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Louis' pov
Io e Zayn avevamo chiarito, e questa cosa sembrava dar particolare fastidio ad Harry, non taceva più il gradasso nei corridoi con me ne prendeva a spallate Zayn qualsiasi passo facesse; si limitava a portarsi in bagno ogni ragazzo o ragazza che trovava nei corridoi, non taceva differenze.

Credevo non mi importasse, speravo che tutto quello che faceva non mi toccasse minimamente, ma ogni bacio che vedevo lasciare su una  pelle diversa dalla mia mi faceva ammattire.

Era un giorno come tutti gli altri, fingevo di esser felice con il mio ragazzo solo per evitare quei due occhi verdi che mi avevano fottuto il cervello, e perché non volevo lasciar solo Zayn in un momento così complicato della sua vita: sua madre si stava  spegnendo pian piano, e nessuno poteva fermare l'inevitabile.

Stavo sistemando le cose nel mio armadietto,finita l'ultima quando un braccio mi prese e trascinò in uno stanzino buio "Zayn se è uno dei tuoi modi per fare sesso.."  
Le mani del ragazzo si staccarono da me e la voce che non apparteneva affatto al mio ragazzo parlò.
"Non nominarlo anche ora, ti prego"  
ed Harry ricominciò a baciarmi, non c'era amore in quel gesto, solo passione, e io non potei fare a meno che ricambiare con lo stesso fuoco quel bacio che bramavo da settimane ormai.

Ci stuzzicammo, e quando io arrivai al limite della sopportazione provando a sfilargli i pantaloni si allontanò dicendo solamente:
"Sistema il problema lì sotto, ho altro da fare ragazzino"  e mi lasciò lì, nudo da ogni pudore, eccitato da un ragazzo che non mi amava, da un ragazzo che non era il mio, stavo sbagliando ogni cosa,
non capivo da dove poter ricominciare a fare la cosa giusta, presi il telefono e dissi a Zayn che quel pomeriggio sarebbe dovuto andare da solo da sua madre.

Zayn's pov
"Ehy moro, mi dai il numero del tuo ragazzo?"
Quella domanda, una domanda che aveva fatto sorgere in me parecchi dubbi, a cui però risposi con un gentile: "Certo,perché?" scrivendogli poi il numero in rubrica.
"Nulla che ti riguardi tranquillo" e senza ringraziarmi se ne andò.

Pochi istanti dopo mi arrivò un messaggio di Louis nel quale mi diceva che sarei dovuto andare da solo da mia mamma in ospedale, esasperato da tutte quelle richieste, spensi il cellulare senza rispondere a Louis e salito in macchina  mi diressi nel luogo dove ormai vivevo.

Mi feci largo tra le barelle, camici bianchi, muri bianchi, spazi vuoti e lettini altrettanto vuoti,odore di malinconia, odore di tristezza, un alone di rabbia misto ad uno di dolore;
varcai la soglia della terapia intensiva
"Ehy mami" sussurrai al suo orecchio  per poi sedermi al suo fianco;
"Oggi siamo solo io e te" sospirai "Ultimamente tra me e lui non va affatto bene...è così distante che a volte non sembra di averlo nemmeno vicino" sospirai nuovamente  "So che Harry c'entra qualcosa,  ma continuo a sperare che non sia così".

Detto questo, la baciai sulla fronte, e mi chinai sulle sue gambe addormentandomi beatamente sul corpo della donna che amavo terribilmente, che però forse non avrei più riabbracciato.

Harry's pov
"A più tardi a casa tua"  -H.S.
Così  recitava il messaggio che inviai al ragazzo, non ricevetti risposta, ma aveva letto non avevo dubbi, sapevo dove abitava grazie ad alcuni contatti che avevo in città, per cui posso i libri velocemente e mi diressi nella sua abitazione.

Non vedevo l'ora di scoparmelo, così forte che avrebbe urlato il mio nome anche durante le scopate col suo ragazzo, la sua pelle che stride a contatto con la mia... che suono irresistibile.

Bussai alla porta, e un Louis in tuta e a petto nudo mi si presentò davanti, probabilmente si era appena svegliato, i capelli erano leggermente più gonfi del solito e ai piedi non portava altro che dei calzini , non persi altro tempo e mi attaccai alle sue labbra;
lui ricambio il bacio voglioso di arrivare velocemente allo stadio successivo,
lo presi in braccio e dopo avermi sussurrato all'orecchio destro la direzione della camera da letto lo condussi li,
lo spogliai dei pochi abiti che indossava, e lasciai tracce umide sul suo addome, evitando segni evidenti per non creare problemi e drammi inutili col suo cornuto ragazzo.

Passammo l'intero pomeriggio, e parte della notte a fare sesso, non ci stancavamo mai, e il mio nome pronunciato da quelle labbra carnose era come musica classica in un teatro d'opera.

Eravamo amanti secondo lui? Chi lo sa, io sapevo solo che sarebbe stato uno dei giochi erotici più belli della mia vita, ma un semplice gioco nelle mani di un qualcosa più grande di lui, il problema era che il ragazzo che ora ansimava tra le mie braccia, aveva in mente ben altri piani.

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