9 - Eeee no non vi svelerò il piano

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Doyle Ikuji Lucos

La porta d'ingresso si aprì di colpo e Iku istintivamente si mise a sedere di scatto, stava usando le gambe di Sam come cuscino mentre gli spiegava il suo impeccabile piano su come conquistare il mondo.

- Sono a casa, Sam!
La signora Hawkins fece il suo ingresso dalla porta del salotto, aveva ancora scarpe e cappotto e in mano teneva due buste della spesa.
- Oh, Iku, caro. Che bella sorpresa. Ora ragazzi miei, che dite di aiutare questa vecchia signora?

Sia Iku che Sam si alzarono in fretta dal divano e presero un sacchetto per ciascuno.
- Non dire di essere vecchia, Marika. Sei bellissima, come sempre.
Alle parole cordiali di Iku la donna si mise a ridere, mentre Sam alzò gli occhi al cielo in maniera plateale.

- Suvvia, Sam. Non sei d'accordo con le parole di Iku.

- Sì, mamma. Sei bellissima.

Marika Hawkins era davvero una donna molto bella, aveva lunghi capelli del colore del miele, uguali a Sam e gli occhi di un marrone più chiaro rispetto a quelli del figlio. Si muoveva aggraziata in casa, come sotto i riflettori e le telecamere con un sorriso contagioso in grado di illuminare una stanza. Doveva avere appena quarant'anni, aveva il viso libero da rughe a parte la pelle appena appena all'angolo deglu occhi.

Sam e Iku appoggiarono le borse della spesa sul tavolo e cominciarono a svuotarle, Marika sparì un secondo al piano di sopra per poi tornare con addosso abiti più comodi. Il suo lavoro da attrice la faceva spesso uscire di casa con tacchi alti e abiti estremamente alla moda, ma dall'aria incredibilmente scomoda. Iku pensò che non si sarebbe vestito così nemmeno sotto tortura.

- Ti fermi per sta notte, caro?

- Se non disturbo.

- Nessun disturbo e sono sicura che a Sam fa molto piacere.

Il ragazzo in questione sospirò e chiuse con un po' troppo forza l'anta della credenza, la madre di Sam fece una risata divertita e Iku guardò i due confuso, senza capire la reazione esagerata di Sam.

- Cosa volete per cena, ragazzi?

- Cucino io, mamma. Tranquilla.

- Assolutamente no. Fai già abbastanza di solito e poi c'è Iku, immagino che vogliate divertirvi un po'.

Sam si arrese con un sospiro:
- Fai quello che vuoi, basta che non bruci nulla.

- Che poca fiducia che hai in me, Sam. Guarda che sono stata io a insegnarti a cucinare.

Sam alzò di nuovo gli occhi al cielo prima di uscire dalla stanza, nonostante l'aria stizzita stava sorridendo. Iku lo seguì per le scale fino in camera di Sam.

- Tua mamma è simpatica.

- Lo dici ogni volta.

Iku rise e la prima cosa che fece quando Sam aprì la porta fu buttarsi sul basso letto affondando la faccia nel cuscino. Aveva l'odore di Sam. Come tutta la camera.
La stanza di Sam non era grande né particolare. Era interamente di legno, un legno rossastro che dava alla stanza uno strano tepore, le tende e le lenzuola erano di un arancio tiepido e accogliente, alle pareti mescolate a poche foto di Sam c'erano diverse scene di film, sopratutto fantasy, fotocopie di pagine di libri con sottolineate le frasi migliori. E una cosa meravigliosa che rendeva quella stanza unica era la quantità di libri. Tutti i ripiani disponibili erano ricoperti da libri. Saghe, edizioni speciali, quaderni, romanzi. I libri erano ovunque, il piccolo spazio ridotto della stanza veniva magicamente dilatato dalla quantità di storie che conteneva. La camera di Sam era un universo di storie che sapeva di caldo, casa e tante parole e Iku la amava per tutto questo.

Devil town ||boyxboy||Where stories live. Discover now