Capitolo 30

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Capitolo 30

@DusanVlahovic ha pubblicato una nuova foto

📍Palermo, Italia

@DusanVlahovic Dispiace per i due punti persi, ma la testa è già alla prossima!

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@DusanVlahovic Dispiace per i due punti persi, ma la testa è già alla prossima!

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@DusanVlahovic ha aggiunto un contenuto alla sua storia

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Scorsi il fretta le storie di Dusan, lasciandomi poi cadere a peso morto sul letto

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Scorsi il fretta le storie di Dusan, lasciandomi poi cadere a peso morto sul letto.

Fuori pioveva a dirotto ed effettivamente il meteo sembrava rappresentare perfettamente il mio umore.

Le ore passavano ed io volevo fare qualcosa, dovevo fare qualcosa, senza però avere la minima idea di cosa effettivamente sarebbe stato giusto.
Non potevo permettere che finisse tutto così, che Dusan credesse che non mi importasse di lui.

Perché anche se non lo aveva detto espressamente sapevo che lo pensava. Senza contare che sicuramente era furioso, per aver passato la notte in bianco e aver giocato non al suo livello.
Mi sentivo uno schifo, ma non sarei rimasta lì senza fare nulla. Dovevo trovare un modo.

Doveva esserci un modo.

Scorrendo su Instagram mi imbattei sul profilo di Lucia, la ragazza di Chiesa e lì mi venne un'illuminazione.

Forse sarebbe stata la cosa più stupida che avessi mai fatto, ma dovevo tentare.

Così, iniziai a seguirla e subito dopo le inviai un messaggio.

Hai inviato un messaggio a @itsLucy

Ciao Lucia! Sono Lavinia, scusami se <—
ti disturbo di domenica, ma avrei bisogno di un piccolo grande favore 🙏

Fortunatamente, Lucia sembrava essere a casa ad annoiarsi quanto me, perché mi rispose praticamente subito.

—> Lavinia! Certo, come posso aiutarti? Dimmi tutto

Anzitutto, sai quando atterrano i <—ragazzi?

—> io vado a prendere Federico in aeroporto da due ore, sono appena decollati

Ti sembrerà una richiesta strana, ma <— avrei bisogno dell'indirizzo di casa di Dusan
Non sono una fan pazza, giuro e ti giuro <— anche che ci sono stata a casa sua, ma non so l'indirizzo, perché ha guidato Joseph, l'autista di Dusan
Ti chiederai perché non posso chiederlo <— direttamente a lui, ma sto andando a casa sua senza che lui lo sappia, ma è per una buona causa

—> in effetti è una richiesta strana ahahah ma non penso tu sia una fan pazza, sta tranquilla. Chiedo a Federico un attimo, perché onestamente non ricordo l'indirizzo, e te lo scrivo presto. Va bene?

Grazie davvero sono in debito <—

—> Va tutto bene? Non è successo niente di grave, vero?

No assolutamente! Ma ho bisogno di <— chiarire un paio di cose con Dusan e beh, è un po' lunga da spiegare

—> abbiamo una scusa per prenderci un caffè nei prossimi giorni ;)
—> ti scrivo presto!

Mi cambiai in fretta, infilando un paio di jeans e un maglioncino nero a collo alto. Proprio mentre mi spazzolavo i capelli mi arrivò una notifica da Lucia. Era l'indirizzo di casa di Dusan.

Guardai l'ora, i ragazzi sarebbero atterrati circa dopo 30 minuti e per raggiungere casa di Dusan ne servivano circa venti.
Corsi in garage, mettendo in moto l'auto e sfrecciai per le strade di Torino.

Quando arrivai avevo il fiatone come se avessi fatto la strada di corsa, perché in realtà non ero mai stata tanto nervosa in vita mia.

Passò appena una manciata di minuti, che il rumore del motore di un'auto si fece strada dietro di me, attirando la mia attenzione.

Era un'auto di servizio, che appena mi vide rallentò. Mi chiedevo se Joseph, alla guida, mi avesse già riconosciuta.
In effetti, l'auto si fermò completamente poco dopo e la porta posteriore si aprì di colpo, spalancandosi.

Dall'auto scese Dusan, che aveva la stessa espressione di chi ha visto un fantasma. Aveva gli occhi sgranati e la bocca aperta.

"Lavinia?"
Sembrava davvero sconvolto, come se fossi stata l'ultima persona che si sarebbe aspettato di trovare li, davanti a casa sua.

E probabilmente aveva ragione, trovarmi lì doveva essere strano.

Mi si parò davanti, squadrandomi da capo a piedi. "Ma che ci fai qui?"

Fu il mio turno di squadrarlo da capo a piedi, notando la felpa bianca che indossava sopra a dei pantaloni di tuta neri. Sentii un nodo allo stomaco pensando a come quel ragazzo, tanto bello e all'apparenza inarrivabile, fosse lì davanti a me.
Ed io avevo rischiato di perdere tutto per una stupida serata.

Il viso di Dusan era visibilmente stanco e scosso. Lo conoscevo poco, ma sapevo per certo che in quel momento fosse furioso con se stesso per la prestazione fatta e forse, anche con me.

Non risposi alla sua domanda, agii semplicemente d'istinto. Gli presi il viso fra le mani e premetti la sua bocca contro la mia.

Magnets - Dusan VlahovicWhere stories live. Discover now