Capitolo 16

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-Harry's pov-

Sono le nove del mattino e mi sono appena svegliato, nonostante fosse stato Louis quello ubriaco la testa esplodeva a me. Quella notte ero stato sveglio per calmarlo perché continuava a piangere nel sonno, non sapevo se per il suo migliore amico o per...me.

Speravo con tutto me stesso che non si ricordasse della sera precedente una volta sveglio.
Ci eravamo baciati ed era stato fantastico, non mi ero mai sentito così bene in tutta la mia vita, ma sapevo non sarebbe potuta funzionare questa cosa.
Era stata una notte che avrei portato dentro di me per sempre, ma sarebbe stato solo un ricordo.

Improvvisamente il ragazzo appoggiato al mio petto aprì gli occhi.
"Dormito bene?" mi chiese con la voce impastata dal sonno mentre si sfregava gli occhi assonnati e gonfi dal pianto.
Sembrava un bimbo ed era bellissimo.
Che stessi iniziando ad ammettere qualcosa almeno a me stesso?
Dopo quel bacio era difficile continuare a mentire...

"Benissimo" mentii io.
"E invece non è vero Harry, guardati sembra che tu non dorma da giorni. Cos'è successo stanotte?".

Arrossii leggermente ripensandoci, rividi gli occhi velati dalla birra e incazzati con me.
Pensava davvero quello che aveva detto o era solo l'alcol?

"Hai pianto nel sonno, ma comunque non è stata colpa tua tranquillo, non dormo mai bene in un letto che non è il mio", mentii ancora.
"Oh, capisco. Dio mi fa malissimo la testa".
"Ci credo, eri ubriaco fradicio Louis".
"Mi ricordo solo che ho vomitato e nient'altro, ma mi sembra come se fosse successo altro...forse ho sognato" disse facendo spallucce.
Certo Louis...certo.

"Può essere, comunque ti senti meglio?".
Mi sorrise debolmente.
"Sì grazie, oggi torniamo a casa, non ti voglio trattenere oltre".

Aveva appena chiamato quel posto casa? Iniziava a sentirsi così?

"Lo sai che per me non è un problema restare se vuoi, mi sono offerto io di venire" dissi.
"Lo so, ma ormai qui non ho più niente da fare, nessuno mi tiene qui ora che..." abbassò lo sguardo.
Quella ferita gli avrebbe fatto male per molto, molto tempo.

Gli appoggiai una mano sulla guancia e subito andai a fuoco.
La stessa sensazione della sera prima.
Mi ritrovai a fissarlo negli occhi e lui fece lo stesso.
Blu nel verde, verde nel blu.

Rimasi in quella posizione incapace di muovermi per molto, poi tornai in me.

"Forza allora, sistemiamo tutto e andiamo in aeroporto" dissi alzandomi di scatto dal letto in cui avevamo dormito quella notte.
Anche lui fece lo stesso e mi seguì, sistemammo le ultime cose ed uscimmo di casa.

Louis si guardò indietro e disse "dopotutto questa non è più casa mia da un po', e lo sapevo, solo...facevo fatica ad accettarlo. Casa adesso è dove ci sono i miei genitori e i miei amici e...il mio cuore".
Intendeva quello che stavo pensando? Probabilmente sì, ad ogni modo non fece nomi.

Mi paragonai a lui. Anche io avevo capito che casa mia fosse un'altra adesso, dovevo solo capirlo e accettarlo. Casa mia aveva un nome ed un cognome: Louis Tomlinson.
Avrei mai avuto il coraggio di varcare la soglia?

"Sono felice che tu sia riuscito ad ambientarti alla fine dopo tutti i...i problemi" dissi.
Mi aveva detto apertamente che fosse colpa mia e lo avevo sentito parlarne con Johannah, ma lui non sapeva e non ricordava nessuna delle due cose.
Quindi feci finta di non saperlo.

"Già, beh credo che a quello non ci sia soluzione. Devo solo passare oltre anche se mi sembra più difficile che accettare il trasferimento" disse.
Ci era rimasto davvero così sotto? E io cosa stavo facendo? Che coglione.

"Sono sicuro che andrà tutto per il meglio, datti tempo e le cose si sistemeranno".
Non sapevo se stavo parlando a lui o a me stesso.



Ad ogni modo il viaggio in aereo fu abbastanza tranquillo, ascoltai la musica con le cuffiette e mi addormentai. Mi svegliai poco prima dell'arrivo. Sulla spalla di Louis.
Mi stava guardando mentre mi accarezzava i ricci.
Non mi mossi per non fargli capire che fossi sveglio.

"Quanto vorrei che fosse vero, che il tempo sistemerà tutto...ma non dipende da quello e lo so. A volte vorrei non averti visto quel giorno sull'altalena, e vorrei non aver litigato con i miei genitori e aver scelto quel college. La mia vita sarebbe stata più semplice, eppure nonostante tutto tu mi tieni in piedi. Mi rendi forte. Come può essere sbagliato tutto questo? Come? Mi fai del male senza nemmeno saperlo eppure le settimane senza vedere i tuoi occhi verdi sono state le più brutte della mia vita. Se non ci fossi stato tu con me qui sarei impazzito per la morte di Mark. Emily è la ragazza più fortunata del mondo e giuro che se ti farà mai star male la ucciderò. A costo che tu scopra tutto. Vorrei averti baciato io, almeno una volta, al suo posto" lo sentii sussurrare.

Wow.
Non che si aspettasse una mia risposta visto che stavo, teoricamente, dormendo e che se avessi detto qualcosa avrebbe passato il resto del viaggio sull'ala dell'aereo e poi sarebbe fuggito in Jamaica, ma mi aveva comunque tolto le parole di bocca.

Quindi anche lui mi aveva notato quel giorno al parchetto?
Ci eravamo innamorati nello stesso istante?
Stupido destino.

'Ma l'hai fatto, ed è stato il bacio più bello della mia vita Louis Tomlinson' pensai, riferito alle sue parole sul bacio.

Non gli avevo detto di essermi lasciato con Emily, lo sapeva solo Zayn in realtà, o mi avrebbe fatto domande. Forse.
Ad ogni modo al mio amico lo dissi la sera precedente mentre ero andato in bagno per farmi una doccia. Poco prima che arrivasse Louis completamente ubriaco.

Aveva reagito come una ragazzina in piena crisi ormonale con degli urletti isterici.
Dio mio, devo dire che quella parte al mondo la nascondeva bene girando sempre senza maglia e mostrando tatuaggi e addominali.
Sicuri che tra i due il 'non etero' fossi io?

"Zanzi la vuoi smettere di urlare e mi fai spiegare?".
"Scusa Hazza, ma se lo hai fatto vuol dire che sei...hai capito che...oddio".
"No oh, con calma. Ho lasciato Emily perché sapevo di non essere innamorato di lei e non volevo usarla come ripiego, ma non sono ancora pronto a tutto il resto. Voglio dire...ormai credo di averlo quasi ammesso a me stesso ma...ho ancora una paura fottuta".
"E' normale Harry, lo so, solo ricordati le mie parole. Non aspettare che sia troppo tardi".
Sospirai.

"Comunque dove sei? Non ti ho visto a lezione oggi e nemmeno in mensa".
"Sono partito...con Louis" ammisi io, staccando prontamente il telefono dal mio orecchio per evitare di farmi perforare un timpano.
"Tu sei con chi scusa!? E non me lo dici? Perché? Cosa state facendo? Ommiodio ommiodio ommiodio".

"Sei un coglione amico. Il suo migliore amico ha avuto un incidente ed è morto, io l'ho visto in corridoio che piangeva e Niall e Liam non c'erano così l'ho accompagnato. Sta di merda, non potevo lasciarlo da solo, io...".
"Continua a ripeterti di non provare niente per lui, magari prima o poi ti convinci pure tu".
"Non ti sopporto quando fai così".
"Così come? La persona onesta?".
"Fanculo Malik, adesso vado a farmi una doccia che sono stanco morto".
"E hai intenzione di farla da solo? Chiedo!".
Inutile dire che riattaccai.

Ripensai a quella telefonata e a come il mio migliore amico, forse, aveva già capito tutto da molto più tempo rispetto a me.
Che anche i suoi migliori amici lo sapessero?
Con questi dubbi nella mente feci finalmente finta di svegliarmi.



"Buongiorno" dissi facendo finta di stropicciarmi gli occhi.
Lo sguardo del castano si illuminò.
Era davvero bello.

"Hai dormito almeno un po', sono felice. Scusa ancora se ti ho tenuto sveglio stanotte".

Louis, caro, con il sapore delle tue labbra sulle mie non avrei dormito nemmeno in astinenza di sonno.

"Te l'ho detto, non è stato un problema, ho tutto il tempo per dormire adesso che iniziano le vacanze" dissi.
"Già, tu dove le passerai?".
"A casa credo, magari andrò un paio di giorni al mare con Zayn ma non ne ho idea, tu?".
"Anche io a casa. Non mi va di divertirmi, non sto ancora bene, e poi avevo progettato le mie vacanze con Mark quindi...inoltre sono preoccupato per mia madre. Hai visto com'era magra? Voglio sapere cosa le succede e recuperare il tempo che ho passato senza di lei e mio padre".
"Fai bene, comunque sì, io non avevo mai incontrato tua madre ma sembrava molto...non so, stanca?".
Annuì.
Nel frattempo l'aereo toccò terra.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnWhere stories live. Discover now