~Visione~

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Scarlett si chiuse in camera sbattendo la porta. Si premette le mani sulle orecchie sperando di smettere di sentire le urla di sua madre.
Aveva fatto la pazza quando le aveva detto che avrebbe dovuto incontrarsi con Jenny e Nicolas.

"Non voglio perdere un'altra figlia" aveva detto con le lacrime agli occhi. "Non di nuovo"

Scarlett aveva sentito il proprio cuore sprofondare. Il senso di colpa avvolgerla. Ma non era giusto. Non era giusto che sua madre si mettesse a dirle quelle cose per farla sentire in colpa, perché quello era il suo scopo: farla sentire in colpa.

Soffocò un urlo. Aveva voglia di urlare fino a farsi male alla gola.
Giusto per sentire qualcosa di diverso dalle grida di sua madre.

Infondo, una parte di sé, sapeva che era anche colpa sua. Le aveva urlato contro e aveva usato un tono che avrebbe fatto innervosire chiunque. Ma in quel momento Scarlett l'unica cosa che voleva fare era andare via e di certo non aveva voglia di fare profonde analisi fine a sé stesse.

Le aveva tolto il telefono quindi non poteva scrivere a Jenny e Nicolas spiegando quanto accaduto.

Le grida erano finite.
Scarlett lasciò scivolare via le mani guardando un punto fisso nel vuoto, senza pensare a nulla, senza provare nulla. Spenta.
Si alzò come un automa e si sedette sulle soffici lenzuola. Forse, se sarebbe stata una situazione normale, adesso avrebbe pianto o forse avrebbe dato fuoco a qualcosa. Ma non sentiva più nessuna fiamma dentro di sé.

Rimase a fissare il nulla per un tempo che sembro interminabile, finché il sole scomparì e la luna fece il suo ingresso in scena.
Gli occhi di Scarlett si fissarono su quel pallino bianco nel cielo nero.
Non aveva altra scelta.

Velocemente scese dal letto, strappò un foglio da un quaderno e iniziò a scrivere.

Mi dispiace. Devo farlo. Un altro giorno che passa un giorno più vicino al pericolo per tutti noi.

Parole semplici e dirette. Le scriveva senza sentimento, provando solo uno strano senso di colpa ben diverso da quello che avrebbe provato se ancora avesse avuto la sua anima.

Il suo obiettivo era riavere la scheggia rossa e, pensava mentre scendeva dalla finestra, l'unico modo per riaverlo era chiedere aiuto alle uniche persone che poteva ascoltarla.

Jenny era quella che abitava più vicino, sapeva dove stava, quindi prese tutte le strade che che conducevano da lei. Le strade più nascoste, cercando di non farsi vedere da nessuno, cosa abbastanza difficile considerando dove abitava.

Con le braccia strette a sé e la testa bassa muoveva i piedi velocemente sui marciapiedi.
Era così buio lì fuori. Le luci artificiali non miglioravano le cose.

Sentì un tuono, poi un altro. Il cielo si illuminò per un attimo, e il secondo dopo una tramenda pioggia si abbattè sulla città.

Ah meraviglioso, ci mancava solo questo! La ciliegina sulla torta

Scarlett continuò a camminare sotto quella pioggia noncurante del freddo e dei vestiti attaccati al corpo, cercando di non dare peso allo sguardo di quelle poche persone ancora fuori, cercando di non pensare al vuoto dentro di sé, cercando di non pensare ai fulmini sempre più luminosi e vicini e ai tuoni sempre più forti.
E continuò a camminare.

***

«È scoppiato un temporale all'improvviso» La voce di suo fratello la distrasse dal libro che stava leggendo.

«L'avevano detto che avrebbe piovuto»

«No, non è vero»

«Invece si, dovresti guardarlo il meteo ogni tanto»

«Io volevo uscire»

«Uscirai domani»

Il fratello di Jenny si buttò sul letto ascoltando musica, seccato dall'impossibilità di uscire, mentre la ragazza continuava a leggere un libro dalla copertina marrone apparentemente anonimo ma che in realtà parlava di una delle cose più importanti in quel momento.

Dopo parecchi minuti immersa nel silenzio della casa a leggere, Jenny abbassò la testa sul cuscino. Le facevano male gli occhi, avrebbe voluto dormire e probabilmente l'avrebbe fatto se non avesse sentito uno strano rumore alla finestra.
Sembrava avesse scricchiolato e inizialmente gli lanciò solo un'occhiata furtiva tornando a chiudere gli occhi, ma lo sentì di nuovo.

Pioveva, la pioggia batteva sui vetri ma quel rumore era più forte della solita pioggia.

La ragazza si alzò e si avvicinò alla finestra senza farsi notare, fu allora che notò una ragazzina dai capelli castani sotto casa sua che ricambiava il suo sguardo, l'aveva vista.

Che diavolo ci faceva Scarlett lì?

Era l'unico pensiero nella testa della corvina.
Svelta andò alla porta d'ingresso e la aprì. Scarlett era lì. Completamente bagnata, con gli occhi disperati e stanchi e un segno rosso sul petto.

La guardò solo un attimo prima che la ragazza cadesse ai suoi piedi priva di sensi.

***

Quando Scarlett si risvegliò era distesa su un divano molto comodo. Le faceva male la testa e si sentiva debole.

«Scarlett!» Esclamò Jenny a bassa voce, avvicinandosi a lei.

«Come ti senti?» Le accarezzò la testa facendo vagare gli occhi qua e là in cerca di segni di ferita visibili.

«Mi sento solo...debole»

Ora che Scarlett era più vicina Jenny poteva notare molto meglio la macchia rossa sul petto.
Sembrava più rossa.

«Sarà un effetto della mancanza di scheggia?» Chiede Scarlett poco dopo.

«Direi di sì. Qui tutti dormono, se vuoi ti preparo qualcosa, ma dobbiamo fare piano»

«No» la fermò. «Non voglio niente» poi la guardò dritta negli occhi, nel modo più determinato che potesse. «Promettimi che riprenderemo la mia scheggia»

La corvina annui. «Sappiamo come ucciderlo»

Alzò le sopracciglia sorpresa «Davvero? C'è un modo?»

«Si. Dobbiamo...strappargli il cuore»

«E come diavolo dovremo fare per avvicinarci? È troppo forte»

Jenny notò che la mano di Scarlett tremava. Gliela presa.

«Abbiamo bisogno di te»

«Non posso fare niente io. Sono l'essere più inutile del mondo ora.»

«No, non è vero»
Con l'altra mano le accarezzò la testa.
«Tu sei forte. Anche adesso, non sottovalutarlo. Il fuoco è dentro di te» le mise una ciocca dietro l'orecchio. «Anche ora»

Poco dopo Jenny se ne andò, sistemò Scarlett vicino al suo letto, in modo che il fratello non la vedesse. Lui dormiva tutta la notte, Jenny lo sapeva, raramente si alzava e di certo non avrebbe controllato l'intera stanza.

La mattina dopo, molto presto, lei e Scarlett sarebbe uscite per andare da Luke, Nicolas e Allison.
Ma Scarlett si sentiva a pezzi, e non era sicura di riuscire a farcela.

Il fuoco era dentro di lei, aveva detto Jenny, ma come poteva essere? Lei l'aveva perso.

Quella sera si addormento più tardi di quanto avesse dovuto, ma quando si addormento si sentì strana, diversa. Non era nel mondo freddo in cui cadeva ogni volta che si addormentava da quando si era risvegliata dal coma. Ora si sentiva al sicuro, si sentiva rassicurata e serena.

Poi lo vide.

Un ombra, di spalle, immersa nel verde di una foresta che lei aveva già visto, una foresta familiare.
I contorni erano sfocati, ma l'ombra camminava, camminava e camminava finché tutto fu buio.

Scarlett aprì gli occhi di scatto.
Etere. Ora sapeva dov'era.


Spazio autrice
Ciao! È passato quasi un mese dall'ultimo aggiornamento e mi dispiace immensamente soprattutto perché manca pochissimo ormai alla fine.
Sono successe diverse cose, tra cui la morte improvvisa del mio telefono (rip telefono) ma alla fine, scrivendo un po' per poco, ce l'ho fatta ed ecco qui il capitolo.
Se trovate errori segnalatemeli pls

The Sons Of Elements - L'ombraWhere stories live. Discover now