20. Camping weekend: parte 3

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Erano ormai le due di notte, ma nonostante la tarda ora erano tutti, o quasi, ancora svegli. Caroline era nascosta da qualche parte con Tyler mentre Elena e Bonnie erano sedute su uno dei tronchi a parlare con alcuni ragazzi del terzo anno e due di loro sembravano del tutto flirtare con le due ragazze. Zoey, invece, era rimasta tutta la sera con Brandon, mentre Kai li guardava da lontano, con lo stomaco sottosopra e Madison con le braccia costantemente attorno al suo collo, attorcigliata a lui sperando di ottenere una reazione, che però non arrivava mai. Doveva trovare il modo di lasciarla, gli era bastato vedere suo fratello e Zoey insieme per un giorno solo, sapeva benissimo che non avrebbe resistito a lungo. E soprattutto doveva trovare il modo di scusarsi con Zoey per quello che le aveva detto quel pomeriggio. La gelosia aveva parlato al posto suo e non intendeva ferirla in alcun modo. Per di più, vederla piangere per lui gli aveva provocato una scia di sensazioni spiacevoli, un senso di colpa che non riusciva a scacciare e che sarebbe andato via solo dopo il perdono di Zoey, sperando che accettasse le sue scuse.

Per quanto riguarda Zoey, più ripensava alle parole di Kai, più le faceva ribrezzo. La rabbia stava facendo spazio alla delusione e il rispetto che provava per lui fino a quel pomeriggio stava piano piano scomparendo. Era consapevole del fatto che fosse arrabbiato, ma nella sua testa ciò non giustificava le sue parole.

Ripensava a quella discussione seduta di fianco a Brandon, con la testa appoggiata alla sua spalla e le ginocchia al petto. «Sai cosa?» Disse alzandosi in piedi. «Vado a prendere un'altra birra.»

Brandon la seguiva con lo sguardo. «Non starai esagerando?»

Zoey strinse le spalle. «Si stanno tutti divertendo in un modo o nell'altro. Persino i tuoi compagni di squadra sono ubriachi e non dovrebbero nemmeno bere stando alle regole, se dobbiamo dirla tutta.»

«Tecnicamente non potresti bere neppure tu. Non siamo in Italia, signorina. Qui devi avere ventun'anni, tu ne hai diciannove.» La rimproverò Brandon.

Zoey piegò la testa, fissandolo senza dire una parola.

«Ok, sto scherzando.» Alzò le mani ridacchiando. «Prendine una anche per me.»

La ragazza annuì e gli lanciò un sorriso, incamminandosi verso i frigoriferi portatili che gli organizzatori avevano portato e che avevano lasciato vicino ai pullman.

«E stai attenta!» Gridò Brandon mentre la guardava allontanarsi.

Zoey sorrise di nuovo, tra sé e sé questa volta. Si guardò attorno, allontanandosi dal falò e inoltrandosi nel buio che avvolgeva le zone circostanti. Si portò le braccia al petto, stringendosi a sé e cercando di scaldarsi. Si accarezzò un braccio e tirò un profondo respiro. Il profumo di Brandon, rimasto incastrato tra il tessuto della sua felpa, raggiunse il suo naso, inebriandole la mente. Infilò una mano in tasca e tirò fuori il cellulare per accendere la torca e illuminare il cammino, quando sentì dei passi dietro di sé e il rumore di alcune foglie secche rompersi sotto il peso di un corpo. Zoey si paralizzò per qualche secondo e trattenne il respiro, mentre sentiva i passi avvicinarsi sempre di più. Strinse il telefono con tutta la forza che aveva mentre l'altra mano formava un pugno stretto, preparandosi a sferrarlo nel caso si fosse sentita in pericolo.

Si girò di scatto, trovandosi davanti a una figura immersa nel buio, più alta di lei, sicuramente un ragazzo. Sussultò e lanciò un urlo dallo spavento. La stessa cosa fece il ragazzo, colto alla sprovvista dalla reazione di Zoey, che puntò subito la torcia del telefono contro di lui. Il viso si illuminò e riconobbe subito il scintillio degli occhi azzurri di Kai e il ciuffo di capelli che gli copriva leggermente la fronte.

«Quale cazzo è il tuo problema?» Gridò Zoey, tirandogli una pacca contro il braccio.

«Smettila di urlare!» Kai gridò di rimando accarezzandosi il braccio.

Torn // Kai ParkerWhere stories live. Discover now