11.

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Harry's pov
Ansimi,
spinte,
urla,
baci rudi e senza amore,
questa era la mia vita, e non credo possa cambiare mai, semplicemente ora la mia puttana era una sola, ed era inginocchiato davanti a me, e io spingevo con una tale potenza nella sua bocca che temevo avesse dei conati di vomiti, ma lui rimase lì: lo avevo in pugno e questa cosa rendeva il tutto più eccitante.

Venni nella sua bocca, dopo che ingoiò tutto, si alzò tossendo leggermente fu allora che lo spinsi al muro e urlai:
"Questo è quello che succederà tutte le volte che lo chiamerai davanti a me"
gli sfiorai l'erezione con le dita contornate di anelli.

"Mi uccidi così, mi soffochi" sussurrò a corto di fiato.
"Se non saresti voluto morire non avresti mai accettato di scopare con me Louis".

Me ne andai sbattendo la sua testa sulla porta dell'aula del terzo piano in cui lo avevo portato appena sentii il nome di quello stronzo uscire dalle sue labbra: lui mi apparteneva, e lo avrebbe capito anche lui, e ancor prima il suo "ragazzo".

Louis' pov
Per quanto tempo rimasi in quella stanza non lo so nemmeno io, le ore scolastiche erano finite, per cui non ebbi sgridate da parte dei professori, ma in quel momento era l'ultimo dei miei problemi, avevo la voce di Zayn incazzato nero nel cuore e sulla bocca il sapore di Harry:
stavo lentamente diventando un mostro.

Mi alzai, e corsi fuori da quell'istituto, perché lì ebbe inizio tutto il mio inferno,
lì avevo amato Zayn, li lo avevo tradito, e lì stavo morendo con le carezze di un diavolo che penetravano nell'anima.

Corsi per chilometri, fino ad arrivare a casa mia, quelle strade ricordavano solo vecchi ricordi, ricordavano le mani intrecciate di Zayn alle mie,
ricordavano i baci sotto la pioggia,
ricordavano i tempi andati,
quelli in cui ero pulito,
ricordavano di quando ero ancora innamorato di quello giusto.

Arrivai davanti alla porta di casa, e aprendola, mi gettai sul pavimento, perché il divano sapeva di felicità, sapeva di luce, sapeva di Zayn, mentre il letto sapeva di inferno, sapeva di buio, sapeva di odio, ma sapeva di sentimento, sapeva di Harry.

Fumai 4,5 sigarette una dietro l'altra, ignoravo la gola che stava per cedere, ignoravo tutto, perché in questo momento ero schiacciato tra due poli apposti che non si sarebbero mai avvicinati l'uno all'altro, ma che stavano consumando tutte le mie forze.

Ero logorato da un sentimento sbagliato,
un sentimento contorto, un amore non corrisposto, un male che non poteva essere vinto, e dall'altra parte avevo colui che era stato la mia vita, colui che ora aveva bisogno di me per vivere;
mi alzai in piedi, con una decisione in testa, che avrei rispettato, mi sarei fatto annientare al costo di non lasciar andar via nessuno dei due, avrei retto i due poli,
esattamente come il gigante che reggeva la terra, avrei finto di amare Zayn ancora per un po' di tempo pur di non farlo soffrire, e avrei visto il ragazzo che mi stava ridando la vita, togliermi il respiro.

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