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Kyle

"Che cosa stiamo facendo qui, Sullivan?" Mi domandò Faith Collins, seduta dall'altra parte del tavolino che ci separava di mezzo metro, all'interno della Pizzeria in cui l'avevo portata. Si guardava continuamente attorno, con quei grandi occhioni castani nascosti dalla montatura degli occhiali, curiosando e studiando il locale attorno a sé. Si passava - di tanto in tanto - le mani sui capelli lisci raccolti in un stranissimo chignon disordinato, con fare nervoso, mentre si mordeva il labbro inferiore, torturandolo con i denti perfettamente bianchi.

"Avevi detto di avere fame, così ti ho portato qui." La informai, stringendomi nelle spalle ed appoggiando i gomiti sul tavolo e il viso sulle mani, guardandola aggrottare le sopracciglia in un modo piuttosto buffo.

"Mi aspettavo che prendessi qualcosa alle macchinette, non che mi portassi qui." Parlò sistemandosi gli occhiali, che gli erano scivolati lungo il naso, per il modo veloce con cui aveva parlato. Poi si avvicinò con il busto verso il tavolo e il viso vicino al mio. "E poi, sinceramente, non ho un soldo." Mi rivelò estraendo le tasche dalla grande felpa, per dimostrarmi la veridicità delle sue parole, facendomi scoppiare a ridere. Dovevo ammetterlo, aveva un ottimo senso dell'umorismo.

Tornò a sedersi compostamente, aggrottando la fronte. Probabilmente si stava chiedendo cosa vessi mai da ridere.

"Non farti problemi, pago io. Un modo per ringraziarti per la mano che mi darai con lo studio."

"Se è per questo, allora dovresti regalarmi l'intera pizzeria." Mormorò fra se e sé, non rendendosi conto che in realtà io l'avevo perfettamente sentita. Certo che lei, dei peli sulla lingua, non se ne vedeva veramente l'ombra. La sua schiettezza era qualcosa che mi sorprendeva ogni qual volta che apriva bocca.

Trovai piuttosto carino il modo in cui alzò - lungo i gomiti - le maniche della felpa immensa, che le stava addosso come una coperta, per poter mangiare la pizza che la cameriera le aveva appena messo davanti. Aveva addirittura ringraziato quest'ultima con un sorriso affettuoso, nonostante non la conoscesse nemmeno. Mangiava tranquillamente e silenziosamente, mordendo la fetta a piccoli morsi tenendola con la mano. Mi meravigliai del fatto che la mangiassi con le mani, senza fare in nessun modo la schizzinosa con il coltello e la forchetta, come solitamente faceva Miranda.

Già, Miranda. La ragazza più popolare della scuola era ritenuta da tutti la mia fidanzata e sì, eravamo usciti spesso quest'estate - avevamo la stessa compagnia di amici - e il titolo ci era stato affidato al falò di Ferragosto, quando ci eravamo baciati per la prima volta. Non che mi dispiacesse, per carità, era proprio una bella ragazza. Ma ultimamente provavo fastidio quando stava con me o mi baciava, per attirare l'attenzione degli altri. A me lei piaceva, quando l'ho conosciuta era davvero dolce e parlavamo spesso, ma ultimamente non le interessava altro se non apparire bella e far ridere i miei amici. In un certo senso mi stavo stufando..

Sì, non che sembrassi tanto diverso da loro, facevo lo stupido anche io con i miei amici, però mi mancava qualcosa...alzai lo sguardo, trovandomi Collins - la ragazza più maldestra e derisa da tutta la scuola per colpa di Miranda - guardarmi divertita, nel mentre che cercava di staccare la mozzarella dalla fetta di pizza, creando una linea infinita, che mi fece tremendamente ridere.

Faith Collins, era l'esatto opposto di Miranda. Si vestiva come un ragazzo, usando diverse taglie più grandi di vestiti, rispetto a quelle che dovrebbe realmente portare. Aveva i capelli disordinati, il viso minuto e allegro - almeno in quel momento - era totalmente privo di trucco. Non gliene importava dell'apparenza, pareva puntare sull'intelligenza, su cui era sicura di avere e non si sbagliava. Aveva sempre e costantemente la risposta pronta.

Guardai il modo in cui riuscì ad afferrare la mozzarella con la lingua, fregandosi completamente di non sembrare femminile.

E non so perché, la trovai tremendamente carina.

LULLABYWhere stories live. Discover now