10.

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Louis' pov
Mi svegliai a causa del lieve rumore del russare del ragazzo accanto a me, avevo davvero fatto rimanere a casa Styles? Ma cosa stavi combinando.

Mi alzai barcollando, ancora inebriato dal favoloso sesso che avevo fatto poche ore prima, le luci del giorno appena nato fecero capolino dalla finestra posizionata dal mio lato del letto, faceva freddo, e io ero nudo, raccolsi i vestiti e velocemente mi rivestii.

Scesi in cucina, e mi persi nei dettagli di quella casa tanto fredda quanto bella, mi apparteneva lo so, ma in realtà di mio non c'era nulla, era proprio come Harry, bello,spettacolare ma quasi invisibile al tatto;
toccai con estrema delicatezza le foto incorniciate sulle pareti bianche, ritraevano me e la mia famiglia prima che lo lasciassi per seguire Zayn qui a Londra, baciai la figura snella di mia madre e delle mie sorelle in foto e preparai il caffè,inutile dire che lo feci anche per Harry.

Poco dopo sentii dei passi provenire dal piano superiore, era sveglio, posai la tazzina sul ripiano del tavolo e finsi indifferenza.
"Buongiorno" dissi, lui non mi degnò nemmeno di uno sguardo.
"Ho fatto il caffe" provai ancora...
"Non mi serve niente da te Tomlinson" disse con voce tagliente .
"Ma..." mi interruppe bruscamente:  
"Bella nottata, ma direi che va bene così, ti richiamerò in caso mi servisse...Ah e rispondi al tuo ragazzo ho sentito i messaggi nella segreteria sembrava abbastanza spaventato"
detto questo uscii dalla porta.

"Bella scopata, bella nottata" ero consapevole che fosse solo quello, ma avrei tanto voluto che non finisse mai, mi stavo perdendo completamente in una persona che non avrei mai dovuto nemmeno conoscere, lo avrei dovuto odiare per quanta facilità metteva nel prendermi e gettarmi, ma non ci riuscivo, era entrato dentro di me come in pochi avevano fatto, Zayn ormai ne stava uscendo e più passavano i giorni più volevo smettere di mentirgli....
Ma non sarebbe bastato un addio, non questa volta, non di nuovo... non dopo...
"No cazzo vaffanculo" sbottai calciando la sedia davanti a me;
era arrivato il momento di riprendere il controllo della mia vita, e la mia  vita ormai era stata scolpita nella roccia con due nomi:
Zayn e Harry.

Zayn's pov
Uno..due..tre squilli, incessanti, senza risposta, questa era stata in poche parole la serata di ieri sera;
ora ero sul divano, alle 9.00 di mattina, non sarei andato a scuola quel giorno, ero troppo stanco dalla giornata prima, mamma si era aggravata, ormai riusciva a malapena a respirare, le accarezzai le mani durante tutto il tempo passato lì dentro, e appena uscii chiamai Louis...
nessuna risposta, in nessuna delle 10 chiamate, un silenzio assordante.

Per la prima volta dopo mesi, dormii in casa mia, sul divano perché il letto sapeva di troppi ricordi,sapeva d'amore di mamma, e di fratellanza ormai divenuta amore con Louis, ma se questo è l'amore che poteva darmi non lo volevo più.
"Ma cosa stai pensando Zayn, lui è l'unico che ti ha seguito abbandonando la sua famiglia per te... sei tu che non lo meriti, lui desidera un uomo migliore di te".
Quella vocina, quella dannata vocina che martellava il mio cervello da quando mamma si era aggravata, da quando Harry era entrato nella nostra vita, da quando i dubbi era sorti nell'unico posto sicuro in cui non vi erano mai: casa mia, Louis.

Mi voltai, dovevo farmi una doccia, odoravo di ospedale e di malinconia, e non volevo portarlo anche in casa, presi il cambio, una semplice tuta e una maglia che apparteneva al mio ragazzo, sapeva di affetto,  di tranquillità e in quel momento avevo bisogno solo di quello, feci scaldare l'acqua.

Appena entrai le gocce bollenti sembravano cacciar via lo sporco che si era creato in quelle ore, strofinai nei punti in cui strinsi le mani di mia madre morente, era sul letto della sua fine, non potevo averla sulla mia pelle in quel modo, mai.
Sollevai il capo, e il calore mi avvolse il viso, bruciava ma in quel momento nemmeno ci diedi peso, doveva bruciare la merda che avevo dentro, perché Louis,
non c'era più, perché lui si era stancato e me ne ero accorto, perché l'unica persona a cui ho donato tutto adesso mi dava il nulla, proprio adesso che doveva curarmi.

Mi asciugai il corpo ormai divenuto troppo magro con un asciugamano, che poi lanciai alla rinfusa sul ripiano del lavandino a causa del suono del cellulare che proveniva dalla stanza accanto
speravo in una sua chiamata ma allo stesso tempo avrei voluto che si fosse dimenticato di me, avrebbe fatto meno male, almeno non avrei pensato che mi avesse cercato quando aveva tempo.

Girai il telefono: "Louis🌹"
Se risposi o no, è una domanda che mi posi anche io...

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