Twenty-two

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@aria_wolff

Scoppiavo a ridere ogni volta che guardavo quella foto, erano troppo divertenti

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Scoppiavo a ridere ogni volta che guardavo quella foto, erano troppo divertenti. L'avevo fatta il giorno dopo la festa, così per puro caso.

Dopo il GP di Ungheria, abbiamo deciso di partire insieme io, i due della foto, e altri piloti, dato che c'era quasi un mesetto di pausa prima del GP di SPA.

Avevamo deciso, o meglio, ho deciso, di partire per l'Italia. Da bambina mi era sempre piaciuta, infatti con i miei passavamo le estati in una casa che avevamo in Sardegna.

Perciò qualche giorno dopo la festa, ci ritrovammo tutti insieme a Monaco, per partire con lo yatch di Charles, il suo meraviglioso yatch.

-Avete portato l'alcol- domandò Daniel.

Eravamo al porto, e stavamo aspettando ovviamente i due ritardatari Lando e Carlos.
In tutto eravamo io, Charles, i due ritardatari, Pierre, Max e Kelly, Daniel, Lewis e George.
Lo yatch era abbastanza grande per tutti.

Io e Kelly stavamo finalmente parlando dopo tantissimo tempo che non ci vedevamo a causa della distanza, dato che lei lavorava sempre e io ero sempre appresso i ragazzi, ma in questa vacanza avremmo avuto l'opportunità di recuperare il tempo perso.

-Eccoci! Scusate il ritardo- urlò Lando, facendoci girare tutti nella direzione dei due.
-Bene ora che ci siamo tutti, possiamo partire-

Salutai Kelly, e salii al piano di sopra con Charles, dove c'erano i posti per guidare quella barca, e mi sedetti su uno di quelli accanto al mio ragazzo.

-Da quando sai guidare questi così?-
-Da un bel po Aria, non lo sapevi-
-Direi proprio di no-

Erano le sette di mattina circa, e ci sarebbe stato un bel po' di viaggio da fare, ecco perché ci eravamo visti così presto. Precisamente da Monaco a Porto Cervo, dove avevo la villa, erano circa cinque ore di navigazione.

-Devi avere così tanti soldi per pagarti una barca così-
-Tanti sacrifici mon amour-
-Mon amour?-

Era la prima volta che mi chiamava così, lo vedevo di profilo, i capelli si muovevano a causa del vento, e gli occhiali da soli celavano i suoi occhi verdi, che con le prime luci del mattino risplendevano ancora di più.

-Perchè mi fissi?- mi chiese girandosi di colpo, beccandomi a guardarlo.
-Sei bello Charles-
-Solo bello?- rise.
-Amo le tue fossette- sorrisi a mia volta.

Indossavo un pantaloncino di jeans, e la felpa di Charles, che ormai era diventata mia a tutti gli effetti.

-Solo quelle?-

Il ragazzo impostò il pilota automatico, dato che la tratta che dovevamo fare per la prima ora era rettilinea, e mi prese la mano.

Lo seguii e ci stendemmo sui materassini che si trovavano dietro di noi, quelli uguali alla prua.

Forgive me Where stories live. Discover now