~Nick~

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Nicolas correva.
Sentiva il vento premergli i capelli sulla fronte.
Le gambe iniziavano a fargli male, sempre più male. Ma non poteva fermarsi.

Era pomeriggio inoltrato quando, durante una passeggiata nella sua città, aveva avvertito uno strano legame. Aveva sentito il calore delle fiamme sulla sua pelle, avvicinarsi e allontanarsi. Come se una fiamma facesse avanti e indietro di fronte a lui.
Poi sparì, ma Nicolas la sentiva ancora. Debole, lontana, ma la sentiva.

Quindi si era messo a correre. Correva e correva verso la fonte di quel calore.
Il riccio non aveva davvero pensato. Se si avverte quella sensazione qualcuno sta manipolando il fuoco e voleva che Nicolas lo sapesse. E il ragazzo pensò subito fosse Etere.

Proprio mentre correva e si avvicinava sempre di più iniziò a pensare. Cosa avrebbe fatto se davvero avesse trovato Etere? Cosa gli avrebbe detto?

Ma non dovette preoccuparsi troppo. La fiamma sulla sua pelle crebbe di intensità, come se Nicolas fosse estremamente vicino, ma poi sparì.
Non avvertiva più nulla.

Si fermò, confuso e spaesato. Si trovava in una specie di bosco fitto, non sapeva neanche della sua esistenza.
Si guardò intorno spaventato.
Poi lentamente si girò e corse nel lato opposto.

Forse era una trappola?

Ma quando si trovò in prossimità di casa sua sentì di nuovo quella fiamma. Voleva seguirla, ma quella sparì nuovamente.

Nicolas stava andando fuori di testa. Sentiva, avvertiva il fuoco vicino e poi lontano da sé. Non capiva più nulla.

Poi la sentiva di nuovo, ancora più forte.
Senza rendersi conto corse con le poche forze che gli erano rimaste verso il fuoco.

Ben presto si ritrovò dentro il bosco, di nuovo.
La fiamma si spense ma lui non fece marcia indietro. Si era stancato di giocare.

Continuò a camminare e ad un tratto notò del fumo nero poco lontano da lui.
Corse in quel punto ma vide solo altro fumo, erba bruciata.
Notò che l'erba era bruciata in un modo particolare, seguiva delle linee.

Cercò di seguirle piano piano e notò che erano delle lettere.
Una N, una I, una C e infine una K.

Nick. Il modo in cui alcuni suoi amici lo chiamavano. Il modo in cui Samantha lo chiamava.

Deglutì, si guardò intorno e velocemente tornò a casa sua.

Nel suo appartamento a new York, Scarlett Reid stava comodamente discesa sul suo letto. Leggeva un libro, sembrava tranquilla, ma al minimo spostamento d'aria abbassava il libro per guardare intorno nella stanza.
Era passata una settimana da quando aveva visto Etere minacciarla nella sua camera.
Margaret aveva detto ogni cosa alla madre che era tornata poco dopo.
La madre, la signora Ella Reid, si era preoccupata così tanto che ormai non faceva altro che controllarla.

«Scarlett, piccola mia» aveva detto abbracciandola quando era tornata a casa.
Da allora controllava ogni sua azione e suo spostamento anche se non voleva ammetterlo.
Scarlett era stufa.

Le scottature stavano andando meglio, guarivano piano piano, alcune erano così chiare da non farsi più vedere.

Una cosa buona in tutto quel casino.

Sobbalzò quando il telefono vibrò.
Era un messaggio da Nicolas che diceva:
"Mi sa che il quinto guardiano conosce il mio soprannome"

Scarlett ridacchiò, felice di ricevere un suo messaggio così come lo era quando Jenny le scriveva, anche se non le piacevano molto i messaggi e preferiva le chiamate.

Arrivò un altro messaggio

"credo che Etere cercava di atturarmi a sé. avvertivo il fuoco ma non capivo dove diavolo fosse. Alla fine ho trovato il mio nome nel prato, bruciato."

"Abbastanza inquietante" scrisse Scarlett.

"Si. Decisamente. Sono tornato a casa di corsa"

Scarlett iniziò a pensare al perché Etere dovesse proprio giocare così con Nicolas.
Poi scrisse un altro messaggio

"Non dovevi essere così impulsivo"

"Ah, beh, se me lo dici tu miss Non-sono-impulsiva"

Scarlett ridacchiò di nuovo e posò il telefono. Suo malgrado aveva ragione.

Molto lontano da dove si trovava la figlia del fuoco, c'era una ragazzina vestita di nero con i capelli blu elettrico che si appoggiava ad un muro come se volesse riprendere fiato, ma in realtà stava solo ridendo.

«Oh, Allie, avevi ragione»

La diretta interessata stava seduta ai piedi del muro per cercare davvero di riprendere fiato.
Il fratello accanto a lei guardava male la ragazzina.

«Perché continui a cambiare aspetto?» le chiese.

Etere rise più forte.

«Voi siete fissati con l'aspetto esteriore, mi diverte»

«Perché hai detto che sono brava?» Chiese Allison interrompendoli.

«Sei stata tu a darmi l'idea di attirare Nicolas, o no?»
Si staccò dal muro.

«Avrei voluto incontrare Scarlett invece di Nicolas, ma fa niente almeno so che lui è abbastanza stupido.»

«Non abita qui» Audley lo guardò di sottecchi.

«Lo so» Rispose. La voce gelida.

Etere guardò in alto.
«Potrei rapirlo, potrei ucciderlo»

Audley sgranò gli occhi e guardò Allison che alzò a sua volta la testa per fissarlo.

«No» disse la ragazza senza pensarci due volte.

«No?» la voce di Etere si alzò. «Cosa vuoi dire con "no" Allison?»
Nel suo tono c'era qualcosa di estremamente minaccioso.

«In-intendo dire» balbettò la ragazza. «Non c'è bisogno di dargli tutta questa importanza, è solo uno stupido ragazzo, facciamo quello che dobbiamo fare e andiamo avanti.»

Etere la guardò a lungo poi volse lo sguardo di fronte a sé e iniziò a camminare.

Allison era spaventata da questo suo comportamento, ma non poteva fare altro, aveva paura di farlo innervosire ancora di più.

Si alzò da terra e seguì Etere come un cagnolino. Era esattamente quello che aveva fatto in quei mesi.
Audley sentì una profonda irritazione. Odiava vedere sua sorella così.

Allison si avvicinò ad Etere.
«Mi dispiace» Audley le sentì dire.
«Per aver detto...quello»

«Sai Allie» si voltò verso di lei. «Non mi piace che mi diano ordini»

«No! Io non- non era mia intenzione»
Audley si avvicinò e le prese la mano. Allison si rilassò leggermente.

Etere li guardò attentamente.
Poi tenne i suoi occhi fissi su Allison.
«Ottimo»

Continuò a camminare, Allison e audley gli andarono dietro.
Allison strinse la mano in quella di Audley che ricambiò il gesto.
Se stava con lui non poteva avere paura.


Spazio autrice

HELLO
Avrei dovuto aggiornare prima, mi dispiace.
Sono un sacco occupata con la bozza di Fenice, mi mancano all'incirca 12 capitoli.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, aggiornerò presto, giuro ✌🏻

The Sons Of Elements - L'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora