Capitolo 21

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-Louis' pov-

La mattina seguente mi svegliai con un fortissimo mal di testa, fortuna che non avevo vomitato almeno. Accesi il cellulare e, stranamente, non trovai nessuna notifica di Harry della sera prima. Che strano.
Aprii Instagram e Twitter per leggere qualche novità e, non trovando nessuna notizia o storia interessante, decisi di aprire i messaggi per scrivere al riccio. Sicuramente non mi aveva scritto perché era tornato a casa ubriaco, pensai, ma poi mi ricordai di non averlo visto quella sera al locale.
Che fosse successo qualcosa?

Digitai "buongiorno, tutto bene?".
Ma mi diede solo una spunta.
Che diavolo...la foto profilo era sparita.
Preoccupato digitai velocemente il suo numero ma scattò subito la segreteria.
Nessuna traccia di Harry, mi aveva bloccato.
Cos'era successo?
Voglio dire, mi sembrò subito strano non averlo visto in discoteca e questo non fece altro che peggiorare la situazione.
Provai a richiamare e ad inviare circa altri dieci messaggi.
Nulla.

Harry era scomparso senza lasciare traccia o senza dirmi cosa fosse successo.
Subito un senso di rabbia mi chiuse la bocca dello stomaco.
Non sapevo quale fosse il motivo, ma ero abbastanza sveglio da capire che c'entrasse con me solo...cosa?
E perché non parlarmene?

Bussarono alla porta.

"Ciao Boo, sei tornato presto ieri sera..." disse mia madre con la faccia di chi aveva appena visto un fantasma.
"Mamma che ti prende? Stai bene?" chiesi io alzandomi di scatto dal letto.
"Sì tesoro non preoccuparti, stavo solo pensando ad una cosa, tutto ok".
"Va bene, ma se stai male dimmelo".
"Certamente. Tu...come stai?".
"Sto bene" mentii io sfoggiando il mio miglior sorriso per non farla preoccupare inutilmente.

Nella settimana in cui il riccio era rimasto da noi lui e mia madre avevano legato moltissimo, passavano ore intere in salone a parlare del più e del meno e si volevano davvero bene.
Non potevo dirle che era sparito presumibilmente per colpa mia, non se non sapevo cosa gli fosse preso.
Avrei trovato il modo di parlargli, decisi, se non altro lo doveva a Johannah.

"Sai che anche tu puoi parlarmi dei tuoi problemi, vero?" disse lei.
Era brava a capire se qualcosa non andava.
"Lo so, mamma, grazie. Ti voglio bene".
"Te ne voglio anche io, lo sai. Sei la mia vita" disse.
Ci abbracciammo per minuti interi che sembrarono ore.
La strinsi forte consapevole che il tempo che ci restava scorresse veloce come i granelli di sabbia chiara in una clessidra; non mi sarei mai abituato a vivere senza di lei, questo era certo.



-due mesi dopo-

Sono passati circa due mesi dall'ultima volta che ho sentito Harry, da quel giorno è scomparso. Niall e Liam mi hanno detto di averlo visto in giro per la città durante l'estate, mi stava evitando.

"Va bene Niall, grazie di avermelo detto. No, non ho intenzione di uscire, e poi non ho niente da dirgli. Sìsì ok, sì ci sentiamo. Ciao" dissi io riattaccando e tirando un calcio alla scrivania.
Un libro che era in equilibrio su di essa cadde ma non mi abbassai a raccoglierlo.
Mi misi invece a letto, tirando le tende per restare al buio, e soffocando la mia faccia nel morbido cuscino urlai.
Urlai forte, con tutto il fiato che avevo.

Odiavo Harry, lo odiavo con tutto me stesso.

Se ne era andato di punto di bianco lasciandomi da solo quando sapeva che avevo bisogno di lui come l'ossigeno e sparendo dalla vita di mia madre negli ultimi mesi che le restavano, sapendo quanto gli volesse bene e si fosse legata a lui.
Non lo avrei mai perdonato, qualsiasi motivo lo avesse spinto a farlo.

Avrebbe potuto parlare con me, guadarmi negli occhi, anche urlarmi contro se avevo sbagliato qualcosa.
Pensai ancora una volta che la colpa potesse essere il fatto che, durante le due settimane in cui mi era rimasto accanto, lo avessi stressato troppo, ma del resto si era offerto lui di accompagnarmi a casa e di restare poi da noi aiutando me e mia madre.
Nessuno lo aveva obbligato.
La colpa era sicuramente di altro.

Ero talmente incazzato che mi sarei chiuso ancora una volta in camera mia per tutta l'estate, ma adesso ero da solo, e mia madre stava per andarsene.
Non potevo permettere che i miei sentimenti con Harry rovinassero gli ultimi mesi con lei quindi mi feci forza.
A me avrei pensato dopo.



Dopo qualche ora mia madre fece irruzione in camera mia aprendo di colpo le tende.
La luce si riversò in camera mia andando a riflettere sul grande armadio di vetro di fronte al mio letto, la stanza brillava alla luce del sole in un pieno pomeriggio di agosto e riuscivo quasi a sentirne il calore attraverso i vetri della finestra che ne bloccavano il passaggio.
"Louis sono settimane che ti rinchiudi qui incazzato con il mondo e non parli, vuoi dirmi che ti prende una buona volta o stai aspettando di implodere?" disse lei quasi furiosa.
"Non ho niente mamma, te lo sto ripetendo da due mesi, sono solo nervoso, tutto qui".
"Sì ma ci dev'essere un motivo, avanti Boo, parlami. Sono tua madre" disse, questa volta in tono più dolce, sedendosi sul letto e accarezzandomi un braccio.
Controvoglia mi misi a sedere e la guardai negli occhi che, giorno dopo giorno, stavano perdendo la sua solita luce.

"Sono incazzato con Harry, lo odio" ammisi semplicemente.
"Avete litigato? Perché mi chiedevo...sì mi chiedevo come mai non fosse più venuto qui" balbettò.

"No, e questo è il problema. Ricordi quella sera in cui sono andato in discoteca con Niall e Liam? Ecco, da quella sera non mi ha più scritto e mi ha addirittura bloccato chiamate e messaggi e loro mi hanno riferito di averlo visto in giro molte volte quest'estate, quindi mi sta evitando e non capisco il motivo. Non sono incazzato per me, non mi importa, ma per te cazzo! Sapeva quanto ti fossi legata a lui ed è scomparso!" dissi io con le lacrime che lottavano per uscire dai miei occhi mentre io cercavo di scacciarle via.

La verità è che ero incazzato anche per me, e mi importava eccome.
Per qualche giorno, vivendo nella stessa casa e dormendo tra le sue braccia, mi ero quasi convinto che le cose tra me e lui sarebbero potute andare bene.
Che si sarebbe innamorato anche lui di me.
Evidentemente mi sbagliavo di grosso.

"E non sai qual è il motivo? Sei sicuro? Non è successo niente quella sera?" mi chiese sospirando.
"Ci ho pensato per due lunghi mesi mamma, e ti giuro che non ho idea di cosa possa essergli successo. Non l'ho nemmeno visto al locale ad essere onesti, e mi è subito sembrato strano".
"Sono sicura che si sistemerà tutto. Vi ho visti insieme abbastanza da capire che siete entrambi testardi e orgogliosi. Sono sicura che troverete il modo di risolvere la questione anche questa volta" disse accarezzandomi i capelli.

"Non ne sono così sicuro. Sì è vero, anche io sono sparito alcuni mesi fa, ma mai per così tanto".
"Se non fosse successo il casino di Mark e lui non ti avesse trovato avresti continuato a nasconderti però, o sbaglio?".
Non ci avevo mai pensato.
Semplicemente le cose erano andate così ed io ero talmente felice di riaverlo accanto a me che non avevo mai pensato a come avrei continuato a nascondermi.

"Io...non lo so. Ma è diverso, io ero scappato perché lo avevo visto baciarsi con Emily".
"E chi ti dice che il problema questa volta non sia lo stesso? Te lo richiedo, è successo qualcosa quella sera in discoteca?".
Ci pensai, ancora una volta.

"Mi sono ubriacato, tanto, e ho baciato una ragazza che mi girava attorno da tutta la sera, ma comunque Harry non era lì! E se anche fosse stato lì non capisco il motivo di sparire, non prova niente per me, quindi non ha senso" sbuffai.

Mia madre sospirò guardandomi quasi con compassione.
Che le prendeva?

"Non lo so Lou, non lo so. Ora scusami ma devo fare una telefonata" mi disse alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.

Rimasi qualche minuto a fissare il mio riflesso nello specchio e poi decisi di andare in bagno a farmi una doccia.
Presi dei vestiti puliti e uscii dalla mia stanza.

Sentii mia madre parlare a bassa voce chiusa in camera sua così mi avvicinai lentamente appoggiando l'orecchio alla porta, pensando stesse parlando con l'ospedale.

"Si, va bene tesoro, ci vediamo domani alle due allora. Il posto è perfetto, ok, ciao".

Ma che...con chi stava parlando?
Che fosse mio padre?
Dove dovevano andare?
Ma mio padre era in viaggio di lavoro e non sarebbe tornato prima di domani sera, pensai.
Cosa stava succedendo?

Riattaccò e subito corsi in bagno per non farmi beccare ad origliare la conversazione.
Mi tolsi i vestiti ed entrai in doccia con la testa piena di pensieri.
Chi era la persona misteriosa al telefono con mia madre?
Cosa si stavano dicendo?
E soprattutto, perché parlare di nascosto?

Lasciai che l'acqua calda scorresse lungo le mie spalle rilassando, per quando possibile, i muscoli. Rimasi in quella posizione abbastanza a lungo da riempire gli specchi del bagno di vapore e da appannare le finestre.
Si stava così bene, pensai, e in quei pochi momenti sembrava che i problemi non esistessero o venissero sciacquati via dall'acqua tiepida scorrendo giù dalle spalle.
Sarei rimasto in quella doccia per sempre.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnWhere stories live. Discover now