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Faith

Inserii le monetine all'interno della macchinetta per il caffè, pigiando successivamente il tasto per la mia bevanda, prima di scuotere la testa per più volte, scompigliando ancor più - se possibile - i miei capelli.

Ci avevo provato, ma non c'era nulla che nelle ultime ventiquattro ore, fosse riuscito a togliermi dalla testa il bacio che Kyle mi aveva dato, il pomeriggio prima. Non riuscivo proprio a togliermelo dalla testa, tant'è che - la notte precedente - non avevo chiuso occhio.
Cosa diamine gli era passato per la testa in quel momento? Sbuffai, quando il liquido scendere all'interno del mio bicchiere.

Nel tragitto verso casa mia, si era scusato mille e una volta, chiedendomi di perdonarlo, non giustificando però il perché del suo gesto.

Il mio cuore, quando le sue labbra avevano sfiorato le mie, aveva battuto talmente forte, che pensai potesse uscirmi dal petto da un momento all'altro. Il che non era affatto un bene. Kyle non mi piaceva, non doveva piacermi.

Era, sì, stato la mia cotta storica nel periodo delle medie, ma era sparita quando si era messo con Miranda. Già, dovevo ricordarmi di più di questo dettaglio e dimenticarmi al più presto di questi stupidi battiti cardiaci, troppo accelerati per il mio gusto. Pensai estraendo alcuni - istanti più tardi - il mio capuccino. Portai il bicchierino di plastica, avvolto dallo stemma della nostra scuola, alle labbra, per soffiare sopra alla superficie schiumosa, prima di berlo.

"Mhm." Mormorai fra me e me, alzando gli angoli delle mie labbra verso l'alto, in un accenno di un sorriso, prima di girarmi e trovarmi davanti Miranda e le gemelle D.
Sussultai, portandomi una mano sul cuore e ringraziando il cielo di non aver fatto cadere il bicchiere a terra, dopotutto quella era la mia colazione e non mi ero portata dietro altri spiccioli.

Le guardai con un sopracciglio alzato, domandandomi mentalmente cosa diamine volessero da me. "Cosa.." iniziai a parlare, prima di essere immediatamente spinta con le spalle contro la macchinetta, dalle gemelle D, che mi guardavano divertite dopo aver fatto cadere il mio cappuccino sul pavimento.

Addio colazione, pensai sconsolata.

"Ascoltami bene, barbona." Parlò Miranda guardandomi con disgusto dal basso verso l'alto, transformando l'espressione del volto in una smorfia, notando i miei vestiti, completamente diversi da quelli stretti e alla moda che indossava lei. "Devi stare alla larga dal mio ragazzo, hai capito?"

"Di che diamine stai parlando?"
Domandai aggrottando, facendola ridere e facendo ridere a loro volta le gemelle.

"Non fare la finta tonta, idiota. So che ultimamente ti sta dando un passaggio in macchina, ma non illuderti. Fa il gentile con te, soltanto perché gli servono le ripetizioni e perché deve recuperare quella stupida materia. Altrimenti.." mi guardò tremendamente schifata, come se avesse davanti la discarica dell'immondizia. "Non ti guarderebbe nemmeno."

"Già." Conclusero in coro Daiana e Diana, guardandomi entrambe con aria di superiorità.

Le sue parole mi arrivarono come uno schiaffo in faccia, perché sapevo il quanto fossero vere le sue parole. Kyle non mi avrebbe mai guardata, chi mai guarderebbe la ragazza più nerd e sfigata della scuola? Non ero il suo tipo, non lo sarei mai stata. Questo lo sapevo da tempo ma..

L'immagine del nostro bacio, mi apparve nuovamente in testa, prima di scuotere la testa. Non so cosa fosse stato quel gesto, ma non avrei dovuto dare tutta l'importanza che gli stavo dando. Probabilmente Kyle nemmeno se lo ricordava più.

Non avrebbe dovuto, perché oramai alle sue pubbliche umiliazioni ero - oramai - più che abituata, ma non potei fare a meno di sentirmi male davanti a quelle parole. Lei sapeva sempre com buttarmi addosso le sue cattiverie.

LULLABYWhere stories live. Discover now