Capitolo 15

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Il viaggio in aereo durò un paio d'ore, nessuno dei due ebbe il coraggio di dire una parola.
Io stavo cerando di comportarmi il meglio possibile e di elaborare la situazione per non crollare di nuovo davanti ai genitori di Mark e Harry...lui era ancora strano.
Sembrava scosso e tremendamente indeciso su qualcosa.
Pensai che fosse solo stanco.

Atterrammo all'una e ci dirigemmo subito al McDonald per pranzare siccome, ovviamente, nella mia vecchia casa non c'era cibo. Pranzammo in silenzio, raccontandoci qualcosa sulla scuola di tanto in tanto.
Harry mi parlò di Isaac e gli dissi che ci ero rimasto in contatto e che mi aveva aiutato a superare 'una situazione' mentre non c'ero.
Lui mi guardò quasi come volesse abbracciarmi.
Cosa pensava mi fosse successo esattamente?
Terminammo i nostri hamburger e patatine fritte e portammo i borsoni a casa.




Fu un colpo al cuore aprire la porta e ritrovare parte della mia vecchia vita lì. Il tempo sembrava essersi fermato. Potevo vedere me da piccolo correre per le scale e giocare con le macchinine con...Mark.
Sospirai.

"Hai davvero una bella casa qui Louis" disse il riccio.
Gli sorrisi svogliatamente ed entrai.

"Al piano di sopra ci sono quattro porte, la prima è la camera dei miei genitori che userò io, la seconda è il bagno, la terza la mia in cui dormirai tu e la quarta è per gli ospiti quindi non ti servirà. Qui c'è il salone e lì avanti la cucina. Fai come fossi a casa tua" dissi io.
"Perfetto, allora vado a mettere via le mie cose e mi cambio per...andare" disse.

Mentre lo aspettai andai al minimarket davanti a casa e feci scorta di birre e alcol, presi anche delle pizze surgelate e delle patatine per la serata.
L'alcol avrebbe annullato per un po' i miei problemi.



Harry scese venti minuti dopo con dei jeans neri, i suoi soliti stivaletti e una camicia bianca. Era davvero bello, i ricci gli contornavano come sempre il volto illuminato dai suoi occhi verdi.
Lo guardai per un po' senza dire nulla, poi aggiunsi "andiamo".

Salimmo in macchina e per tutto il viaggio non potei fare a meno di mangiarmi le unghie in preda al panico. Non volevo piangere, non dovevo.
Arrivati davanti a casa del mio amico chiesi ad Harry se potevamo restare qualche secondo in auto. Avevo bisogno di prendere fiato.
"Louis, ci sono io con te" mi disse dolcemente prendendomi la mano e accarezzandomi le nocche con il pollice.
La strinsi forte e aprii la portiera.

I genitori di Mark vennero ad aprire la porta e sua madre subito mi si lanciò al collo.
"Louis ragazzo mio hai saputo. Mi dispiace che non abbia passato i suoi ultimi giorni con te, entra pure" disse asciugandosi gli occhi leggermente bagnati.

Mi sedetti sul divano e subito i ricordi riaffiorarono.
Ricordai la sera in cui corsi da lui a notte fonda per dirgli del trasferimento.
L'ultima volta in cui l'avevo abbracciato, contando di rivederlo per l'estate.
Se avessi saputo che quello era l'ultimo abbraccio l'avrei stretto più forte.

Parlammo per ore di quando io e Mark ci eravamo visti la prima volta, a due anni, e di come non ci fossimo mai più lasciati.
Lo aveva detto che saremmo rimasti amici fino alla morte.
Era arrivata troppo presto però.

Mi mostrai forte, ad ogni modo, anche quando mi portarono a vedere la bara.
Mark era lì, con gli occhi chiusi, freddo.
Non mi guardava, non lo avrebbe fatto mai più.
Mi bloccai ma subito sentii una mano sul fianco che mi stringeva forte.
Harry.

Lo guardai e annuii, mi avvicinai al volto del mio migliore amico e lo accarezzai appena.
Poco dopo arrivarono gli altri parenti e metà della mia vecchia scuola.
Vidi Eleanor corrermi incontro e abbracciarmi forte.
Cercai di mostrarmi distaccato.

Harry nel frattempo apparve dal nulla dietro di noi.
"Non mi presenti la tua amica?" mi chiese secco.
Ma che gli prendeva?

"Harry, lei è Eleanor, la mia..." mi interruppe.
"La sua ex! Siamo stati insieme per un anno e mezzo. Lui chi è? Un tuo amico?" chiese curiosa.
La situazione stava diventando imbarazzante.

"E' il mio compagno di stanza al college. Comunque scusa se ho riattaccato al cellulare ieri notte ma...".
"Tranquillo Loulou, lo capisco. Non dev'essere stato facile e poi so che eravate mol-".
Harry la interruppe.
"Andiamo o faremo tardi in chiesa...Loulou" disse accentuando l'ultima parola.

Salutai Eleanor e lo raggiunsi in macchina.
"Harry ma che ti è preso?" dissi.
Sembrava...geloso?
No, impossibile.

"Solo...quella ragazza non mi piace", fece spallucce.
Certo che era davvero strano.



La cerimonia in chiesa fu straziante. Dovetti leggere una lettera davanti a tutti e al cimitero i suoi genitori mi chiesero di lanciare per primo un pugno di terra su quella bara bianca.
Non avrei mai più rivisto il mio migliore amico.
Mi dimostrai forte e distaccato anche lì, ma appena Harry mi portò a casa crollai.

Iniziai a piangere forse peggio della notte prima in cui il riccio mi aveva visto in corridoio.
Lo stomaco, i polmoni e gli occhi mi bruciavano. La testa girava e non riuscivo a reggermi in piedi.
Mi sedetti sul divano ed Harry rimase accanto a me finché non mi calmai.
Mi rifiutai di mangiare e anche lui fece lo stesso, consapevole che il giorno dopo mi avrebbe obbligato.
Quando mi fui calmato mi disse "vado un secondo a fami una doccia Lou, se hai bisogno chiamami pure".
Io annuii e lui salì le scale voltandosi un'ultima volta per vedere se stessi almeno un po' meglio.

Dopo un minuto mi chiamò Niall.
Risposi.
"Lou che hai? Ho trovato molte chiamate di stanotte e anche Liam e hai una voce strana...stai bene? Dobbiamo tornare?" chiese preoccupato.
"No tranquillo, non sono a scuola. Sono...a casa. Mark ha avuto un incidente ed è morto" dissi tutto d'un fiato.
"Merda Louis mi dispiace davvero tanto. Sei da solo? Prendo un aereo e arrivo subito."

"C'è Harry con me" ammisi timido.
Non potei vedere la sua faccia, ma la immaginai chiaramente.
"Oh in questo caso...aspetta...Harry!?".

"Shhh deficiente non urlare, sì. Mi ha visto piangere in corridoio e mi ha accompagnato, tranquillo, appena torno ti racconto tutto".
"D'accordo, sei sicuro di non aver bisogno di niente?".
"No Niall stai tranquillo, davvero. Salutami Liam" dissi.
Riagganciai.

Dopo pochi secondi la sensazione di poco prima tornò.
Ero da solo.
Sì Harry era al piano di sopra a farsi una doccia, ma non avrei potuto risolvere le cose con lui. Volevamo due cose diverse. Chissà se avesse informato la sua ragazza di essere partito per me.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnWhere stories live. Discover now