26.

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Louis' pov
"Ehy Harry" lo chiamai mentre si stava cambiando la camicia dopo essere tornati a casa.
"Dimmi"
"Riguardo la cosa di Nate, sinceramente..." si girò verso di me e mi guardò negli occhi.
"Fino a quanto tempo fa avete scopato?" dissi di getto.
"Louis..."
"No rispondi, per favore"
"Da prima che ci mettessimo insieme..".

Io sussultai, ma poi pensai bene alla risposta:
"Quindi anche dopo i nostri baci dopo aver lasciato Zayn?" abbassai lo sguardo; "Vero?"
"Sí Lou, ma ormai è passato ho te e voglio te".

Mi prese la mano e la baciò, non mi scansai perché mi ero rassegnato a soffrire a causa del fuoco, non avrebbe mai smesso di bruciare attorno al mio cuore, non avrebbe mai smesso di consumare ogni briciola di amore che gli donavo, e la cosa peggiore è che lo amavo così tanto da lasciarlo fare.

Mi girai dal lato opposto del letto quella
notte a dormire, sapevo di non dovermela prendere sul personale così spesso, sapevo di esagerare tante volte, ma vorrei vedere ogni persone che mi dava contro come sarebbe stata con una persona che si scopava il suo migliore amico quando fino al giorno prima dormiva da te e ti prometteva il mondo..
Avrei mai superato tutte queste ferite per un amore destinato a finire?

Mi addormentai solo 3 ore dopo, ero andato in bagno e mi ero riaperto la ferita sulla vena centrale del braccio destro mentre pensavo a Nate che toccava Harry, e continuai così mentre le immagini di mia madre che tornava a casa urlandomi contro mi chiedeva di andarmene di casa, urlai mentre affondavo quelle urla nel braccio libero, non potevo svegliare Harry, non mi avrebbe perdonato questa cosa e non se la sarebbe mai perdonata;

ora ero rannicchiato verso la finestra, e guardavo fuori, mentre le luci della mattina iniziavano a sbucare dai palazzi e le stelle lasciavano la loro scia luminosa nei miei sogni.

Harry's pov
Louis era accanto a me, pensavo e ripensavo a la sera precedente, Nate che in tutti i modi cercava di allontanarlo da me ed io che iniziavo a pensare che avrebbe fatto bene a farlo.

Ero una persona tossica per lui, perché non avrei mai saputo cosa fare della mia vita figurati se nella mia vita c'era una persona che amavo così tanto, perché non avevo il coraggio di essere felice e per quanto ci provassi non riuscivo mai a provare ad esserlo, ed è esattamente per quel motivo che dopo poche ore ero nel bagno della scuola con Nate.

Mentre mi baciava le nostre ultime frasi mi tornarono in testa:

"Amore io vado prima a scuola per un progetto che devo fare" dissi mentre lui girato si infilava l'ennesima felpa.

"D'accordo a dopo" e sapevo quella sarebbe stata la nostra ultima chiacchierata mai infondo non volevo crederci.

"Sei sicuro di quello che stiamo facendo?" disse in tono lèggerò Nate al mio orecchio.
"No per niente, ma infondo io questo so fare".
"Rovinare chi ti ama Harry" disse baciandomi il collo...
"Esatto, rovinare chi mi ama".

E fu così che con quest'ultima parola, mi si presentò davanti il motivo della mia gioia e della mia tristezza, Louis entrò in quel maledetto stanzino.

"Non voglio sapere molto Harry, solo perché...?" "Non sono abbastanza forse?".
Iniziò a parlare mentre Nate usciva dallo stanzino e le lacrime solcavano il suo volto.
"No, tu sei abbastanza, sei forse troppo, ma ti giuro che questa era l'ultima volta, volevo solo vedere se quelle mani sarebbero state come le tue sul mio corpo, ma non lo erano" gli presi la mano ma lui, diversamente dal solito la scostò.

"Harry, non si può più fare così, guarda che cazzo ho ricominciato a fare per te" si alzò le maniche della felpa, e in mio cuore sprofondò in un abisso dal quale non credo tornerà mai più su, era ricoperto di tagli, superficiali e profondi, strofinai sulla mia pelle per il puro volere di togliere le sue vergogne e metterle sulle mie braccia sporche di vanità e lussuria,
ma non funzionò.
Riabbassò le maniche mentre trovava le parole giuste per continuare il discorso.

Louis' pov
*quella sera a casa di Harry*

Avevamo deciso di continuare il discorso dopo le lezioni, eravamo entrambi sotto shock a causa della mia rivelazione, ora ci trovavamo in balcone a casa dell'uomo che più mi aveva fatto sentire amato e distrutto allo stesso modo.

"Harry, non possiamo stare insieme,
non è il nostro momento e forse non lo sarà mai" iniziai voltandomi verso di lui,
lui prese la mia mano e la strinse;

"Sai io amo le stelle da quando sono bambino Harry, guardale quante sono 'sta notte, contale una ad una tutte le volte che in futuro perderai la retta via, contale quando penserai di avermi perduto per sempre, e se le seguirai mi troverai alla fine della collina che si nasconde dietro di esse".
Due lacrime si fecero spazio nei miei occhi blu e in quello verdi del ragazzo dinanzi a me...

"Cercami nei sogni, solo lì potremmo essere felici".
Fu così che chiusi la porta al futuro che mi sarei aspettato, chiusi le porte al passato lasciandoci però il cuore.

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