20 - Ciao sono Oscar e questa è mia cugina, non esiste

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Sam Hawkins

Sam si rialzò da terra, tremante, con il naso sanguinante. Jen gli passò una bottiglietta d'acqua e gli sorrise.
- Non male, caro. Non male.

- Grazie.
Mormorò Sam prendendo la bottiglietta.

Lui e Jen erano in un capannone di New Harbor. Meglio specificare: da fuori il luogo in qui si trovavano sembrava un capannone, all'interno, in realtà, Jen l'aveva fatto sistemare in modo che fosse una palestra attrezzata per i membri della sua organizzazione criminale. Quel pomeriggio nell'enorme capannone erano soli. C'era una luce calda che filtrava dalle alte finestre e Jen aveva aveva acceso uno stereo riempiendo di musica classica il silenzio del luogo.

- Vuoi riprovare?

Sam annuì e appoggiò la bottiglietta per terra. In quel momento qualcuno bussò alla porta della palestra.

- Avanti?
La porta si aprì rivelando la figura snella di una ragazza con i capelli rossi e le lentiggini, Sam riconobbe la ragazza che durante la festa dove avevano scoperto che Jen era ClownFish aveva controllato il suo biglietto d'ingresso insieme a suo fratello.

- Jen, mancano dieci minuti alle cinque.

- Grazie mille.

La ragazze se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.

- Tra poco dobbiamo andare, Sam.

- Lo so. Fammi provare un'ultima volta.

Jen alla sua richiesta gli sorrise e gli porse una mano. Sam la osservò per un secondo, quel pomeriggio e durante i loro incontri precedenti si era esercitato a trasmettere un ricordo particolare tramite il contatto fisico, ma sarebbe stato straordinario se avesse imparato a farlo senza toccare la sua vittima.
Sam rifiutò la mano di Jen con un cenno della testa e cercò il suo sguardo. Puntò i suoi occhi castani in quelli grigi di lei, ora doveva solo scegliere un ricordo. Ripensò alla prima volta che si erano incontrati, nel negozio di vestiti. Chiuse gli occhi un istante e si focalizzò sul ricordo, poi su Jen e poi... Successe il disastro.

Perse il controllo sul ricordo, la memoria che stava trasmettendo si modificò in maniera anomala fino a diventare un pensiero, un pensiero che Sam non era nemmeno sicuro di aver mai formulato. Le sue labbra che toccavano quelle di Iku e... Poi l'immagine di Iku con quello stupido vestitino verde. Jen istintivamente gli tirò una sberla facendolo cadere per terra.

Con quel gesto brusco il contatto si interruppe e gli occhi di Jen che prima erano vitrei e assenti tornarono svegli come al solito, guardò confusa Sam per terra, si toccò confusa le labbra. Sam restò a guardarla, l'aveva shocckata, lo sapeva. Quando trasmetteva un ricordo, la sua vittima lo viveva in prima persona, come se prendesse il corpo di Sam. Quindi probabilmente Jen aveva appena vissuto un bacio con la persona che più odiava al mondo.

- Oh anime mie, Sam! Scusami.
Jen lo prese per un braccio e lo rimise in piedi.
- Non volevo darti una sberla... Solo che mi hai preso totalmente alla sprovvista.

- Scusami tu.

Ci fu un attimo di silenzio dove Sam si sentì terribilmente messo in soggezione dallo sguardo di Jen.

- Quindi tu e Iku vi siete baciati?

Chiese alla fine lei divertita. Sam diventò paonazzo e scosse la testa.
- No. No assolutamente, non è mai successo. Non ho idea del perché io ti...

- Tranquillo. Hai mai pensato a qualcosa del genere?

Se possibile Sam arrossì ancora di più.
- Forse... Sì, forse l'ho immaginato.

Jen batté le mani illuminandosi di gioia.

- È fantastico Sam! Sei fantastico.

- Uh?

Devil town ||boyxboy||Where stories live. Discover now