1. Bulli e aziende farmaceutice

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Sam Hawkins

Sam era seduto sul divano nella camera di Iku (la camera di Iku era talmente grande da avere anche un divano) e stava mangiando pop corn guardando il notiziario sulla televisione, uno schermo piatto e grande appeso a un muro. Sempre le solite notizie, qualcuno che moriva, qualcuno che sopravviveva, qualcuno che voleva cambiare le cose, qualche gang della periferia coinvolta in qualche scontro.

Iku intano era di là in bagno (la camera di Iku aveva anche un bagno) e si stava facendo una doccia. Sam sentiva nascosto appena dal vociare della televisione anche il rumore dell'acqua scrosciante. Iku era in bagno da tredici minuti probabilmente tra cinque circa sarebbe uscito, rigorosamente in accappatoio per buttarsi accanto (o addosso) a Sam e rubargli i pop corn. Sam aveva visto e vissuto questa scena almeno un centinaio di volte negli ultimi sei anni.

Iku aveva il bisogno di farsi una doccia ogni volta che rientrava da scuola e quando Sam glielo aveva fatto notare lui si era giustificato dicendo "l'acqua calda mi rilassa e senza la mi doccia quotidiana non riesco a studiare". Sam gli credeva per metà, aveva ipotizzato che la doccia rientrato in casa fosse un'imposizione che l'amico doveva rispettare se non voleva subire le urla furiose della madre. Sam aveva avuto il piacere di incontrare la mamma di Iku solo poche volte, ma queste erano bastate a terrorizzarlo.

- Eccomi!

La porta si spalancò lasciando entrare nella stanza non solo Iku tutto pulito con i capelli neri bagnati avvolto nel suo accappatoio, ma anche un buonissimo odore di bagnoschiuma al pino bianco. Sam non fece in tempo a spostarsi che Iku gli saltò addosso infilando una mano nella ciotola dei pop corn. Com'era prevedibile.

- Sono profumato?

Chiese Iku e Sam si domandò se era una richiesta ironica o non sentisse davvero l'odore di pulito che aveva invaso tutta la stanza.

- Che c'è? Non si sente? Non profumo? Devo avvicinarmi ancora?

Iku tirò praticamente una testata sul naso di Sam per far sentire il suo odore beccandosi una sberla in pieno viso da parte di Sam.

- Il mio naso, sei deficiente?

- Il mio bellissimo viso, sei cretino?

Dopo un secondo Sam ritrovò addosso un esemplare di Iku in accappatoio che cercava di atterrarlo e morderlo. Sembrava che non fosse cresciuto di un anno da quando si erano incontrati, 7 anni prima. Iku restava sempre un bambino.

- Ora ti faccio vedere chi è il più forte qui.

- Ho i pop corn in mano, smettila di giocare.

Iku si tirò su con le labbra stirate in un'espressione seccata.

- Tu, sei noioso, Sam Hawkins. Noiosissimo.

Sam si voltò a guardarlo per rispondere a tono, ma si rigirò di nuovo rapidamente verso la televisione con un'espressione sconvolta in viso.

- Ehi tu, guardami negli occhi mentre ti parlo.

Si lamentò Iku sbatacchiando una mano sulla spalla di Sam, che continuava a guardare molto interessato il telegiornale che parlava di un importante azienda farmaceutica che stava fallendo.

- Ti si è aperto l'accappatoio, non è un bello spettacolo, vai a vestirti.

- Come non è un bello spettacolo? Guarda che io sono a dir poco bellissimo.

Scandì ogni lettera dell'ultima parola ciondolando la testa di qua e di là come un bambino. Iku vedendo che Sam non aveva intenzione di degnarlo di un'occhiata, né tanto meno di una risposta si alzò e tra un borbottio e una lamentela si vestì. Sam adorava lo stile di Iku ovvero quello che l'amico indossava a casa quando non era a scuola o in giro. In quelle situazioni doveva seguire le indicazioni (meglio dire regole assolutamente da rispettarr) molto rigide di sua madre. Quindi Iku a scuola aveva sempre camicie eleganti e giacche costosissime o maglioni di lana pregiata, quando vestiva così si capiva subito che era figlio di gente importante.

Devil town ||boyxboy||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora