~Allenarsi~

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Era un tranquillo pomeriggio nel Blue Mountain lake.

Nathan si trovava vicino al lago. Osservava i raggi del sole colpire l'acqua e renderla più chiara.
Era così rilassante stare lì in quel momento.

Ma per lui non ci sarebbe mai stata pace.

Si rialzò, pronto per tornare nella casetta quando vide proprio Jenny uscire dalla porta di legno.

La ragazza teneva un borsone nero sulla spalla e guardava il telefono. Sollevò lo sguardo e sorrise guardando Nathan, poi vedendo la sua espressione confusa spiegò: «Devo partire»

«Dove devi andare?»

«Non ricordi? All'accademia, quella nuova, in cerca di... qualcosa»

Nathan strinse le labbra in una linea dritta. «Perdi tempo secondo me»

Erano passati giorni da quando Jenny aveva dato quell'idea. Nathan sperava avesse rinunciato, ma Jenny era Jenny ed era estremamente testarda.

«Vedremo» Poi lo oltrepassò e andò via.

Il rosso rimase a guardarla per qualche secondo prima di entrare e decidere di farsi un caffè.

Non riusciva a dormire. Spesso gli capitava. E a volte faceva gli incubi. Era così stressante.

Certe volte, quando non c'era nessuno e niente a distrarlo, quando il silenzio riempiva ogni spazio, gli sembrava ancora di sentire Rain.
Nessuno la conosceva davvero, tutta la definivano quella stronza che aveva colpito e si era comportata male con le ragazze, ma Nathan sapeva che c'era di più.
L'aveva visto con i suoi occhi.
Quando era corsa da lui in piena notte con le lacrime agli occhi parlando di un complotto, di come si erano messi tutti d'accordo, di come sarebbero morti tutti. Nathan pensò fosse diventata pazza, ma poi lei si era calmata, aveva bevuto il thè che lui le aveva preparato, si era seduta e aveva spiegato tutto con calma anche se la voce le tremava ancora. Sapeva che Rain odiava sentirsi e soprattutto dimostrarsi così sensibile. Era cresciuta in un luogo dove bisognava essere educate e carine e disciplinate, ma con la morte della sua famiglia si era fatta inflessibile e molto autoritaria, aveva scoperto di ottenere più cose in questo modo. Da allora si comportava così. Ma Nathan la conosceva da così tanto tempo, forse era davvero l'unico che l'avesse mai conosciuta. E adesso era morta.
Nathan si sentì mancare il respiro e strinse forte il mobile sotto le sue dita. Avrebbe dovuto farsene una ragione.
Poi sentì delle urla.

Nicolas si alzò all'improvviso, le urla erano assordanti.
Si era addormentato una delle camere della casa senza neanche rendersene conto.

Si diresse da dove provenivano quelle urla, ma quando varcò la soglia Luke e Nathan erano già lì. Accanto al letto di Allison.
La ragazza si stava cortorcendo sul letto urlando con il volto in agonia.

«Ma che cosa ha?» Chiese Nicolas avvicinandosi, Luke scosse la testa «Non riesco a capirlo»

Mise una mano dietro la testa di Allison «Ehi ehi Allie, Allie per favore»

Allison smise di muoversi ma continuava a farfugliare parole.

«Che sta dicendo?» chiese il riccio.

«Audley, continua a ripetere il suo nome»
Nicolas sentì un enorme dispiacere dentro di lui.

L'aveva visto morire, non riusciva ad immaginare come dovesse sentirsi.

Poco dopo Allison si calmò e
i tre ragazzi tornarono nella stanza da pranzo.

«Scarlett ancora non si è svegliata da quello che so» Disse Nicolas controllando il telefono.

Luke iniziò a preoccuparsi «Però è stabile, giusto?»

Nicolas annuì.

«Jennifer è partita, comunque» li informò Nathan.

«È partita?» Luke lo guardò sorpreso. «Ma non aveva il volo domani alle 11:00?»

Nathan alzò le spalle. Non sapeva che dirgli.

«Sarà stato anticipato il volo, meglio così. Prima parte prima arriva» disse Nicolas

«Sono sicuro sia inutile» bofonchiò il rosso.

Luke lo guardò «Nathan, quanto sei bravo con la terra?»

Nathan rimase spiazzato dal cambio di argomento e rispose dopo qualche secondo. «Perché?»

«Se riusciamo ad usare il nostro potere al massimo contro Etere forse possiamo fare qualcosa, almeno avremo un piano B se Jenny non trovasse nulla.»

Nathan alzò le spalle.
«Sento la terra, so manipolarla, posso fare crescere piante o farle morire in pochissimo tempo, posso creare buche, potrei provare a creare una galleria... non so cosa potrei provare a fare ancora»

«Potresti provare con fare crescere rami dentro le persone?»

«Dentro?» Domandò Nathan confuso

«Si può fare?» Ribatté Luke.

«Non sono affatto sicuro che si possa fare»

Nicolas continuava a spostare lo sguardo da uno all'altro.

«Prova con me»

«Luke...»

«Lascia stare Nick» fece un gesto con la mano «Voglio davvero vedere fin dove sa arrivare»

Nathan alzò le sopracciglia con un sorrisino stampato in faccia «Se lo facessi, se riuscissi a farlo, ti ucciderei Luke»

Il ragazzo lo guardò dubbioso «Sai diventare terra? Sai unirti al tuo elemento?»

Nathan scosse la testa «No, tu sai farlo»

«È difficile, ho lavorato molto per farlo»

«Neanche io so farlo» ammise Nicolas, giusto per ricordare ai due ragazzi della sua presenza.

«Ragione per cui» Luke si alzò dalla sedia. «Dovremmo allenarci»

Nicolas e Nathan lo guardarono dubbiosi, ma alla fine pensarono fosse una buona idea.

A molti kilometri di distanza, in un letto di ospedale, Scarlett rimaneva intrappolata nei suoi incubi fatti di sangue e fiamme.



Spazio autrice

HELLO
Mi dispiace, con l'inizio della scuola mi sono completamente dimenticata di pubblicare. Perdonatemi <3

The Sons Of Elements - L'ombraWhere stories live. Discover now