24. Busted - Kai

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Il viso di Zoey si illuminò improvvisamente, mentre alzava lo sguardo per poi puntare gli occhi sui miei. La tirai verso di me e nonostante si mostrasse felice, potevo sentire la tensione nei suoi muscoli.

Si inumidì le labbra e sbatté più volte le palpebre. «Io e te? Da me?»

Annuii più volte. «Madison dorme dalla sua compagna di corso.» Portai una mano sul suo volto e le accarezzai lentamente il labbro inferiore con il pollice. «Siamo liberi.» Mormorai afferrandole il viso tra le mani, prima di avvicinarlo al mio e premere le mie labbra sulle sue.

«Il mio corpo dice di sì ma il mio cervello,» Zoey tirò un profondo respiro, «oh, il mio cervello continua a ripetermi che finirà male.»

La sua tenerezza mi fece sorridere. «È la tua ansia a parlare. Non il tuo cervello.»

Si limitò a fissarmi senza dire nulla.

Le accarezzai un braccio e feci scorrere la mia mano verso il basso, fino a raggiungere la sua. Gliela strinsi, intrecciando le nostre dita. «Sai che ho ragione.»

«Sei insopportabile.» Scosse la testa soffocando un sorriso.

«Cazzo.» Dissi a bassa voce, esaminando ogni suo dettaglio.

Zoey tornò improvvisamente seria, posando i suoi occhi color miele su di me. «Cosa?»

Mi morsi inconsapevolmente il labbro. Allungai la mano e le spostai una ciocca di capelli dal volto. «Sei bellissima.» Portai entrambe le mani sulla sua vita, affondandoci le dita più che potevo. «E ti voglio così tanto.» La tirai verso di me, fino ad avere tutto il suo corpo contro il mio. «Non ce la faccio più, Zoey.» Sussurrai contro le sue labbra.

Ogni fibra del suo corpo si irrigidì contro il mio, mentre teneva gli occhi incollati ai miei. «Andiamo.» Disse quasi senza fiato.

Non riuscii a trattenere un sorriso. Le afferrai la mano e mi incamminai per tornare dentro, mentre Zoey mi seguiva, stretta contro il mio braccio. Una volta raggiunto il nostro tavolo, lasciai a Tyler i soldi per il mio drink e quello di Zoey.

«Dove andate?» Caroline allungò il collo verso di noi.

Io e Zoey ci lanciammo uno sguardo veloce e la vidi arrossire.

«A fare un giro.» Mentii spudoratamente.

Matt annuì sarcasticamente. «Un giro, certo.»

Alzai gli occhi al cielo, stringendo ancora di più la mano di Zoey. «Buona serata, ragazzi!» Gridai mentre ci allontanavamo.

«Come dovremmo tornare noi?» Urlò Tyler confuso.

«Sono sicuro che troverete una soluzione.» Risposi senza pensarci troppo, non mi importava. Diretti verso l'uscita, passammo di fianco al cameriere che poco prima ci aveva servito e non riuscii a trattenermi. Tirai Zoey di modo che potessi averla davanti, e portai le mani sui suoi fianchi, senza smettere di camminare. Mi rivolsi al ragazzo, che non riusciva a toglierci gli occhi di dosso. «Non sono il suo ragazzo.» Dissi con un ghigno. «Ma lei è comunque mia.» Gli feci l'occhiolino, divertito da come lui roteò gli occhi e scosse la testa, per poi puntare lo sguardo altrove.

Un paio di minuti dopo, salimmo in macchina. Mi buttai sul sedile e lanciai un grido soffocato causato dall'aria fredda che riempiva il veicolo. Zoey scoppiò a ridere, mentre sfregavo le mani cercando di scaldarmi. Mi voltai verso di lei e la vidi tremare. «Stai congelando.» Mi tolsi la giacca e la allungai a Zoey. «Tieni.»

Mi guardò negli occhi e sorrise timidamente, prendendo la mia giacca tra le mani. La strinse con le dita, abbassando lo sguardo e ringraziandomi con un filo di voce.

Torn // Kai ParkerWhere stories live. Discover now