover essere forte anche per mia madre ma proprio non ci riuscivo. Era la mia migliore amica prima ancora di essere mia madre, e non ero assolutamente pronto a perdere anche lei.
Chi mi sarebbe rimasto dopo?
Sì, io e mio padre avevamo un bel rapporto, ma niente di speciale.

Harry entrò in camera con una brioche.
"Tieni Lou, mangia almeno questa ti prego".
Sbuffai.

"Ascolta, oggi se non è un problema vorrei uscire con Zayn almeno un paio d'ore, non lo vedo da due settimane e devo dirgli una cosa molto importante" disse.
"Harry non sei la mia governante santo cielo, non devi chiedermi il permesso per uscire".
"Sì questo lo so ma...non voglio lasciarti solo" ammise semplicemente.

"Comunque stai tranquillo, vai pure, tanto forse volevano venire a trovarmi Niall e Liam quindi in caso ci saranno loro".
"Allora perfetto", sorrise.
Mi illuminai.

"Harry...no niente lascia perdere".
"Avanti, parla".
"Mi chiedevo...come va con Emily?".

Erano passati giorni da quando avevo sentito lui e mia madre parlare, non ne potevo più, avevo bisogno di risposte.
In una settimana aveva nominato solo Zayn e alcuni suoi amici, mai una volta che avesse fatto il nome della bionda.
Lo vidi irrigidirsi per poi farfugliare "ehm...cioè sì va...voglio dire...credo che sia tutto...ok, immagino".

Ma che diavolo...che si fossero lasciati davvero?
E perché mai?
Non ebbi il coraggio di ammettere di averlo sentito mentre parlava con mia madre così lasciai cadere il discorso.

"Oh, bene. Comunque vado a cambiarmi, almeno sarò decente quando vedrò i miei amici o si preoccuperanno anche loro".
Harry sorrise e io mi diressi in camera mia.

Optai per dei pantaloni della tuta neri con delle bande bianche sui lati e una maglia bianca con qualche scritta sopra, tanto non sarei dovuto uscire.

Poco dopo fecero irruzione in casa mia il biondo e il castano.
Mi erano mancati molto e sapevo di aver molto da raccontare.
Ero pronto alle urla di Niall, forse.

Nel giro di tre secondi entrarono in camera mia spalancando la porta.
"Louis, sei vivo!" disse Niall.
Tempismo ottimo per fare questa battuta devo dire.

Trovai il coraggio per dire "oh, almeno io...sembrerebbe di sì".
Ridemmo tutti e tre.
"Tieni, ti ho portato del cibo".
"Non avevo dubbi Nialler".
"Ehi Lou, come stai?" mi chiese Liam facendo capolino dietro la testa del biondo.
"Va un po' meglio, tranquilli".
"Fantastico, ora però ci spieghi tutto su Harry!" urlò Niall.
"Cosa volete sapere ragazzi?".

Merda.
Riconobbi la voce e mi girai probabilmente con la faccia bordeaux.

Harry era sulla porta di camera mia, la spalla destra appoggiata contro lo stipite in legno chiaro e le gambe intrecciate.

"Oh no noi volevamo sapere se...cioè insomma...se tu...se tu l'avessi aiutato durante questi...giorni" balbettò Liam.
Che figura di merda.
Il riccio inaspettatamente sorrise.
Che gli prendeva adesso?

"Sì ragazzi, l'ho aiutato, o almeno spero" disse poi.
"Non dire stronzate Harry, lo sai che senza di te accanto non sarei mai riuscito a dormire".
Nel mentre Niall che aveva aperto un pacchetto di patatine si strozzò.
Per poco non ci lasciava le penne pure lui.
"Scusate, mi sono dimenticato di masticare" si giustificò.
Certo Niall, certo.

"Comunque tolgo il disturbo, ero solo venuto ad avvisarti che stavo per uscire" disse, poi si avvicinò al mio letto e si mise accovacciato davanti a me, con le mani sulle mie ginocchia che divennero budini.
"Per qualsiasi cosa, chiamami".
"Me la posso cavare da solo, non preoccuparti più per me" sorrisi.
"Non ne sarei così sicuro. Ragazzi, tenetelo d'occhio al posto mio" disse rivolto ai miei due amici, ed uscì dalla stanza.

Liam mi guardò con la bocca spalancata senza dire una parola, a me veniva da ridere.
"Dovreste vedere le vostre facce ragazzi" dissi io con le lacrime agli occhi.
Per la prima volta di gioia.
"No cioè io ho visto bene?" disse Niall ancora con la bocca piena di patatine.
"Tu zitto, che per poco non mi hai fatto fare una figura di merda" dissi fingendomi arrabbiato.
"Beh scusa, io arrivo qui dopo due settimane che non ti vedo e mi trovo davanti questa scena. Che cazzo è successo a casa tua?"

"Sinceramente? Non mi ricordo", feci spallucce.



Passai le tre ore successive a descrivere dettagliatamente, sotto richiesta dei due, come fossero andati gli eventi.
Gli raccontai di quando Harry mi aveva visto in corridoio e si era offerto di accompagnarmi, di quanto fosse stato doloroso assistere al funerale di Mark, della sbronza che mi ero preso subito dopo e della malattia di mia madre.

"Io però te l'avevo detto che doveva esserci un motivo per partire da un giorno con l'altro" disse il biondo.
"Lo so, avrei dovuto ascoltare tutti quanti, mi sento una merda".
"Non è colpa tua Lou, e questo lo sai, quindi smettila" disse Liam.

Parlammo anche della scuola e gli chiesi di Isaac, mi dissero che stava bene e che ormai le lezioni erano praticamente terminate. Anche i professori avevano voglia e bisogno di vacanze, così avevano smesso di assegnare compiti e verifiche da qualche giorno.

"A proposito, ho visto Emily baciarsi con un certo Nick, cos'è successo con Harry?".

Già, cos'era successo tra i due?
E perché poche ore prima il riccio mi aveva mentito?
Non voleva dirmi che si fossero lasciati.
Per quale motivo?

"Oh...io non lo so. Prima ho chiesto ad Harry come andassero le cose tra i due e mi ha farfugliato qualcosa riguardo il fatto che andasse tutto bene quindi...però l'ho sentito parlare con mia madre qualche giorno fa e le ha detto che non era fidanzato, che non era lei il suo amore e che voleva aspettare fino a che non avesse amato la persona giusta" dissi io.
I due si guardarono confusi, e io guardai loro.

"E adesso che vi prende?"
"No nulla, pensavamo...è strano".
"Già, comunque adesso andate pure ragazzi prima che faccia buio. Grazie di tutto".
"Figurati è stato un piacere. Se ti serve qualcosa dopo aver chiamato il tuo principe azzurro magari chiama anche noi eh" disse ridendo Liam.
"Certo, come no!".

"Comunque fra una settimana ci sarà una festa in discoteca per la fine della scuola, e tu verrai con noi. Hai bisogno di distrarti".
Provai con tutte le mie forze a rifiutare ma avevano la testa dura, così dovetti cedere.

Scesero le scale felici e li sentii salutare mia madre. Poi di colpo la casa ritornò silenziosa.

Mi misi sul letto ascoltando la musica e mi rilassai aspettando l'ora di cena.
Mi erano proprio mancati quei due.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora