~Caduta~

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«Ma sei sicura?»

«Mai stata così sicura come in questo momento»

Scarlett sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene mentre comunicava la notizia.
L'aveva visto. E aveva capito dove si trovasse.

«La Great Beat Rainforest»
Jenny si era allontana parlando al telefono, probabilmente con Nicolas.

La Great Beat rainforest era l'unica foresta pluviale temperata al mondo e si trovava in Canada. Scarlett l'aveva già vista quando era più piccola, mai visitata di persona, ma ricordava di essersi meravigliata di fronte a quelle meravigliosi immagini. Aveva sempre voluto vederla con i suoi stessi occhi, ma poi erano successo così tante cose da farle dimenticare anche il suo stesso nome.

Sarebbero andati lì. L'avrebbero preso finalmente e lei avrebbe riavuto la sua scheggia, la sua anima, il suo fuoco.

Una piccola parte di sé si chiedeva se non fosse stato un imbroglio, un trucchetto per farli cadere in trappola, ma si sentiva così piena di bruciare tutto da non pensare a nient'altro.

Jenny posò il telefono e le si avvicinò.
«Ho parlato con Nicolas»
Ecco lo sapeva.
«Lui si occuperà dei biglietti... Scarlett?»

«Si?»

La ragazza corvina la guardava preoccupata e Scarlett iniziò a chiedersi se la voglia di bruciare tutto le si vedesse negli occhi.

«Sei sicura?»

"No" avrebbe dovuto dire. Lo sapeva che avrebbe dovuto dirlo, che doveva essere cauta e pensare a tutte le possibilità, ma nella sua mente la scheggia le tornò in testa. Lei doveva riaverla.

«Si.»

***

Il giorno dopo Jenny prese Scarlett e la portò nella casetta nel bosco dove c'erano Luke e Nicolas.

«Sei sicura?» le chiede il rosso per l'ennesima volta.

E per l'ennesima volta Scarlett mentì.

«Però, tu non puoi venire»

Scarlett guardò Luke confusa.
«No?»

«In effetti non dovresti» si intromise il rosso.

«Perche no?»

Nella mente di Scarlett già si vedeva davanti ad Etere.

«Sei debole» continuò Jenny.
«Dovresti rimanere a riposare, etere potrebbe darti il colpo di grazie, non hai il tuo potere, letteralmente non potresti-»

«Io» la interruppe «Posso aiutarvi.»

Jenny alzò le sopracciglia incitandola a continuare.

«Sono l'unica che posso vedere dov'è Etere. Lui si potrebbe spostare, voi dovete farmi venire con voi. Non mi metterò in mezzo»

Jenny ci pensò e annuì anche se si poteva notare dal volto che non era molto convinta, al contrario Nicolas continuò a fissarla come per cercare di capirla. Non disse nulla ma continuò ad osservarla.

«Bene, Nicolas hai già sistemato tutto?»

Luke si girò e Nicolas annuì.

«Ogni cosa è pronta.»

In quel momento sentirono un rumore, la porta si era aperta e una chioma bionda la oltrepassò.

«Ciao Scarlett» provò a sorridere.
«Come stai?»

La ragazza provò a ricambiare quel sorriso.
«Bene, tu?»

Allison fece una strana espressione, evitò il suo sguardo e guardò gli altri.

«Vado in Norvegia»

Tutti la fissarono sconvolti.
«In Norvegia?» Chiese Jenny. Sembrava provata.

Allison annuì.
«Il resto della mia famiglia è lì. Io non posso più fare niente. Non posso più controllare il mio potere e non mi sento...bene» trattenne un singhiozzo.

«Mi dispiace»

Uno alla volta la abbracciarono e le dissero che sarebbe andato tutto bene, che non era colpa sua.
Anche Scarlett lo fece, ma non si sentiva davvero lì. Il suo corpo e la sua mente era da un'altra parte. Voleva partire e voleva farlo subito.

Il giorno della partenza stava arrivando, sarebbe stato l'indomani, Nicolas aveva trovato subito i biglietti.
Scarlett era rimasta nella casetta nel bosco con Nicolas e Luke, mentre sua madre continuava a chiamare e a mandare messaggi.

«Dovresti risponderle» disse Luke all'ennesima chiamata da parte della madre.

«Dovrei, si, ma cosa potrei dirle?»

Scarlett si odiava per quello che faceva ma non riusciva più a fermarsi, rivuole il suo potere.

«La verità»

Si guardarono in faccia. Scarlett sapeva che aveva ragione ma non sapeva davvero come farlo.

Rimase tutto il giorno in una stanza finché non decise di rispondere con un messaggio. Sarebbe stato più facile.

Etere si è preso quello che mi è più caro. Non sono la stessa senza la scheggia, senza la mia anima. Io devo andare. Tornerò

Sua madre le rispose con dieci o quindici messaggi e altrettante chiamate ma Scarlett non rispose più. La immaginava mentre preparava da mangiare e guardava il telefono per vedere se quel disastro di sua figlia le rispondesse. Se la immaginava mentre piangeva e si preoccupava a morte.

Il cuore le faceva male e le lacrime iniziarono a scendere. L'ultima cosa che voleva era fare del male.
Chiuse il telefono in un cassetto premendo la faccia in un cuscino. Doveva solo riavere la sua scheggia e tutto sarebbe tornato normale.

***

Il giorno della partenza Scarlett sentiva di nuovo l'adrenalina. Non era riuscita a dormire ma si sentiva carica.
In altri invece avevano facce da funerale. Jenny le aveva dato dei documenti falsi così che potesse partire senza nessun problema.

Aveva fissato tutto il tempo le nuvole dal finestrino facendosi mille film mentali su come l'avrebbe fatto fuori una volta avuta la scheggia. Riusciva quasi ad assaporare la vendetta.

Nicolas, Luke e Jenny non parlavano, se ne stavano per i fatti propri finché non sentirono uno strano rumore.

Il sorriso di Scarlett mentre immaginava l'ennesima morte di Etere si spense nel sentire un allarme.

«No» si disse «Non è possibile»

Le persone urlavano mentre l'aereo si muoveva verso il basso, calando a picco.

Era la volta buona che sarebbero morti.

The Sons Of Elements - L'ombraWhere stories live. Discover now