5. Smoke - Kai

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Presi l'ultimo bicchiere di birra rimasto sul mio lato del tavolo su cui stavamo giocando a beer pong e cominciai a berlo, ma dopo aver bevuto cinque bicchieri nel giro di mezz'ora, stavo facendo fatica a buttare giù anche il sesto.

«Non farò mai più coppia con te, Zach» spinsi il mio amico dalla spalla e bevvi un altro sorso di birra. «Sei davvero scarso a beer pong»‏.

Zach ricambiò la spinta e si mise a ridere. «Sono solo un po' ubriaco, non è colpa mia».

Scossi la testa e risi roteando gli occhi. «Certo, tutte scuse».

Qualcuno chiamò il mio nome e mi voltai. ‏Nathan mi fece cenno con la mano di avvicinarmi. Una volta che lo ebbi raggiunto, si allungò per parlarmi all'orecchio e farsi sentire meglio sopra la musica. «Lockwood ti stava cercando. Credo voglia una mano a portare dentro le altre bottiglie».‏

Annuii e gli diedi una pacca sulla spalla per ringraziarlo, prima di dirigermi verso l'uscita che dava al cortile sul retro, con ancora il bicchiere di birra in mano. Forse ero ubriaco, forse ero distratto, o forse entrambi. Ma finii per sbaglio addosso a una ragazza con un vestito blu e le rovesciai addosso la birra.

«Perché non guardi dove cammini la prossima-»‏.

Alzai lo sguardo proprio quando lo alzò lei e i miei occhi si paralizzarono sui suoi. «Zoey?»

Lei mi guardò per un paio di secondi e sgranò gli occhi. «Kai?»

Per un attimo, mi mancarono le parole. Dopo che l'avevo vista uscire dall'aeroporto quella mattina, ‏‏mi ero già dimenticato di lei. Non mi sarei mai immaginato di incontrarla ancora, non in una città grande come New York. E ora me la ritrovavo davanti, col vestito bagnato di birra, per colpa mia.

«Hai deciso di seguirmi ovunque vada?» mi chiese strizzando nervosamente il vestito‏.

«Potrei chiederti la stessa cosa». Mi morsi l'interno della guancia, squadrandola dalla testa ai piedi, soffermandomi principalmente sulle sue gambe scoperte.

«Smettila di fissarmi come se non avessi mai visto una ragazza in vita tua».‏‏‏ Alzò la testa per mezzo secondo e mi fulminò con lo sguardo.

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo. «Quasi mi ero dimenticato di quanto tu fossi insopportabile».‏

L'amica che era con lei tornò con tre o quattro tovaglioli e mi guardò storto. Poi tornò a guardare Zoey. «È tutto okay?»

Zoey si limitò ad annuire mentre si strofinava i tovaglioli sul vestito con la speranza di ripulirsi, almeno un po'.

«Ora puoi andare, hai già fatto abbastanza danni», l'amica tornò a rivolgersi a me con fare minaccioso.

«Va tutto bene, Bonnie. Davvero. Grazie». Tirò un profondo respiro e accartocciò i tovaglioli, per poi stringerli in un pugno. «Vado in bagno, sperando che con un po' di acqua vada via».

«Vuoi che ti accompagno?» chiese Bonnie.

«No, puoi solo andare a prendermi altri tovaglioli, per favore?» Zoey si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, guardando l'amica.

Lei fece una pausa, guardò prima me e poi Zoey, prima di dire solo un 'va bene, torno subito'.

Storsi le labbra infastidito. «Dai, seguimi. Ti porto al bagno». Mi voltai e iniziai a dirigermi verso il bagno, ma mi accorsi dopo due passi che Zoey non era dietro me. Mi voltai esasperato mentre lei mi fissava, ferma esattamente dove l'avevo lasciata. «Ascolta, io so dov'è il bagno e tu hai bisogno di darti una ripulita. Vuoi venire con me o no?»

Torn // Kai ParkerWhere stories live. Discover now