27.

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*un mese dopo*

Harry's pov
L'ho cercato, anche sta notte, nei sogni, dopo aver parlato alle stelle di quanto fosse diventate brutte le giornate da quando io e Louis ci eravamo lasciati.

Mi ero trasferito lontano dalla casa di mia madre perché i mesi con lui mi avevano fatto capire che potevo scappare ancora l'ultima volta dal mondo;

"Sei fuggito da me, perché non da lei?!" mi disse qualche sera al telefono, mentre lo avevo chiamato dopo essermi fatto di quella polvere bianca che tanto queste settimane mi aveva aiutato.

Avevo provato una sera a sniffare quei diamanti in pezzetti posizionati al tavolo di un bar dinanzi a me, appena entrai in contatto con quella roba capii che infondo non sarebbe stato male provarci ancora una volta, ancora e ancora... finché ora non mi ritrovai sul divano di casa mia con in mano una banconota da 100 e dividere in strisce precise quella tossina che stava lentamente lacerando quel poco amore che sentivo ancora mio, stavo lacerando esattamente come avevo lacerato il cuore del ragazzo che amavo, distruzione per distruzione.

Erano le 3 del mattino, avevo appena finito la mia dose quotidiana o meglio della nottata, al mio fianco avevo una bottiglia di vodka e dall'altro, steso in modo scomposto la persona che più odiavo e che più mi odiava che puntale come un orologio da taschino mi vendeva e consumava con me quella roba: Zayn.

Non so nemmeno io da che parte della mente era uscita l'idea di sballarmi con l'uomo che amava lo stesso ragazzo che amano io, probabilmente per paura, o per semplice ricatto verso me stesso, giocavo una partita a poker gratuitamente, non perdevo soldi, perdevo l'anima, e la stavo facendo perdere al migliore amico di Louis, dovrei sentirmi in colpa per quello che sono, perché l'ho portato io a inseguire questa strada, ma non mi sento responsabile più di nulla, tantomeno di lui.

Sono trasportato dall'oblio in cui ero caduto e dal quale non volevo risalire,
ero crollato nel modo più semplice e più orrendo possibile, stavo uccidendo i fiori del giardino di Lou, li stavo calpestando e strappando, ma era l'unico modo per vederlo, anche se riflesso nella imminente caduta del migliore amico.

Louis' pov
Sentii un crack, forte e coinciso provenire dalla mia mano destra, il muro aveva un buco concentrico nel luogo in cui avevo tirato dei pugni, c'era tanto rosso, tale e quale a quello che fuoriusciva regolarmente dalle mie cicatrici, non avevo forze ma continuavo a sprecarle finché la notte non riuscivo più a respirare, così crollavo sul letto e dormivo, con i fantasmi che ballavano sul soffitto della mia camera.

Harry giorni fa mi disse che era finalmente fuggito da casa sua, aveva la voce roca che sembrava quasi un soffio,
sembrava un uccello quando i propri figli gli vengono strappati dal nido,
non avevo il coraggio di dirgli che mamma aveva ricominciato a bere,
che minacciava di uccidermi se solo fossi uscito di casa, credeva che i muri fossero rotti perché avevo brutte abitudini e non perché infondo non avevo altro da perdere o da rovinare se non il mio corpo;

per cui premetti il tasto rosso, e lasciai andar via quella flebile voce che rimbombava nelle mie orecchie ad ogni rintocco della campana accanto a casa mia, sentivo la sua risata nei muri di casa,
il suo odore lo stringevo attraverso le fodere del cuscino, e la mia mente per un attimo usciva dal caos dei muri rotti di quella dannata casa per rincorrere un ragazzo riccio nelle radure di un bosco,
al riparo dalla luce del sole che avrebbe fatto svegliare entrambi i nostri cuori.

Mi sedetti sulla sedia in cucina, lasciandomi dietro il vetro rotto della foto di famiglia che tanto detestavo, portandomi dietro un piccolo frammento, incacai sul mio polso una piccola forma che andava a ricoprire tutto il polso,
come una corda, la cui fine era spezzata, come se mancasse la sua ancora, e in quel momento, capii che era quella la sensazione che aspettavo da tutta una vita, come se il mondo fosse un sottofondo di una televisione a basso volume, dove gli uccelli non cantano più, e dopo le gocce magenta racchiudevano la mia bolla di malinconia.

Zayn's pov
Me ne andai presto da casa Styles, odiavo quel posto tanto quanto odiavo vedere Lou in preda al panico senza poter provare ad aiutarlo, guidai fino al cimitero, posai delicatamente
un girasole sulla tomba di mia mamma, baciandola dolcemente, mi rannicchiai al fianco di quella gelida pietra e sussurrai prima di addormentarmi:
all'arrivo del secondo mese senza di te, sarò al tuo fianco, più di quanto credi.

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