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Louis' pov
Il giorno dopo la rissa che si era creata tra me e Styles ero andato a scuola accompagnato questa volta da Liam, perché il mio fidanzato non sarebbe venuto a causa di un problema in famiglia: la mamma stava male, ed oggi si era aggravata. Avevo premuto per accompagnarlo, ma aveva rifiutato per non farmi perdere un giorno di scuola.

In questo momento ero davanti al portone della scuola con la sigaretta in bocca, Niall alla mia destra e Liam davanti a me che mi chiedevano con precisione il motivo della mia rabbia verso Harry. Mentii prontamente dicendo che ero solo geloso di Zayn, ma io infondo sapevo che era perché volevo che le sue mani fossero sul mio corpo e non su quello di lui, che i suoi occhi fossero nei miei.. "Ehy amico è qui" sussurrò il biondo al mio fianco. Alzai lo sguardo pronto ad incontrare il viso sempre solcato dalla rabbia del proprietario di quel sorriso che mi aveva mandato in pappa il cervello senza nemmeno saperlo.

Improvvisamente lo vidi avvicinarsi a me, sorridendo smagliante ai miei amici chiedendo poi di lasciarci soli; incrociai le gambe tra di loro e abbassai lo sguardo per la situazione imbarazzante che si era venuta a creare. "Siamo partiti col piede sbagliato noi due, ti va di ricominciare? Io te davanti a un bel pezzo di pizza sta sera ok? Portati anche Zay..".
Ma lo interruppi prontamente dicendo: "No, oggi ha da fare, non può", sorrise malizioso e prima di andarsene con un occhiolino disse: "Meglio così". A conversazione  finita mi lasciò un sonoro bacio sulla guancia e andammo entrambi in classe.

C'è da dire che io non avvertii Zayn di quello che avrei fatto quella sera, mi stavo comportando da stronzo e menefreghista, ma ero sicuro che entrambi eravamo pronti solo ad una grande amicizia.. o almeno così credevo.

Harry's pov
Erano le 20.30 ed io ero sotto casa del liscio ad aspettare che scendesse. Indossavo una camicia rosa sbottonata sul davanti, dei pantaloni neri che fasciavano perfettamente le mie curve, e feci scivolare accidentalmente un preservativo nella tasca anteriore di quest'ultimi; dopo qualche minuto lo vidi: portava dei semplici jeans skinny neri e una maglia bianca che lasciava trasparire i suoi molteplici tatuaggi, quando aprii la portiera i suoi muscoli si tesero e io sentii il cavallo dei miei pantaloni diventare sempre più stretto, mi mossi freneticamente sul sedile per evitare di farlo notare al diretto interessato, e fortunatamente ci riuscii.
"Andiamo, metto un po' di musica d'accordo?" lo guardai intensamente i quei due profondi occhi blu e lui annuii solamente.

Eravamo in viaggio da quasi una decina di minuti, e Louis stava canticchiando a bassa voce la canzone che stava passando alla radio alternando ogni tanto acuti accompagnati dal rumore delle sue nocche che tenevano il tempo delle note; fui distratto dal suo acuto finale, sorrise abbassando lo sguardo quando notò che lo stavo guardando, e così stavo facendo dall'inizio della canzone, ero maledettamente attratto da quelle labbra rosee che si muovevano come se fossero fatte apposta per essere sul mio cazzo, e muoversi a ritmo cadenzato delle mie mani.. o forse anche solo per baciarmi dolcemente sdraiato sul mio letto.. ma cosa cazzo pensavo, dovevo portarmelo a letto, chiusa questione.

Gli strizzai la coscia interna mentre si slacciava la cintura per scendere dalla mia auto, io mi sistemai la camicia, pettinai i capelli in una coda veloce e lo seguii fuori, notando il suo sguardo che viaggiava, forse troppo, sui miei pettorali.

Louis' pov
Arrivati al tavolo da prenotato da Harry, prendemmo posto ai lati opposti del tavolo, ordinammo due pizze e un po' di patatine da dividerci.
"Allora riccio raccontami un po' di te" iniziai prendendo un boccone del mio trancio di pizza.
"Beh allora, sono figlio di due grandi imprenditori, ho perso la verginità a 14 anni con mia cugina di vent'anni più grande di me, non scopo da due settimane e sta cosa sta diventando frustrante" e scoppiò in una fragorosa risata, provando a contagiare anche me, ma non sapeva che quelle dichiarazioni avevano aiutato soltanto ad intristirmi e a farmi girare ancora di più le palle, senza un motivo apparente.

Parlottammo per un po' di scuola, di casini in cui ci eravamo cacciati da più piccoli e mi scosse come lui si avvicinasse sempre di più facendo scontrare molto spesso le nostre gambe, facendo sì che io iniziassi a sentire un rigonfiamento nei miei già stretti pantaloni, lui probabilmente lo notò e mi schernì con un sorriso, facendo correre i suoi occhi smeraldo su e giù per il mio collo...e la sensazione di averlo così vicino a me aveva scatenato in me fin troppe emozioni, mi sbrigai a mangiare e andai a pagare, ma per mia grande sfortuna sentii un braccio muscoloso avvolgermi e spingermi dietro dicendo: "Pago io liscio, vai ad aspettarmi".

Uscii dal locale ancora confuso  da tutto quello che era appena successo, ma fui scosso da un messaggio che mi fece crollare tutte le emozioni felici che avevo addosso in quel momento, era di Zayn e diceva: "Mamma sta molto male, credono che le manchi poco..."  una lacrima solcò il mio viso, e lasciai Harry lì, immobile davanti alla porta del locale e io corsi il più lontano possibile da lui: Zayn aveva bisogno di me e io dovevo esserci, non c'erano sentimenti contrastanti che potevano mettersi tra noi due...e in quella che probabilmente non era mai stata più che un'amicizia.

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