Capitolo 10

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-Louis' pov-

Tornai in camera che era ormai notte fonda e imprecai pensando di dover assistere alle lezioni la mattina seguente con solo un paio di ore di sonno.
Aprii la porta di camera mia e di Harry cercando di non fare rumore per non svegliarlo, era così bello quando dormiva. I ricci gli ricadevano sul cuscino e la bocca aveva un'espressione quasi imbronciata. Ricordai anche che era solito dormire con le braccia conserte, come se stesse abbracciando qualcuno. Quello che vidi entrano in camera, però, non era esattamente la stessa scena.

Harry era a letto, sì, ma con lui c'era anche Emily.
Si stavano baciando un po' troppo appassionatamente per essere solo un errore.
Louis sei un coglione, non dovevi innamorarti di lui.

Per un secondo, dopo esserci svegliati più di una volta l'uno sul petto dell'altro, pensai che forse sarebbe potuto accadere qualcosa.
Illuso.

Rimasi impalato con ancora la mano sulla maniglia senza essere capace di fare qualcosa.
Sentii gli occhi pizzicare e lo sguardo annebbiarsi.
Non potevo piangere davanti a lui, non poteva saperlo.

Di scatto il riccio si voltò e, vedendomi, si staccò dalla biondina che cercava disperatamente un contatto con le sue labbra.
Avrei voluto essere lei.

"Louis io..." mi disse, ma lo interruppi subito.
"Vaffanculo Styles!" dissi, correndo via dalla stanza 28.
Non mi importava se si fosse chiesto il motivo della mia reazione, non più.

Erano ormai le quattro e venti del mattino e io non sapevo dove andare, così mi diressi verso la camera dei miei migliori amici.
Mi dispiaceva svegliarli, ma avevo bisogno di loro.
Niall venne ad aprirmi spaventato e con gli occhi ancora impastati di sonno.
"Louis sono le quattro, che hai?".
Mi guardò e quando vide i miei occhi gonfi sbarrò i suoi e mi invitò ad entrare.
"Che cosa sta succedendo Lou, mi stai facendo preoccupare", nel frattempo anche Liam si era alzato ed era venuto assieme a me e al biondo sul suo letto.

"Louis..." mi disse anche lui.
Ma io non riuscivo a smettere di piangere e singhiozzare.
"H-harry" dissi solamente.
Si guardarono cercando di capire cosa fosse successo preoccupati.
"Cos'è successo ad Harry?" mi chiese calmo Liam.
"Sono tornato in camera dopo essermi ad-addormentato in biblioteca e lui era...era a letto con...Emily" dissi tra un singhiozzo e l'altro.

La visione dei due che si baciavano e facevano scontare le loro lingue mi trafisse lo stomaco e io mi lanciai a terra scosso dai singhiozzi.
Niall era terrorizzato, non mi aveva mai visto così e, se devo essere sincero, nemmeno io.

Provarono ad alzarmi ma non mi volevo muovere, così si sdraiarono accanto a me e mi abbracciarono forte finché non ripresi a respirare.

"Come è possibile? Voglio dire, non avevamo la certezza che ad Harry piacessero i ragazzi ma...il modo in cui ti guardava Louis, davvero, non era amicizia. E so per certo che preferirebbe morire piuttosto che far sfiorare la sua chitarra a qualcuno" mi disse il castano, ma io non risposi.
Continuai a fissare un punto della stanza senza vedere realmente qualcosa.
Mi scoppiava la testa, mi sentivo paralizzato.

I due decisero di lasciarmi riposare e di provare a parlarmi il giorno seguente.
Mi misero nel letto del biondo e mi coprirono.
Non riuscii a dire niente, le lacrime mi rigavano ancora il viso.


Quando suonò la sveglia, qualche ora dopo, io ero ancora nella stessa posizione.
Volevo provare a muovermi, a parlare, ma non ci riuscivo.
Niall e Liam provarono a farmi alzare ma non ne volli sapere.
Liam andò anche in mensa a pendermi un cappuccino e un cornetto ma non toccai cibo.
Il mio stomaco era chiuso in una morsa.
Si preoccuparono e così decisero di rimanere con me e di saltare le lezioni.

Pensai ad Harry, a come mi sarebbe piaciuto svegliarmi con lui accanto come le notti precedenti, alle canzoni che avremmo potuto cantare insieme e...alle sue labbra perfette su quelle della bionda della sera prima.
Era una reazione davvero esagerata la mia, lo capivo bene, dopotutto lo conoscevo solo da qualche settimana e io mi ero ripetuto più volte di non innamorarmi di lui.
Che lui non fosse...come me.

"Louis ti prego parlaci, dì qualcosa, siamo preoccupati per te".
Trovai il coraggio di alzare lo sguardo verso di loro.
"E' tutto ok, andate".
Non volevo farli preoccupare.

"Non è un cazzo ok Lou, stanotte ti sei buttato per terra urlando e da quel momento fino ad ora non hai più mosso un muscolo, hai rifiutato anche la colazione" disse Niall.

La stavano facendo più tragica del previsto. Stavo bene, continuavo a vedere quella scena ma stavo bene. No? Dopotutto era stata una cosa passeggera, mi sarebbe passata.

"Louis...riposati".
Sapevo che Liam non volesse dirmi quello, probabilmente si era solo arreso, per il momento.

Feci come mi dissero e mi sdraiai.
Chiusi gli occhi e crollai in un sonno profondo e senza sogni.



-tre settimane dopo-

Sono passate tre settimane, la scuola sta per finire e tutti sono preoccupati per me.
Non sono ancora uscito dalla camera dei miei migliori amici, e mangio solo quando mi obbligano loro con la forza. Nel frattempo non ho più scritto né a Mark né ai miei genitori.

Harry non è mai venuto a cercarmi e avevo sentito Niall e Liam discutere, mentre fingevo di dormire, dicendo che fosse strano come lui si comportasse con Emily.
La baciava in pubblico ogni volta che qualcuno li guardava, erano rivoltanti.
Sembrava la usasse solo per dire a chiunque che stesse con lei.
Perché questo comportamento?

Cosa ti sta succedendo, Harry? Pensavo ci tenessi a me.

Anche il professor Anderson era preoccupato. Ovviamente non avevo più frequentato le lezioni e svolgevo i compiti che mi passavano sul registro.
I miei voti erano calati in modo preoccupante, ma non mi importava.

Volevo Harry.
La vita sembrava in bianco e nero senza di lui. Non riuscivo a respirare.

Ero seduto sul divanetto nella stanza dei miei migliori amici quando qualcuno bussò.
Non potevano essere loro perché avevano ancora un'ora di lezione, e poi non avrebbero bussato, così guardai attraverso lo spioncino.

Isaac.

"Buongiorno professore" dissi io aprendo la porta.
"Louis, ragazzo mio, cosa sta succedendo? I tuoi amici non hanno voluto spiegarmi il motivo, sostengono che sia tu a doverne parlare. Lo sai che ci tengo ai miei studenti e tu sei il migliore del corso. Cosa ti prende? Non ti vedo in classe da tre settimane ormai".
Lo invitai ad entrare e gli porsi un bicchiere d'acqua.

"Niente di che professor Anderson, davvero".
"Chiamami Isaac, almeno fuori dalla classe. E comunque non ti credo. Guardati, sei dimagrito molto e hai due occhiaie che ti arrivano ai piedi".
Dopo qualche minuto decisi di sfogarmi con lui.
Avevo bisogno di parlarne con un adulto che mi potesse dire cosa fare e che tenesse a me.
I miei genitori erano fuori questione.

"Ora capisco tutto..." disse.
Lo guardai confuso.
"Anche il signor Styles è mancato diverse volte a lezione e i suoi voti sono calati. E a lezione ha sempre un espressione preoccupata e nervosa. Come se stesse aspettando di vedere qualcosa o...qualcuno".
Che diavolo...cosa stava succedendo?

"Beh, la cosa non riguarda me. Sono sparito da settimane e non mi ha mai cercato Isaac, mi ha solo preso in giro con tutti quei comportamenti" dissi io arrabbiato.

"Louis sei sicuro che non sia per te? Pensaci...anche io come Harry suono la chitarra e posso assicurarti che non ho mai permesso a nessuno di comporre qualcosa insieme a me. Il rapporto tra chitarra e chitarrista è unico al mondo. Ci dev'essere un motivo se ti ha permesso di arrivare a tanto".
Effettivamente quella era l'unica cosa che in così tanto tempo non ero riuscito a spiegarmi, ma mi convinsi che non fosse importante.

Parlai con Anderson ancora per qualche minuto e lo salutai, gli promisi che avrei recuperato tutte le insufficienze e lui si propose di aiutarmi dopo la scuola.
Era davvero un angelo.

Dopo quasi un mese decisi di riprendere in mano il cellulare, aiutato dalle parole di Isaac, e scrissi una nuova canzone.

Questa sarebbe rimasta solo per me, pensai.
Le parole mi uscirono di getto, e in dieci minuti era già pronta.
Non penso serva dire a chi fosse dedicata.

"My hands, your hands tied up like two ships.
Drifting, weightless, waves try to break it. I'do anything to save it.
Why is it so hard to say it?
My heart, your heart sit tight like book ends.
Pages between us written with no end.
So many word we're not saying.
Don't wanna wait 'til it's gone.
You make me strong.
I'm sorry if I say 'I need you' but I don't care, I'm not scared of love.
'Cause when I'm not with you I'm weaker.
Is that so wrong? Is it so wrong? That you make me strong?..."

Era vero. Nonostante lo odiassi per essersi innamorato di Emily, io ero incondizionatamente innamorato di lui. E lo sarei stato per sempre.

Harry mi aveva fatto aprire gli occhi sull'amore e su cosa questa parola significasse realmente. Con lui abbassavo le miei difese ed ero semplicemente me stesso.
Mi sentivo debole e fragile ma allo stesso tempo forte.

Mi mancava come l'aria, e io non accennavo a stare meglio senza di lui.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnWhere stories live. Discover now