7.

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Louis' pov
"Non farti più toccare da lui o ti giuro che lo ammazzo" questa frase, questa maledetta frase.

Tornato a casa, mi sdraiai sul letto, erano le 3.00 e avevo costretto Zayn a dormire con me: dovevo averlo al mio fianco, dovevo togliermi dalla testa quei ricci.

Mi soffermai a guardare le stelle fuori dalla finestra, le contai, erano infinite, mi girai e guardai il mio moro lì dietro, addormentato col sorriso sulle labbra, Tempo fa sarei stato al suo fianco a toglierlo a forza di baciarlo ma ora sono qui, a contare le stelle, una cosa che facevo da bambino per riordinare i pensieri, come se li mettessi in fila, dal più al meno luminoso e scartavo pian piano il dolore, dalla verità, dalla ragione. 

Accesi una sigaretta, e mi persi nelle bruciature che prendeva la carta che avvolgeva il tabacco, consumata da una passione che non può essere fermata.
Il fuoco bruciava tutto quello che aveva attorno, a volte nemmeno l'acqua poteva fermarlo, era una furia distruttrice, pensava solo a quello che voleva lui, non al bene degli altri elementi.  Harry Styles era fuoco, e Zayn doveva essere la mia acqua.

Zayn's pov
Mi svegliai al fianco di Louis, lo guardavo dormire e mi beavo di quella visione mistica, ma allo stesso tempo, notai i vari segni violacei che Harry aveva lasciato su di lui. Speravo che quella notte fosse stata la conferma del nostro amore, ma forse ne è stata la rovina.

Non potevo perderlo, non ora né mai, ma soprattutto non ora, stavo perdendo mia madre, l'unica donna che avrei mai amato, e non potevo assolutamente lasciar andare via l'uomo che mi aveva promesso anni fa amore eterno, era l'uomo della mia vita anche se forse io non ero il suo.

"Ehy amore alzati dobbiamo andare a scuola" sussurrai al suo orecchio, gli porsi la colazione e lui con un "Mh" la prese ed iniziò a mordere il cornetto che gli avevo portato.
"Grazie Zay, non dovevi" disse appena ingoiò l'ultimo boccone, lo guardai con fare amorevole e lo aiutai a scegliere i vestiti per il giorno.

Vestiti e pettinati uscimmo di casa, prendemmo la sua macchina e andammo a scuola, misi la musica, partì per puro caso una delle mie canzoni preferite e iniziai a intonare sue note acute mentre Louis provò con quelle più basse. Gli si incrinò la voce, era fottutamente bravo ma aveva costantemente paura di sbagliare, ma ai miei occhi non sarebbe mai stato sbagliato.

Arrivati spense la macchina e infilò le chiavi nella tasca anteriore dei jeans, e si allacciò la cerniera della felpa grigia che portava, io sistemai il ciuffo e lui mi prese la mano, gesto insolito per uno come lui, finché non alzando gli occhi dai suoi occhi, ne capii il motivo: Harry.

Harry's pov
Erano mano nella mano, anzi lui aveva preso la sua mano esattamente nel momento in cui io incrociai il suo sguardo, gli sorrisi, ma credo di avergli sorriso provocatoriamente anche se la mia intenzione era quella di intimorirlo. Mi dava molto  fastidio vederlo con lui, glielo avevo detto la notte prima, non era un delirio post orgasmo, anche se vorrei tanto che lo fosse stato.

Mi avvicinai ai due, lasciai un bacio sulla guancia al più scuro, e diedi una pacca sul sedere a Louis, come segno di possessività, e volevo infastidire quel ragazzo al suo fianco. Dovevo in qualche modo fargli capire che il territorio lo avevo marcato più che bene;
Louis si retrasse al mio tocco, e trascinò Zayn lontano da me, e io rimasi in cortile,
misi le mani in tasca, mentre un ragazzo, Luke credo si chiamasse, si avvicinava a me provando in qualche modo a strusciarsi su di me, gli presi i fianchi con le mani e lo portai nel bagno del primo piano, lo feci sedere sul lavandino e iniziai a spogliarlo. Invece di vedere una carnagione limpida però, iniziai a vedere i segni di molti tatuaggi che adornavano il corpo di un ragazzo diverso da quello che avevo davanti; gettai indietro, nel cassetto più lontano dalla mia mente quel momento, e continuai il lavoro.

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