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Faith

La casa di Kyle, era davvero immensa. Addirittura più grande di casa mia, che ero la figlia del Sindaco di questa città. Probabilmente i suoi genitori erano delle persone importanti, con un bel lavoro e con delle tasche molto piene, per potersi permettere tutto questo. Pensai, togliendo dal forno della loro cucina, una delle mie torte speciali. Terrie, la sorellina di Kyle, aveva insistito così tanto per preparargliela, che non avevo avuto cuore di dirle di no.
"Ha un buonissimo profumo." Mormorò Kyle, entrando nella cucina, con una mano intrecciata a quella di Terrie.

"Non vedo l'ora di mangiarla." Parlò quest'ultima, passandosi una manina sullo stomaco e la lingua sulle labbra sottili, facendomi sorridere. Era veramente adorabile.

"Mi dispiace di averti creato questo disturbo, Terrie a volte.." Mormorò Kyle, prendendo sua sorella di peso, per metterla a sedere sullo sgabello dell'isola della cucina.

"Figurati, non preoccuparti. Tua sorella è adorabile, è un piacere cucinarle qualcosa." Dichiarai, facendole un occhiolino e ottenendo un sorriso meraviglioso da quella bambina.

"Hai la ragazza più buona del mondo Kyle, hai fatto bene a lasciare quella ragazza cattiva." Annunciò Terrie, appoggiando i gomiti sull'isola e la testa fra le manine.

"Terrie." La ammonì Kyle, riservandole un'occhiata, che la bambina non diede nemmeno importanza.

Mi ritrovai a ridere, era tremenda, ma molto simpatica.

Dopo aver fatto raffreddare la torta, la tagliai a fette, mettendole nei nostri piatti, prima di iniziare a divorarla. "Uhm." Mormorò una voce femminile, appartenente ad una donna, facendo la sua apparizione nella cucina. "Che profumo meraviglioso." Dichiarò, facendomi alzare lo sguardo verso di lei.

Quasi mi venne un colpo nel guardarla, era la coppia esatta - solo leggermente più grande - di Terrie. Erano due gocce d'acqua. "Ciao mamma, vieni ad assaggiare la torta che Faith ha preparato per me. È buonissima."

"Faith?" Domandò quest'ultima, guardandomi con estrema curiosità, facendomi arrossire. Per qualche strano motivo, mi sentii leggermente in imbarazzo.

Ma non lasciai che la mia buona educazione sparisse. "Faith Collins, piacere di conoscerla signora Sullivan." Parlai, allungandole una mano, che afferrò in una stretta senza esitazioni.

"È la ragazza di Kyle, mamma." Annunciò Terrie, facendomi quasi strozzare con la mia stessa saliva.

La signora Sullivan mi guardò, con un sorriso divertito sulle labbra tinte di rosso e un sopracciglio inarcato verso l'alto. "La tua ragazza?" Domandò quest'ultima in direzione del figlio, che non aveva spiaccicato una sola parola, continuando a mangiare la sua fetta di torta.

"Così sembra." Mormorò alzando lo sguardo su di me, mentre io mi limitai ad alzare gli occhi al cielo. Capivo che volesse tenere questa farsa davanti alla sua sorellina, ma addirittura davanti a sua madre?

"Oh, cara. È un piacere conoscerti!" Parlò avvicinandosi a me, per abbracciarmi. Cosa?
"Finalmente ti sei deciso a lasciare Miranda, diamine, non la sopportavo!" Dichiarò staccandosi da me, dedicandomi un sorriso enorme e bianchissimo. "Sei così bella, tesoro. Sono contenta che Kyle abbia aperto finalmente gli occhi."

"Ma..mamma!" Mormorò Kyle. "Non mi hai mai detto che non ti piacesse, anzi."

"Figliolo, era la tua ragazza, non la mia. Cosa potevo dirti?" Si scusò lei, alzando le spalle, fingendosi innocente. Mi venne voglia di ridere. "Ma sembra che tu abbia finalmente aperto gli occhi, ti sei trovato una ragazza bellissima, che a quanto pare è pure brava ai fornelli." Parlò andando a tagliare una fetta della torta che avevo preparato. "Uhm. È buonissima." Mormorò dopo aver messo in bocca un grande pezzo. "Sentiti libera di venire a casa mia quando vuoi e non farti problemi a cucinare altre cose come questa." Mi informò facendomi l'occhiolino.

"Oddio, mamma. Non lo hai detto sul serio!" La riprese Kyle, scuotendo la testa in disapprovazione.

Mi limitai a ridere, estremamente divertita.

Ma il sorriso si spense dalle labbra di tutti, quando un'altra figura entrò in quella cucina. "Che diamine sta succedendo qui?" Parlò una voce bassa e tremendamente rauca.

Il papà di Kyle, pensai, guardando il quanto fosse identico a suo figlio.

Mi ritrovai a rabbrividire, quando mi guardò.
La freddezza che trovai nei suoi occhi, per nulla identici a quelli di Kyle, mi fece gelare.

LULLABYWhere stories live. Discover now