6. Blackout - Zoey

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«È meglio che vada ora. Ci si vede in università», sorrisi a Kai e mi alzai in piedi poggiando le mani sulle ginocchia. Mi sistemai il vestito e tornai dentro, raggiungendo le mie coinquiline in salotto.

Caroline era in un angolo della stanza con quello che doveva essere Tyler Lockwood, il proprietario della casa, mentre Elena e Bonnie erano sul divano a parlare con un paio di ragazzi che sembravano essere del secondo o del terzo anno. Non appena mi videro, scattarono in piedi e mi raggiunsero.

«Dov'eri finita?» Chiese Elena, aggrottando le sopracciglia.

Mi accarezzai un braccio e mandai giù quel poco di saliva che mi era rimasto dopo la canna con Kai. «Sono stata al bagno».

Bonnie mi fissava come se mi stesse esaminando. Mi osservò gli occhi e subito dopo sgranò i suoi. «Sei fatta per caso?»

Sbattei più volte le palpebre e mi strofinai gli occhi delicatamente, cercando di non rovinarmi il trucco. «No, assolutamente no! Ma che vai a pensare, Bonnie?» Ridacchiai cercando di sviare la conversazione. Ho fatto pochissimi tiri, com'è possibile che si noti che ho fumato?

Elena inclinò la testa e mi scrutò. «In effetti hai gli occhi rossi e uno sguardo un po' perso. Quindi, le cose sono due: o hai pianto o sei fatta,» numerò le opzioni con le dita, «e a giudicare dal trucco perfettamente intatto, deduco sia la seconda».

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo. «Non è nessuna delle due». Risi e mi infilai tra loro due facendomi spazio con le braccia, raggiunsi il tavolino in mezzo al sala, sul quale c'erano cinque o sei bottiglie di superalcolici, una ventina di bicchieri usati e una pila di bicchieri ancora inutilizzati. Ne presi uno e mi versai del jack.

Bonnie mi prese per il braccio e mi fece voltare. «Non scapperai così facilmente, signorina».

Bevvi un sorso e mi fece subito effetto. Mi succedeva sempre quando bevevo dopo aver fumato. «Okay, okay. Ho fatto solo un paio di tiri». Strinsi le spalle e feci un mezzo sorriso.

Bonnie mi puntò il dito. «AHA! Lo sapevo».

Scossi la testa e trattenni una risata. «Hai un futuro da detective, Bonnie».

Fece spallucce. «Che ci vuoi fare? Sono eccezionale».

«Ma dove l'hai presa?» Chiese Elena.

Buttai giù un altro sorso, questa volta un po' più lungo. «Non è importante», sventolai la mano con nonchalance.

Alzò le sopracciglia incredula. «Certo che è importante! Da chi l'hai presa?»

Guardai prima Elena e poi Bonnie, in silenzio.

Bonnie inclinò la testa. «Non dirmi che è stato il ragazzo di prima», mi rimproverò con lo sguardo.

Finii il mio drink con un ultimo sorso, ancora più lungo del precedente, per evitare di rispondere.

«Aspetta, aspetta» disse Elena confusa. «Quale ragazzo?»

«Quando siamo arrivate, un ragazzo le ha rovesciato della birra addosso. E credo che lei lo conoscesse già». Si voltò verso di me e mi guardò con aria interrogativa. «È così?»

Strinsi le labbra e annuii. «Ci siamo conosciuti durante il viaggio da Milano».

Elena sorrise maliziosamente e si lasciò sfuggire un "uhh" colpendomi la pancia con le dita. «È carino, almeno?»

Effettivamente non l'avevo ancora guardato da quel punto di vista. Mi fermai a pensare per un paio di secondi e dovevo ammettere che era un bel ragazzo, su quello non potevo dire nulla.

Torn // Kai ParkerWhere stories live. Discover now