14 - Traumatizziamo i bambini traumatizzati

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Micah

Micah non se l'aspettava per niente. Di solito la gente a Devil Town non ti aiuta, soprattutto se puzzi di marcio, sangue e guai.

Il tappo dai capelli neri e gli occhi verdi aveva un'aria antipatica, ma il biondo di nome di Sam sembrava un tizio gentile. La casa di Sam era un bel posticino, nonostante fosse ad East Oakbridge, semplice ma curato. Mica male. I suoi dovevano essere gente ricca. Sam aveva fatto sedere Micah su una sedia in cucina e ora gli stava medicando le ferite con grande attenzione, sembrava abituato a fasciare ferite e a mettere pomate su ematomi. Non che fosse strano, ad East Oakbridge ti prendi un pugno in faccia un giorno sì e l'altro pure.

Micah, mentre osservava la chioma bionda e spettinata di Sam si chiese perché mai quei due stessero aiutando un ragazzino come lui. Avrebbe tanto voluto andarsene, perché aveva un mal di testa martellante e quei due strani individui continuavano a battibeccare facendo un casino assurdo.

- Sammie, non puoi raccogliere tutti i randagi che trovi per strada.

- Sta un po' zitto e dimmi se secondo te, si è rotto la caviglia.

- No, la caviglia è a posto.

- Dici?

- Solo slogata.

- Solo?!

- Già.

- Iku vammi a prendere la pomata gialla in bagno.

- No, non ho voglia.

- Iku ti tiro una pigna.

- Vado, vado, per tutte le anime dei morti.

Attimo di meraviglioso e tanto agognato silenzio.

- Ecco la tua stupida pomata.

- Stupido sarai tu. Ci servono dei vestiti non rotti da dargli.

- Pure? Guarda la sua faccia, evidentemente non è felice di essere aiutato. Lascialo in pace.

- Ma guarda com'é conciato, a certe ferite che se fanno infezione rischiano di ucciderlo.

- Oh anime mie, Sam! Cosa sei? Una mamma?

- Ma non rompere e finisci di fasciargli la caviglia mentre vado a cercare qualcosa da mettergli.

Iku gli fece il verso, ma suo mal grado prese le fasce dalle mani di Sam e si sostituì a lui. Sam uscì dalla stanza tutto trafelato e Micah si ritrovò da solo con il tappo antipatico. Un senso di disagio gli strinse lo stomaco. E se quel tipetto avesse perso la pazienza e lo avrebbe picchiato?

- Di un po', Micah...

Gli occhi verdi del ragazzo lo squadrarono dal basso mentre gli fasciava la caviglia.

- Ti fa piacere essere soccorso?

- Mi sto solo chiedendo cosa vorrete in cambio...

- Sam nulla, io forse ho bisogno di un favore.

Micah strinse i denti, lo sapeva. Sapeva che nessun atto di bontà era gratuito a East Oakbridge. Iku aveva mani sottili e fredde e ogni volta che sfioravano la sua pelle Micah rabbrividiva. Gli fasciò bene il piede, un lavoro un po' caotico, ma ben funzionante. La caviglia gli faceva un male cane quando lo avevano trovato nel parco, ora andava un po' meglio. Il rumore scricchiolante delle scale annunciò che presto Sam sarebbe arrivato in cucina. Iku indicò la maglia stracciata di Micah:

- Togliti quello straccio intanto.

- Pervertito.

Gridò Micah agitandosi. Iku scoppiò a ridere scuotendo la testa e in quel momento entrò Sam:
- Micah... Ha fatto il bravo questo idiota? Ti ha fatto male?

Devil town ||boyxboy||Where stories live. Discover now