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Qualche mese più tardi...

Faith

Il ballo di fine anno, arrivò in un batter d'occhio e come mio solito, ero tremendamente in ritardo. Ero rimasta tutto il pomeriggio a parlare con Lia, che era oramai diventata la mia migliore amica, tramite videochiamata via Skype, non rendendomi nemmeno conto di quanto in realtà il tempo fosse volato in un batter d'occhio.

Mi ritrovai a farmi una doccia e indossare il vestito, per questa sera, che mancavano oramai soltanto mezz'ora prima dell'arrivo di Kyle.

Mi ritrovai a sorridere al ricordo di tutto ciò che era successo da allora, ad oggi. Erano passati cinque mesi e probabilmente non ero mai stata più felice in tutta la mia vita, come lo ero stata in quel periodo. Kyle era semplicemente straordinario. Era gentile, estremamente attento ad ogni questione che mi riguardava. Premuroso e sempre pronto a riempirmi di attenzioni, oltre ad essere divertente. Si preoccupava sempre nel farmi ridere, nel vedermi contenta e felice. Ed io non potevo far altro che amarlo, sempre più ed incondizionatamente quell'idiota.

Calzai ai piedi quei trampolini che le ragazze normali avrebbero chiamato tacchi, me li aveva prestati Lia, insistendo - quasi obbligandomi, in realtà - nel farmeli indossare questa sera.

Camminai in direzione dello specchio in camera mia, guardando il meraviglioso tubino rosso bordeaux, addosso ad una normale ragazza innamorata. Pensai sorridendo al mio riflesso, che non era cambiato molto dalla solita me. Non mi ero truccata, oltre al semplice mascara e un luci da labbra trasparente, a Kyle non piaceva che mi truccassi. A detta sua, non ne avevo bisogno.
I capelli, per una buona volta, avevo cercato di riordinarli in una crocchia più ordinata del solito, tenendoli in uno chignon avvolto dai merletti.

Al suono del campanello di casa, sentii la voce del mio fratellino. "Kyle è qui!" Annunciò correndo entrando in camera mia, come un piccolo uragano.

"Woah, sei bellissima!" Parlò Terrie, che quel pomeriggio era venuta a stare da me, per poter giocare con Peter. Erano diventati ottimi amici.

Mi abbassai leggermente, per poter lasciare sulle loro teste, un bacio affettuoso, prima di farli scendere e chiudere la porta della mia stanza alle mie spalle.

Quando scesi le scale, non potei fare a meno di sentire il suo sguardo addosso. Mi sentii immediatamente arrossire. Mi guardava sempre come se fosse la prima volta, come se niente da allora fosse cambiato. "Ciao." Lo salutai in un sussurro, stringendo la mano che mi allungò, per aiutarmi a scendere l'ultimo scalino. Era stupendo con addosso il completo nero, i capelli scompigliati e gli occhi intensi, nei miei. Mi guardò a lungo e attentamente, come se volesse memorizzare il mio volto e imprimerlo nella sua testa. "Ho qualcosa che non va?"

Scosse la testa, alzando gli angoli delle labbra verso l'alto. "Oltre al vestito troppo corto, sei bellissima."

"Kyle!" Alzai gli occhi al cielo, davanti alle sue parole. Mi ero dimenticata di aggiungere geloso nella lunga lista, che vi avevo elencato sul suo conto poco prima.

"Che c'è?"

"Non iniziare con le tue crisi di gelosia al ballo, voglio passare una serata tranquilla." Mormorai, sentendo le sue mani appoggiarsi sui miei fianchi, per attirarmi a sé.

"Prometto che non farò nulla per farti arrabbiare." Sussurrò contro le mie labbra.

"L'ultima volta hai detto lo stesso e poi sei saltato addosso ad un tuo compagno di squadra, per avermi soltanto guardata." Parlai, mentre trasformava le labbra piene in una smorfia.

"Quell'imbecille, non doveva neppure sognarsi di guardati." Dichiarò, per nulla pentito di ciò che aveva fatto. Aveva quasi rischiato di essere sospeso, per aver aggredito un compagno di scuola. Per cosa?

Alzai gli occhi al cielo. "Sei tremendo."

"E completamente pazzo di te, sin da quel giorno, sempre di più." Sussurrò sfiorando le mie labbra, facendomi battere il cuore, che batteva solo e soltanto per lui.

Allungai le mie mani sui suoi capelli, prima di tirarlo verso di me, inebriandomi con il suo profumo, prima di premere le labbra sulle sue.
"Chi ti ha fatto cambiare idea e ti ha convinto ad indossare lo smoking?" Gli domandai, guardandolo dal basso, nonostante avessi comunque i tacchi.

"Mio padre." Alzò gli occhi al cielo, facendomi ridere.

Il Signor Sullivan era cambiato parecchio dalla prima volta in cui lo avevo visto, era diventato meno burbero e arrogante, e più gentile. La madre di Kyle, ogni volta che andavo da loro - finendo per sfornare ogni volta una torta - non smetteva mai di dirmi il quando avessi cambiato quella famiglia, con la mia sola presenza. Finalmente aveva sistemato le problematiche con la sua famiglia e con Kyle.

Lo attirai a me per il colletto. "Sei stupendo vestito così."

"Mi stai dicendo che dovrei indossare cose eleganti più spesso?

"Non credo sia il tuo genere, con i pantaloni da tuta e la felpa sportiva, sei molto sexy." Mormorai baciandolo.

"Non vedo l'ora di toglierti questo vestito." Parlò con un sorrisetto malizioso sulle labbra, inarcando un sopracciglio aspettandosi di ricevere una sberla da parte mia, come capitava spesso.

"Beh, perché no?" Dichiarai, lasciandolo con la bocca aperta, nel mentre che salutavo i bambini e aprivo la porta. "Cosa c'è, Kyle? Hai perso la lingua?" Gli sorrisi beffarda.

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