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Kyle

Feci per alzarmi dalla sedia su cui ero seduto, per raggiungere la figura minuta di Faith, dall'altra parte della mensa. Ma, la presenza improvvisa di Miranda mi bloccò la strada. "Ei, Kyle. Dove stai andando?" Parlò prima di avvicinarsi a me e allungare il collo, poter potermi baciare.

Gesto che non portò al termine.
Voltai il viso dall'altra parte, scansando volontariamente quel bacio poco desiderato, che non passò inosservato davanti agli sguardi attenti dei presenti. "Che ti prende?" Mi domandò guardandomi con la fronte aggrottata, alquanto irritata. Già, non le era affatto piaciuto essere stata rifiutata davanti a tutti. Ultimamente il parere e l'attenzione degli altri, su di sé, era diventato più importante di qualsiasi altra cosa.
Più di me.

Non mi guardava nemmeno più come una volta, a differenza di Faith, che mi guardava dandomi tutte le attenzioni del mondo. Come se, per lei, non esistesse nessun altro cosa quando davanti ai suoi occhi, c'ero io. "Non mi va, Miranda." Mormorai scocciato, scansandola in malo modo.

"Da quando non ti va, Kyle? Non mi hai mai detto no, se non ricordo male." Sputò acida, rendendosi completamente ridicola.
"Dove diamine stai andando?" Mi domandò prendendo il mio polso, nel momento in cui seguì in direzione del mio sguardo. E non poteva sbagliarsi, non stavo guardando nessun altro, se non lei. "Davvero, te la stai facendo con quella barbona?"

La spintonai, nell'intento di scansarla via.
"Non chiamarla così."

"Altrimenti cosa fai?"

"Lui niente." Parlò Matthews, alzandosi dalla sedia venendo in nostra direzione. "Ma se continui a chiamarla in questa maniera, andrò dalla Preside. Questo è bullismo, Miranda." Dichiarò.

"Non hai prove, oltre alle mie parole." Dichiarò alzando in alto le braccia. "E poi, dico solo la verità."

"Invece di prove, ne ho. Ti ho vista minacciarla di starle lontano da Kyle, insieme alle gemelle." Indicò con la testa le due ragazze, che sbiancarono all'istante. "Prima di spingerla a terra, insieme al suo materiale scolastico, che io stesso ho aiutato a sistemare." Mormorò, facendomi serrare la mascella. "Beh, che dire, questa è una prova."

La vidi mordersi le labbra, era nervosa. Odiava trovarsi con le spalle al muro.

Una cosa però non mi era sfuggita e ciò, mi aveva fatto incazzare. "Tu l'hai minacciata di farla stare lontano da me?" Le domandai avanzando in sua direzione, sovrapponendola con la mia altezza, facendole abbassare lo sguardo.

"Ultimamente sei sempre e costantemente con lei, Kyle. E questa amicizia, che tu dici di avere con lei, non ha nessuna fine, se non quella di avere un termine. Siete di due mondi completamente diversi, non la guarderesti mai, volevo solo farle capire che non doveva illudersi." Dichiarò. "E poi, tu stai con me."

Le parole "siete di due mondi diversi", mi balenarono in testa, facendomi ricordare che quelle furono le stesse parole, che Faith mi aveva detto poche ore prima. Dio, non potevo crederci. Miranda era arrivata davvero a quel punto? "Su due cose ti stai sbagliando, Miranda." Parlai, ottenendo la sua attenzione. "Io non solo l'ho guardata, io la voglio. Mia." Scandii bene le parole, facendola aggrottare la fronte. "E poi, io e te chiudiamo qui."

"Cosa?!" Urlò. "Non puoi lasciarmi per..quella."

"L'ho appena fatto e quella, è la ragazza per cui ho perso la testa." Dichiarai ottenendo uno sguardo di pura approvazione dal mio migliore amico, che mi diede una pacca sulla spalla, nel mentre che davo le spalle a Miranda - completamente sbiancata - per andare a riprendermi Faith.

Era ancora seduta sul quel tavolino accanto ad una ragazza, completamente ignara di ciò che era appena successo, completamente ignara di ciò che causava al mio cuore, quando solo i suoi occhi si posavano su di me. Proprio come stava accadendo in quel momento.

Sembrò trattenere il fiato, quando entrai nel suo campo visivo, non abbassando e ne distogliendo lo sguardo da me, che avanzavo in sua direzione. Avrei voluto che mi guardasse così, probabilmente per sempre.

Quando arrivai difronte a lei, si appoggiò con la schiena contro la sedia, per guardarmi, vista la mia statura. "Io.." mormorò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre mi abbassavo con la schiena, per essere alla sua altezza. Diventò tutta rossa quando la guardai dritta negli occhi, da quella minima distanza, sotto gli occhi attenti degli altri studenti.

"Probabilmente dovrei essere tremendamente incazzato con te, per aver deciso anche al posto mio cosa fosse meglio per la nostra amicizia, che tu stessa hai chiuso, per delle parole del cazzo di qualcun altra." Mormorai a distanza di passo dal suo viso. "Ma questo mi ha fatto capire che da te, non voglio soltanto un'amicizia, Faith. E non me ne frega un cazzo di quella inutile scala sociale, di chi si trova in basso oppure in alto a quest'ultima. A me interessa di come mi fai stare bene, quando sto con te. Tutto il resto è solo un banale contorno." Continuai abbassandomi sulle ginocchia, appoggiando le mie mani sulle sue gambe, sfiorando le sue dita con le mie. Fu destabilizzante, rendersi conto di come bastò il suo semplice tocco, a farmi sparire la rabbia e tutta l'irritazione che avevo.

"Kyle.."

"Credo di aver perso la testa per te, Faith. Così come il cuore e tutto il resto del mio corpo, che non si danno pace, se non sono con te." Mormorai, mettendomi a nudo come non avevo mai fatto, nel mentre che lei alzava le mani in direzione del mio viso, accarezzando una mia guancia. Appoggiai il viso sul palmo della sua mano, beandomi il suo tocco. "Se mi vuoi, sono tutto tuo." Dichiarai in un sussurro, prima di riaprire le palpebre ed incontrare il suo meraviglioso sorriso pronto ad accogliermi.

Mi bastò vedere la sua testa annuire, non aspettai nemmeno che dicesse qualcosa, avevo paura che cambiasse idea o esitasse, così semplicemente mi fiondai sulle sue labbra. Con tutta l'intenzione di marchiare il territorio, a tutti coloro che ci stavano guardando, che lei era mia.

LULLABYWhere stories live. Discover now