Two

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-Lewis!-

Corsi nella sua direzione e gli saltai letteralmente addosso per abbracciarlo. Mi era mancato moltissimo.

Quella mattina mi sono svegliata abbastanza presto, dato che avremmo dovuto essere in aereoporto per le sette, così feci colazione e finii le ultime cose, per poi salutare mia madre con un caloroso abbraccio.

-Ariaaa- disse ricambiando il mio abbraccio.

Sentii qualcosa sui miei piedi, abbassai lo sguardo e vidi quel cagnolino cicciotto a pancia in giù.

-Roscoe!-

Lo presi in braccio e gli feci fare una giravolta, e gli feci varie carezze.

-Allora come stai- dissi al ragazzo, lasciando Roscoe per terra tenendolo comunque per il guinzaglio.
-Sto benissimo, sono carico per questa stagione-
-Lo spero per te- si intromise mio padre.

Ridemmo tutti e tre.
Successivamente attendemmo l'arrivo di altre persone che facevano parte dello staff e quando arrivarono, ci dirigemmo al gate, facemmo i controlli, e salimmo sull'aereo.

Erano le sette e trenta circa e l'aria fresca si sentiva perfino in aereo. Le piste erano vuote apparte qualche aereo che stava partendo in quel momento.

In quel jet c'eravamo solo noi del team, e riuscii ad accaparrarmi il mio posto preferito, in un angolo dell'aereo vicino ad un finestrino. Lewis si sedette difronte a me, con Roscoe al suo fianco.

-Quindi quando é il primo GP?- mi chiese.
-Credo il 5-
-E noi stiamo andando in Bahrain a febbraio- mi disse scettico.
-E io cosa ne so, dovete provare le macchine e vedere se va tutto bene-
-Io spero che quest'anno quel Verstappen non vinca di nuovo- mi disse guardando fuori il finestrino.
Sorrisi amaramente -É bravo, e la macchina non é da meno-
-Lo so, ma anche le nostre possono fare di meglio-
-Stai dubitando del mio lavoro Hamilton?-

Scoppiammo a ridere come due bambini, e poi Roscoe abbaiò.

-George!- disse Lewis.
-Che bello vedervi- disse l'ultimo arrivato.

Mi alzai dal mio posto e lo abbracciai, anche lui mi era mancato molto.
Poi si abbracciò con Lewis, e si sedette accanto a me, dato che Roscoe aveva occupato il sedile accanto Lewis.

-Allora che si dice- chiese il ragazzo con gli occhi azzurri.
-Ma niente di che- risposi.
-Interessante-
-Quest'anno in McLaren c'è Piastri- disse Lewis.

Cominciammo a parlare del discorso McLaren, e non ci accorgemmo che l'aereo stava per partire, così ci allacciammo le cinture e partimmo per il Bahrain.

~
Il volo fu molto tranquillo, durò un po' di ore ma la maggior parte le passai a dormire indisturbata.

Ogni tanto mi partiva un calcio a causa di Lewis che russava come un trombone.

-Aia- imprecava.
-Smettila- dicevo io.
-Ma di fare cosa-
-Di russare cretino-

Apparte questi piccoli inconvenienti arrivammo all'hotel sani e salvi, e per fortuna noi padre mi aveva prenotato una camera singola matrimoniale.

-Non é giusto, hai il balcone- protestò Lewis.

La camera era più una suite che una stanza d'hotel, appena entrati percorrendo un breve corridoio arrivavi nella stanza principale, dove sulla destra c'era un divano e un grande letto, come piaceva a me.

Difronte al letto si apriva una grande cabina armadio, tramite delle porte scorrevoli, da cui si poteva accedere ad un bagno con doppia entrata.

Inoltre il balconcino tanto invidiato da Lewis era veramente bellissimo, si affacciava sui giardini dell'hotel.

Forgive me Where stories live. Discover now