~Risveglio~

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Allison si svegliò dopo una settimana.

Nathan stava uscendo dalla sua stanza. Era entrato per vedere se ci fossero cambiamenti, ma non aveva dato segni di svegliarsi, quindi il rosso stava per andarsene quando sentì un flebile sussurrò.

Si girò e vide la testa bionda di Allison cercare di alzarsi. Cercava di mettersi seduta, ma sembrava avere difficoltà a farlo, si guardava intorno disorientata.

Sembrava così diversa dalla Allison che aveva visto a scuola.

«Allie?»
Allison non diede segno di averlo sentito.

«Audley?» domandò invece in un sussurro.
Nathan si avvicinò mentre il suo sguardo si riempiva di panico.

«Dov'è Audley?» chiese di nuovo, gli occhi fissi in quelli di Nathan.

Il ragazzo fece gli ultimi passi con cautela e si abbassò alla sua altezza.

«Sei svenuta per una settimana. Ci sono delle cose che dobbiamo raccontarti, ma non è il momento...»

«Dov'è Audley?» Ripeté.

«Allison-»

La ragazza si irrigidì appena Nathan provò a toccarla.
«Etere? Dov'è Etere? Dov'è Audley? Cosa è successo?» La voce le si spezzò mentre gli occhi diventavano lucidi.

Nathan sentì dei rumori dietro di sé, ma cercò di non dargli peso.

«È morto? Non è possibile, non è possibile» Continuava a sussurrare. Il rumore dietro di Nathan continuava, sentiva le cose sbattere da una parete all'altra.

La porta si aprì, ma Nathan pensava fosse colpa di Allison quando vide Luke dall'altra parte del letto con una mano sulla spalla di Allie.

«Allie, Allison!»

Ma la ragazza piangeva disperatamente.
Luke la prese per entrambe le spalle e la costrinse a guardarlo.

«Devi calmarti»
Nathan notò qualcosa di strano intorno ad Allison, non avrebbe saputo spiegarlo, ma era abbastanza sicuro che Luke stesse facendo qualcosa.

Allison smise di piangere e di singhiozzare, ma nei suoi occhi c'era ancora la disperazione.

«Dov'è Audley? Dov'è mio fratello?»

Luke e Nathan non rispose, ma dall'espressione del corvino Allison capì. Luke la tirò a sé e la abbracciò subito.
Un po' per conforto, un po' per cercare di non farle creare un tornado nella stanza. Forse, se si sarebbe stretta a lui non avrebbe rovinato tutto.

In effetti gli oggetti non volarono come prima, ma non rimasero fermi. Avevano sussulti, cadevano o rimanevano in aria per qualche secondo, sobbalzavano, ma almeno non sbattevano impazziti.

Allison non si calmò. Pianse, singhiozzò, continuò a ripetere con la voce spezzata il nome di suo fratello. E quando crollò nel sonno aveva ancora il viso rigato di lacrime.

Le portarono da mangiare e cercarono di farla stare bene, ma il suo cuore era distrutto.

Passarono alcuni giorni nei quali Allison passava le giornate a letto, mangiava poco e piangeva tanto, il cuscino sempre bagnato dalle sue lacrime e gli occhi le facevano male.

•••

«Ci sono miglioramenti?» Chiese Jenny mentre era in videochiamata.

Luke scosse la testa. «Niente»

La faccia di Jenny era una maschera di tristezza, poi fece un grande respiro e cambiò discorso.

«Ho letto i diari dei primi»

Nathan sgranò gli occhi. «Cosa hai fatto tu?»

Jenny fece un cenno con la testa.
«Per uccidere Etere dobbiamo distruggere la sua pietra»

Luke alzò gli occhi al cielo.
«Okay, questo lo abbiamo capito, ma la domanda resta la stessa: dov'è?»

Jenny esitò prima di rispondere.
«L'ha ingoiato»

«Cosa?»

Luke e Nathan erano sconvolti e Jenny non era da meno.

«È nel cuore, non nello stomaco, non lo so, è un Guardiano.» Disse come se questo dovesse spiegare tutto.
«In ogni caso dobbiamo ucciderlo»

Luke ridacchiò. «Poco drammatico»

Jenny annuì. «È l'unica cosa che possiamo fare»

«Beh, non sarà facile» commentò Nathan.

«Esatto. Sei sicura che sia l'unico modo?»

«Si» Rispose Jenny con sicurezza. «L'unica»

The Sons Of Elements - L'ombraWhere stories live. Discover now