ERRORE

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Hellen

Dopo aver perso mezz'ora della mia vita a guardare un punto fisso seduta sul mio letto pensando a ciò che era successo prima con Demian, guardai l'ultimo messaggio da parte di Restian. Gli avevo lasciato il visualizzato e come risposta lui mi ignorò. Mh, sicuramente gli interesso molto. Digitai la risposta, anche se in ritardo.

Restian

Mi va eccome, invece.
21:00

La sua risposta mi infastidiva ancora, ma dopo la discussione con il mio ex avevo bisogno di vederlo. In attesa della sua risposta presi un notebook e pensai al compito assegnato dal professor Collins riguardo le dipendenze. Come potrei descriverle? Dopo varie idee, cancellazioni e distrazioni, Restian mi rispose.

Mh, si vede.
21:32

Io questo ragazzo non lo capisco. O era intrattabile oggi o stava semplicemente temporeggiando per non vedermi..

Che vuoi dire?
21:32

Che solitamente rispondo dopo
ore a ragazze di cui non me ne
frega niente.
21:33

Cosa avrei dovuto fare, adesso? Dirgli la verità?

Scusami ma ho fatto l'albero
con mia mamma e non ho preso
il telefono.
21:33

Scelta giusta mentire? Non credevo, ma era già infastidito per l'argomento affrontato al corso e se gli avessi detto che avevo visto Demian avrei potuto peggiorare la situazione. 

Capisco. Hai avuto da fare.
21:35

Hai da fare?
✔️

Spesso, quando si scrive, si tende a girare intorno all'argomento principale per aumentarne la voglia.
Ma nella mia di storia non volevo più aspettare.
Io, che la mia trama l'avevo scelta - anche se avevo pensato di cambiarla mezz'ora fa -
avevo bisogno di prendere una posizione.

Come Abby faceva sempre per Noah.
Come Noah faceva sempre per Abby.

Vuoi che venga?
✔️

Tu vorresti?
✔️

Saluto gli altri e arrivo
✔️
Mi aspetti?
✔️

Ti aspetto sulla panchina.
✔️

Volevo smettere di riservare posti
e abitudini a Demian.
Potevo sedermi, chiacchiere, guardare la luna, con un'altra persona, anche su quella panchina.
Non era più nostra.
Era solo una... panchina.

E ora, aspettando Restian, la luna la guardai da sola. Quel lampione sempre acceso. La mia testa e corpo sdraiato sulla panchina di legno.
Il silenzio della sera e la pace del cielo blu notte abbellito dalle sue stelle. I miei sentimenti che facevano a pugni durante una quiete apparente.

I ricordi, il profumo, la sensazione delle mani di Demian addosso, mischiati con la voglia di vedere Restian. La voglia di abbracciarlo, senza una ragione.

Quando si posteggiò davanti la panchina, una volta arrivato, voltai la testa verso la strada piuttosto che verso il cielo. Quando lo guardai, la parte più poetica di me, si disse che quel ragazzo era più bello delle stelle.

Noah e Abby - Noi attraverso loroWhere stories live. Discover now