12. Stuck With You - Zoey

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«Zoey? Sei a casa?»

Aprii gli occhi. Ero sul mio letto e Kai non c'era. Ero sfinita per le lezioni e il lavoro e mi ero addormentata appena avevo messo la testa sul cuscino. Mi misi seduta, cercando di fare mente locale di quanto fosse successo. Avevo appena sognato Kai e non era affatto un sogno tranquillo. Rimasi a fissare un punto indefinito davanti a me mentre le immagini del sogno scorrevano offuscate nella mia mente. Perché l'avevo sognato? Non ero attratta da lui, non in quel modo. Ma in quel sogno ogni cellula del mio corpo voleva stargli vicino, accarezzarlo, baciarlo.

La porta di camera mia si spalancò e sbucò la testa di Madison. «Ah, ma allora ci sei.»

Scossi la testa velocemente per riprendermi. «Sì, scusami,» mi schiarii la voce, «stavo dormendo.» Se solo Madison avesse saputo del sogno. «Ascolta, ma» feci una breve pausa, «tra te e Kai va tutto bene?»

Lei aggrottò la fronte. «Perché me lo chiedi?»

Non mi ero accorta che la domanda potesse risultare piuttosto strana da parte mia. «Nessun motivo particolare, è che l'altra sera non è finita bene, perciò...»

Annuì lentamente, probabilmente non del tutto convinta. «L'ho visto poco fa, in realtà. E abbiamo chiarito. Siamo tornati insieme.»

Sogno premonitore.

Ora bisognava capire se avessi predetto anche il resto.

Forzai un sorriso, sperando con tutta me stessa che Madison non se ne rendesse conto. «Sono contenta che sia tutto okay.» Avrei dovuto essere felice per lei, stavamo imparando ad andare d'accordo e a convivere, eppure quella notizia mi era del tutto indifferente. Se non altro, mi dava quasi fastidio. Ma perché? Insomma, non provavo nulla per Kai, tantomeno mi importava che fosse fidanzato, per di più con la mia coinquilina. Era sicuramente colpa del sogno. O almeno così speravo.

«Sì, ci abbiamo lavorato molto sulla nostra relazione, sarebbe stupido buttare tutto all'aria in questo modo», ridacchiò.

Risi nervosa. «Sono d'accordo» e mi voltai a guardare il mio armadio, pensando alla maglietta di Kai al suo interno. Avrei dovuto ridargliela il prima possibile o avrei rischiato che Madison la trovasse, prima o poi.

«Più tardi passa a prendermi», disse con un enorme sorriso. «Andiamo a cena fuori!»

E uscì dalla mia stanza. Speravo di non vederlo, quella sera. Speravo rimanesse ad aspettarla in macchina e non sulla veranda com'era successo nel mio sogno. Guardai l'orario e controllai il telefono. Avrei dovuto essere a lavoro da almeno mezz'ora, ma non me la sentivo affatto di andare. Cercai velocemente una scusa per poter stare a casa, sperando che Enzo non si arrabbiasse. E fortunatamente, quando chiamai, sembrava non ci fosse alcun problema.

Mi alzai e presi il mio shampoo e il mio balsamo, mentre con l'altra mano afferrai l'accappatoio. Avevo davvero bisogno di una doccia rilassante che mi aiutasse a schiarire le idee.

Ma non fu molto efficace. Anche sotto la doccia continuavo a pensare a lui. Quando chiudevo gli occhi sentivo il suo respiro sulle mie labbra e le sue mani sul mio viso. Continuavo a pensare che fosse solo un effetto collaterale del sogno ma ogni ora che Kai passava nella mia mente mi convinceva che probabilmente c'era sotto qualcos'altro.

Mi rivestii con dei pantaloncini e una t-shirt che avevo rubato a Stefan qualche mese prima e corsi giù senza neanche asciugarmi i capelli.

Trovai le ragazze giù, tutte tranne Madison che probabilmente era in camera sua che si preparava.

«Ehi, Zoey!» Mi salutò Elena. «Stiamo ordinando cinese per stasera, vuoi?»

«Certo», avevo proprio bisogno di mangiare. «Grazie.»

Torn // Kai ParkerNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ