23 - Habemus un genio di computer

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Un miagolio svegliò Amelie, poi qualcuno la scrollò per una spalla. La ragazza aprì piano un occhio e si trovò davanti alla faccia il viso baffuto di Charlie. Era rimasta tutto il giorno a casa di Sam, si stava bene lì, nulla in confronto al seminterrato pieno di computer da discarica dove doveva dormire per terra e vivere di tramezzini confezionati.

- Giorno Charlie.

- 'Sera.

La corresse una voce femminile. Amelie si voltò di scatto rischiando di cadere giù dal divano sul quale si era addormentata, seduta su una poltrona c'era una ragazza dagli occhi grigi e i capelli spettinati. Non appena Amelie si svegliò del tutto la riconobbe. Jennifer Christine Jefferson. 17 anni, figlia di buona famiglia, portatrice potente.

- Eh? Sam mi ha venduto al nemico?
Sam entrò proprio in quel momento portando con sé un vassoio con tre tazze di caffé e qualche biscotto.

- Jen non è un nemico.

- Jen? Siete piuttosto intimi voi due.

- Siamo amici.
Provò a dire Sam.

- Sono la ragazza del ragazzo che gli piace.
Gli parlò sopra Jen.

- Una forte amicizia dunque.
Disse con ironia Amelie. Jen rise e Sam sospirò:

- Non è il momento di parlare dei miei problemi di cuore. Jen ti presento Amelie, Amelie questa è Jen. Dimentica qualsiasi cosa sai sul conto di Jennifer Christine Jefferson perché sono tutte bugie.

Amelie annuì, ma restò a guardare sospetta quella che un giorno sarebbe diventata, con molte probabilità, signora della città.

- E cosa può fare un'umile senza poteri per una dei più ricchi tra i ricchi?
Amelie cominciava a pensare di starsi cacciando in un guaio più grande di lei.

- Prima devo capire se ci possiamo fidare o anche tu sei una spia come quelli lá.
Disse freddamente Jen, Amelie alzò le spalle.

- Cosa dovrei spiare?

Sam si intromise: - Jen, io mi fido di lei.

- Ti fidavi anche di Zalia e guarda com'é finita.
Sam rimase zitto, impassibile.

- Rispondi sinceramente alle mie domande, Amelie.

- Okay.

- Per chi lavori?

- Non ho un lavoro.

- Sei in contatto stretto con i Lucos o qualcuno che lavora per loro?

- No, perché dovrei?

- Ci aiuterai senza fregarci?

- Sì, a meno che voi non proviate a fregare me.

- Non farai del male né a me né a Sam, vero?

- No! Ti sembro violenta?

- Ti piacciono di più i ragazzi o le ragazze?

- Jen?! Ma che razza di domanda é?
Sbottò Sam, guardando Jen quasi sconvolto. Amelie si sentiva confusa da quell'interrogatorio, aveva risposto sinceramente a tutto come gli avevano chiesto.

- Che c'é? Chiedo per un amico ovviamente.
Cercò di giustificarsi Jen, Sam sospirò esasperato poi bevve rumorosamente un sorso di té, Amelie aspettò che avesse finito per rispondere all'ultima domanda di Jen.

- Non mi sono mai posta il problema.

- Mi sembra a posto. Ha detto la verità su tutto.

- Vedi. Lo sapevo.
Amelie guardò quei due ragazzi in silenzio, gli occhi di Jen sotto luce artificiale della lampada del salotto di Sam parevano quasi neri, mentre lo sguardo di Sam era cupo. Quei due ragazzi emanavano, insieme, una forte aura di tristezza e disperazione che ad Amelie non piaceva per niente, si mise ad accarezzare Charlie a disagio.
- Ora potete dirmi cosa devo fare?

Devil town ||boyxboy||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora