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Faith

"Chi è quel ragazzo che ti ha accompagnato ieri a casa?" Mi domandò Peter, il mio fratellino di sette anni, mettendo in bocca la fetta di torta al cioccolato che avevo appena sfornato. Non avevo molte qualità, probabilmente le avrei potute contare sulle dita di un mano, per quanto fossero poche. Però, una di queste erano le mie doti culinarie, su cui ero decisamente molto brava. Amavo cimentarmi ai fornelli con una nuova ricetta e sfornare qualcosa di buono dal forno. Oltre a darmi grandi soddisfazioni, mi metteva di ottimo umore. Mamma e papà non erano mai molto presenti a casa, non si fermavano mai a mangiare per colpa dei loro impegni lavorativi, così fin da quando Peter aveva compiuto tre anni, mi ero presa la responsabilità di crescerlo, proprio come una buona sorella maggiore. Era un bravissimo bambino e oltre ad assomigliarmi tanto fisicamente, aveva preso anche una delle mie ottime qualità, l'intelligenza. L'unico suo difetto, era che parlava. Troppo.

Tagliai una fettina di torta anche per me. "Quale ragazzo?" Gli domandai, prima di leccarmi il pollice per togliere il residuo della crema.

"Quello alto, alto, alto. Con due braccia grandi così." Mi informò allargando le braccia piccoline, per rendere l'idea, facendomi aggrottare la fronte.

Ma quale ragazzo? Pensai, prima che l'immagine di Kyle mi sfiorasse la mente in un brevissimo ricordo. "Era solo Kyle." Mormorai di fretta, non dandoci nemmeno troppa importanza. Perché non ne aveva.

Lui annuì con la piccola nuca, facendo muovere i capelli castani e scompigliati, che teneva in testa. "E' il tuo ragazzo?" Mi domandò mordendo un piccolo pezzo della torta, mentre la sottoscritta si strozzava con la propria.

Mi portai una mano stretta in un pugno lungo il petto, tirandomi dei colpetti, per non finire soffocata.

Aprii la bocca per chiedergli come diamine gli fosse passato per la testa un'idea tanto assurda, quando sentii bussare alla porta. "Vado io!" Urlò Peter piuttosto euforico, scendendo dallo sgabello dell'isola della cucina, correndo successivamente in direzione della porta. Non riuscii a sentire la voce dell'altra persona quando mio fratello aprì la porta, però mi precipitai in sua direzione quando lo sentii chiamare il mio nome. "Sorellona, è per te!" Gridò con quella vocina fina.

Brontolai guardando sconsolata la mia fetta di torta ancora da addentare, camminando in direzione della porta, intenta a succhiarmi le dita con i residui della crema, non immaginandomi minimamente di trovare Kyle, davanti alla porta di casa mia. Mi guardò piuttosto divertito, con un sopracciglio inarcato verso l'alto e un sorriso da schiaffi, stampato sulle labbra piene. "Kyle? Che cosa diamine ci fai qui?" Gli domandai, rendendomi conto di averlo detto ad alta voce, quando pensavo di averlo pensato soltanto.

Lui aprì la bocca per rispondere, quando la voce di mio fratello lo fermò. "Kyle? Quel Kyle?" Domandò sorridendo, mettendo in mostra il buco di un dente mancante che aveva davanti.

Kyle aggrottò la fronte, inclinando successivamente la testa di lato, non capendo - quanto la sottoscritta - di che diamine stesse parlando il mio adorabile fratellino. Peter batté le manine per più volte. "Ma certo, Kyle! Il ragazzo di mia sorella!" Gli parlò, indicandomi alle sue spalle.

Volevo sprofondare dalla vergogna.

Ve l'avevo detto che parlava troppo?

LULLABYWhere stories live. Discover now