Eighteen

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-Aria svegliati, siamo arrivati-

Lewis mi scosse il braccio e mi risvegliai. Eravamo appena atterrati in Francia, e fuori faceva caldissimo.

Il Gran Premio d'Austria fu meraviglioso, il vincitore fu Charles seguito da Max e da Lewis.

Inutile dire che dopo una grande festa, io e il monegasco festeggiammo a modo nostro nella nostra camera.

Eravamo appunto nell'aereoporto in Francia, in previsione del GP a Le Castellet.

-Aria sbrigati-

Lewis mi incitava a sbrigarmi per scendere dal jet, e così feci, rischiando di cadere all'ultimo gradino.

Un bus oscurato ci attendeva e subito salimmo dirigendoci all'hotel. Era un hotel tutto specchiato, estremamente lussuoso. Meglio di così non poteva andarmi.

Facemmo i vari check-in e mi rifugiai subito in camera mia per dormire, tutti questi viaggi mi creavano un jet lag che mi era difficile superare.

Quella sera decidemmo io e altri piloti, sotto consiglio di Charles e Pierre, i due francesi, di uscire nella città.

Indossai un semplice cargo nero, con un top bianco, abbinandoci una borsa a tracolla.

Quando fu orario uscii dalla mia porta, ritrovandomi Lando con il braccio in aria segno che stava per bussare, e ridemmo entrambi.

Scendemmo nella hall dove c'erano gli altri, e subito Charles mi venne incontro, rubandomi dal pilota della McLaren accanto a me.

-Ciao eh- mi disse.
-Ciao-
-Non mi saluti?-
-L'ho appena fatto?-
-Salutami per bene-

Tra di noi andava tutto a gonfie vele, dopo il GP d'Austria dovetti dirlo a mio padre di ciò che c'era tra me e il ragazzo, e lui all'inizio era sorpreso, ma alla fine se lo aspettava e mi congedò con un 'non rimanere incinta'.

Dopo le parole del ragazzo mi avvicinai a lui e lo baciai, quando stavo per staccarmi mi prese i fianchi tenendomi attaccata a lui.

-Piano Leclerc-
-Che c'è? Devono capire che sei occupata o no?-
-Penso lo sappiano bene-

Mi mise un braccio sulle spalle, e uscimmo verso le auto, che prendemmo, e ci dirigemmo in città.

Nonostante fosse luglio, la città pullulava di gente, infatti i ragazzi si fermarono un sacco di volte per fare foto, autografi e dediche.

-Charles che fai-

Il ragazzo mi aveva baciata improvvisamente, mentre eravamo su una delle vie principali. Nessuno sapeva di noi due tranne i piloti e alcuni del paddock.

-Lascia che ci scoprano- disse soffiandomi sulle labbra.
-Sei sicuro?-
-Ovvio Aria-

Chissà quanti articoli su di noi il giorno dopo, ma poco mi importò, mi bastava sentire le sue labbra sulle mie.

...
Le qualifiche andarono abbastanza bene, infatti Lewis partiva quarto e George sesto. In pole c'era Charles, seguito da Max e Perez.

Ma io lo sapevo, che nonostante il monegasco arrivasse sempre in pole nelle qualifiche, alla fine tra un problema e l'altro, non vinceva il GP. E così fu.

Andava tutto bene, Charles era in coda, erano arrivati al 18esimo giro, e poi successe tutto.

Charles perse il controllo della macchina, e finì fuori pista sbattendo contro le barriere.

Persi il respiro, non potevo perderlo, non volevo perderlo.

Dall'auto non si vedeva nessun movimento, i soccorsi arrivarono presto.

Avevo le mani sulla bocca, e mio padre venne subito da me, sapeva quanto ci tenevo a quel ragazzo.

Gli occhi mi si appannarono, e non vedere il ragazzo uscire, mi provocò un bruciore, che comportò a delle lacrime salate.

-Aria starà bene- mi diceva mio padre.

Ma io continuavo. Eravamo ancora giovani, e avevamo una vita davanti a noi, magari vissuta insieme.

-Aria guarda-

Alzai lo sguardo sul monitor, e vidi il pilota uscire illeso dall'auto. Sorrisi, sorrisi e piansi, ma sta volta di gioia.

Dopo una red flag, il GP continuò ma io corsi subito nel box Ferrari ad aspettare il monegasco, che era dal medico del paddock per fare degli accertamenti.

Rimasi lì fino al termine della gara, e quando finalmente uscì da quella dannata porta, corsi ad abbracciarlo.

-Sto bene Aria..- mi sussurrava stringendomi.
-Non farlo mai più... ti prego- singhiozzavo.

Rimanemmo in quell'abbraccio, io lo stringevo come se ciò che avessi davanti non fosse vero, come se fosse un miraggio o un sogno.

Poi arrivò la folla a controllare che il pilota stesse bene, il suo ingegnere, Carlos, persino Lando e Max.

Per fortuna stava bene, ma quando la gara continuò la sua auto era stata ridotta a una scatoletta di latta.

Rimase nel box con le cuffie sulla testa, a guardare il monitor affranto, stava riuscendo a mantenere il dominio, magari su quel podio si sarebbe trovato lui.

Invece sul podio ci finirono Max, Lewis e infine George, il box Mercedes era felicissimo per questa doppietta Mercedes.

Tornati i ragazzi nei box continuò la festa, e abbracciai sia Lewis che George.
Ad un certo punto però Lewis mi avvicinò il suo telefono.

"E così anche il pilota Charles Leclerc ha trovato la sua fiamma? Qualche giorno fa il pilota é stato avvistato durante una passeggiata con una ragazza, Aria Wolff. Lei é la figlia del dirigente Mercedes, é amore oppure é solo una strategia?"

Alzai lo sguardo verso Lewis, e mi abbracciò. Strategia? Era questo quello che pensavano di noi?

A festeggiamenti terminati mi diressi subito da Charles, che era nella sua motorhome, ed entrai senza bussare. Male. Si stava cambiando ed era senza maglietta.

-Oh, emh, ciao Charles- dissi imbarazzata.
-Non essere imbarazzata, mi hai già visto così o sbaglio?- rise.
-Sisi, vabbè comunque, hanno messo un post-

Terminò di mettersi la maglia, ma non aveva capito dato che mi guardava confuso.
Aprii il telefono e gli feci vedere il post, con una nostra foto dove ci baciavamo.

-Alla fine l'hanno messo-
-Te l'avevo detto-
-Non ti preoccupa?-

Lui sorrise, si avvicinò e mi lasciò un bacio leggere sulle labbra.

-Nulla mi preoccupa quando sto con te Aria-
Inutile dire che mi sciolsi.

-Quindi dobbiamo fare qualcosa?- chiesi poi.
-Non so-
-Non dovremmo fare interviste o cose del genere?-
-Sicuramente ci fermeranno e ci faranno molte domande, forse dovremmo fare una storia? Dove annunciamo il nostro fidanzamento?-

Lo guardai confusa -Siamo fidanzati ufficialmente?-
-Vuoi che te lo chieda?-
Risi e gli risposi di sì.
-Allora Aria Wolff, vuoi essere là ragazza del pilota migliore di tutti i tempi?-
-Come siamo modesti- risi e lo abbracciai baciandolo.

Lui mi strinse a se e dammo inizio a un bacio, anzi al nostro primo bacio da fidanzati ufficialmente.

-Sta sera usciamo-
-Dove?-
-Lo scoprirai-

Lo salutai con un altro bacio, e uscii dalla sua motorhome, tornando nel box Mercedes dove alcuni se ne erano andati. Allora decisi anche io di prendere le mie cose e chiamare un taxi per l'hotel.
Mi sarei dovuta preparare a quel mezzo appuntamento di quella sera.

Forgive me Where stories live. Discover now