19.

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Louis' pov
Esattamente non so da cosa sono state caratterizzate le giornate dopo che Harry se n'era andato da quella spiaggia.

Era ormai una settimana che la vita era un loop continuo di scuola, partite a calcio con Liam, e la sera quella maledetta bastarda che ogni giorno si ripresentava alla mia porta come una vecchia amica pronta a portarmi indietro nei ricordi del passato, mamma era partita con il suo compagno, erano tre giorni che mi trovavo a gambe incrociate davanti al mio piano, amavo quello strumento, mi trasmetteva serenità in un momento in cui non c'era, il telefono era gettato sul divano ricoperto di vestiti, si illuminava ogni tanto a causa dei messaggi sconnessi che arrivavano: uno era di Liam,uno di Niall, forse uno di Zayn...

Ma io non volevo messaggi, volevo solo scordare quel ragazzo di cui ero innamorato, perché si, suonando il piano per ore ed ore, ho capito la verità scrivendola su un pezzo di carta:

Harry styles era un essere vuoto, non poteva amare perché prima di tutto non conosceva la purezza della vita,
era come Narciso, amava se stesso e il suo riflesso, poteva sembrare limpido, ma era torbido come le acque in cui il suo corpo etereo si immergeva ogni volta che qualcuno voleva salvarlo;

Come potevo non innamorarmi di un essere divino come lui, era perfetto, ma come tutti gli esseri perfetti sono rotti dentro, e io capii che nessuno avrebbe mai potuto ricomporre e spezzare cia quelle edere che si erano avvinghiate alle sua anima.

Scrissi, misi in prosa questi miei pensieri,
era l'unico modo con il quale potevo volare via da quella gabbia che mi ero creato da solo, mi ero promesso che mai nessuno mi avrebbe intrappolato dopo aver vissuto con le regole di un tiranno che viveva in casa mia , e invece eccomi qui, Louis Tomlinson, il ragazzo senza paura, che non tremava davanti al peggior mostro, inerme dinanzi a un sentimento come l'amore. 

Andai a dormire, il giorno dopo sarebbe stato il solito inferno, nessuno però avrebbe spento, o tantomeno gettato al vento quei maledetti pezzi di carta che tanto trapelavano sentimento.

Zayn's pov
Probabilmente io avrei spento con l'acqua quelle fiamme che vedo nei tuoi occhi spenti, ma ora ne rimane solo cenere, e l'acqua scorre nella vasca nel quale sono immerso, e dalla quale non volevo riemergere.

Harry's pov
Calci, pugni, e sangue, scorreva sul mio corpo quei giorni nella palestra privata in casa di mia madre, ero fuggito, non sapevo fare altro, fuggivo dalle stesse situazioni che creavo con le mie mani, quelle maledette mani che vorrei tanto buttare nell'acido a causa del dolore che causavano.

Mollai un destro al sacco, e ne seguii un verso straziato, non era a causa dello sforzo ma la mia anima strideva per via dei sentimenti che provavo a reprimere:

"Perché non amare e basta eh Harry?"

No, non potevo permettermi di piegarmi nuovamente ad una cosa stupida come questa, imparai a mie spese che l'amore è la debolezza di chi ha paura di morire,  perché l'amore non faceva morire le persone, o almeno il loro ricordo;
il problema era che io volevo essere dimenticato, e volevo dimenticare me stesso.

Continuai a tirare cazzotti a quel sacco come se ne valesse della mia stessa vita, Louis ora era solo, lo avevo abbandonato alla solitudine,l'unica cosa di cui era terrorizzato, l'uomo da cui dipendeva l'unico sprizzo della mia felicità, si stava spegnendo a causa della mia stessa avidità.

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