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Kyle

"E' la torta più buona che abbia mai mangiato!" Dichiarò Terrie parlando con la bocca piena, facendomi ridere per l'espressione contenta, dipinta allegramente nel suo piccolo volto. Vedere la mia sorellina spensierata, dopo aver assistito al litigio a tavola con mio padre, mi rendeva tranquillo. Era da così tanto tempo che non la vedevo così.

"Mangia pure quanta ne vuoi, piccola." Le parlò Faith con dolcezza, sfiorandole la testa in una carezza. I vestiti che aveva addosso - leggermente trasandati - e i capelli raccolti nella solita crocchia disordinata, la rendeva particolarmente buffa. Mi ritrovai a scuotere la testa nel momento in cui mi resi conto di aver gli angoli delle mie labbra, alzati verso l'alto in un sorriso, nel mentre che la guardavo totalmente perso nei miei pensieri. Che mi prendeva?

"Te non mangi?" Mi domandò quest'ultima, portandosi una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio. "Guarda che se non ti dai una mossa, io e i bambini la divoreremo tutta e non avremo nessun rimorso." Mormorò, facendo annuire i piccoletti dandole ragione. Mi ritrovai a ridere.

Staccai la mia schiena, appoggiata al frigo alle mie spalle, dirigendomi nell'isola della cucina dove erano intenti a mangiare la famosa torta al cioccolato. "Taglia una fetta anche per me, donna." Dichiarai, facendola sorridere mentre alzava gli occhi al cielo. Tagliò una fetta e la mise su un piattino, prima di porgermela gentilmente. Mi ritrovai particolarmente sorpreso quando assaggiai quella prelibatezza. "E' buonissima."

Lei si ritrovò ad alzare le spalle timidamente, lasciandosi scivolare addosso il mio complimento.

Inclinai la testa di lato, guardando il modo in cui le si colorarono le guance. Alzai un angolo delle mie labbra verso l'alto, era veramente carina, mi ritrovai ad affermare nella mia testa. Cosa?

"Questi, li lavo io." Annunciò Faith prendendo i piatti sporchi in mano, facendomi scuotere la testa. "Andate pure in salotto a giocare, voi due." Dichiarò facendo esultare Terrie e il suo fratellino, che saltarono giù dallo sgabello in cui erano seduti, per raggiungere di fretta il salotto.

Faith andò verso il lavandino, mentre appoggiato all'isola della cucina, la guardavo lavare i piatti. Certo che era davvero bassa, mi ritrovai a pensare guardandola nel mentre che mi dava le spalle. Era talmente minuta, che mi veniva voglia di abbracciarla. Scossi la testa, oggi non avevo idea di cosa avessero i miei pensieri. "Terrie, è una bambina meravigliosa." Parlò.

"Lei ti adora." Dichiarai. "Da quando siamo entrati in casa vostra, sembra che per lei - io - non esista più." Ridacchiai, facendola ridere.

Si strinse nelle spalle. "A me i bambini piacciono tanto, ci so fare con loro."

"E' con le persone grandi, che sembri avere delle difficoltà." Mormorai, facendola irrigidire e bloccarsi. "Perché?"

"Perché i bambini sono veri e totalmente innocenti, riflettono ciò che hanno dentro, la loro purezza. Non hanno bisogno di fingere, di mentire, di far sembrare agli altri qualcosa che non sono. E soprattutto non ti giudicano, se sei diverso da loro." Mi rispose, tornando a risciacquare i piatti.

Non riuscii a non distogliere lo sguardo dalla sua figura, le sue parole mi erano arrivate come uno schiaffo in faccia. Faith era...diversa, completamente diversa da ciò che Miranda aveva sempre detto. Tutte le cattiverie che aveva sempre urlato ai quattro venti a tutti quanti a scuola...io.."Mi dispiace, Faith, se l'altro giorno ti ho giudicata." Mi ritrovai a dirle improvvisamente, nel mentre che si asciugava le mani con un panno, sentendomi completamente un'idiota. L'avevo giudicata per il suo aspetto, proprio come un perfetto imbecille.

Si strinse nelle spalle, prima di venire in mia direzione e sorridere. "Non importa, Kyle. Non c'è bisogno che ti scusi, noi non siamo amici." Mi informò con una tale naturalezza e tranquillità, che mi disarmò completamente. "Qualunque cosa tu dica o qualunque cosa dicano gli altri, su di me, non me ne importa. Sto bene con me stessa, questo è ciò che importa." Mormorò, prima di sorpassarmi.

Mi girai guardandola allontanarsi dalla cucina, per raggiungere i bambini che correvano allegri nel salotto. Corsero entrambi in direzione di Faith, stringendola in un abbraccio soffocante e facendola cadere a terra. "Hei, voi due!" Ridacchiò. "Iniziate a correre, perché se vi prendo sono guai!" Annunciò facendoli ridere, nel mentre che se la davano a gambe per non farsi prendere.

Mi ritrovai a sorridere, appoggiato con le spalle sullo stipite della porta, a braccia incrociate.

Guardai Faith correre per tutto il salotto, ridere e saltellare proprio come una bambina piccola.

Era così...semplice.

Non potei nemmeno evitare di concordare con il pensiero che mi balenò in testa.
Avrei voluto diventare suo amico.

C'era qualcosa in lei, pensai guardandola nel mentre che rideva, che mi riscaldava il cuore.

LULLABYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora