-che avete da dire donzelle?- chiede il nostro migliore amico, Mike,
-nulla, ma, notizia bomba, avrò un BABYSITTER!- esclamo facendolo scoppiare a ridere. La giornata passa bene, al cambio dell'ora ci dirigiamo verso la classe di economia,
-si, come quando inciampasti sulla radice di un albero, durante la gita scolastica, e cadetti a dosso alla tua cotta di allora- mi dice Mel, le mie gote si tingono di rosso mentre rido,
-dai, non farmelo ricordare- dico passandomi una mano sul volto. Quando alzo lo sguardo incrociando quello di un ragazzo dagli cocchi nocciola, sta sorridendo, probabilmente per un qualcosa che hanno detto i suoi amici; il contatto fu spezzato dopo qualche istante dai suoi occhiali da sole neri. Perché diavolo ha gli occhiali da sole se siamo a novembre? Mi concentro nuovamente su Mel che ha smesso di parlare e sta fissando il ragazzo che sta per uscire.
-ti sei incantata?- le chiedo, nega con il capo,
-vengo in questa scuola da tre anni e non l'ho mai visto- affermo riferendomi al ragazzo che è passato poco fa;
-nemmeno io- conferma. Andiamo in classe di fretta, amo questa materia, mi diverte, passa molto velocemente,
-ora devo andare a casa a conoscere lo sventurato, ci vediamo domani?- loro annuiscono. Qiando arrivo a casa appoggio lo zaino,
-tesoro, sta per arrivare, mi raccomando, comportati bene- si raccomanda,
-certo mamma- le sorrido innocente,
-bene-
Suona il campanello
-non guardate me, io non ci vado- dico sedendomi comodamente sul divano,
-benvenuto, entra pure- dice cordialmente mia madre,
-la ringrazio-
-tesoro...- quando mi sento chiamare mi alzo, rimango stupita nel vedere il ragazzo di oggi a scuola.
-Aria lui è Payton, Payton lei è Aria- ci stringiamo la mano,
-bene, ora che vi siete conosciuti noi possiamo andare, ciao tesoro, ciao payton- io li abbraccio mentre lui li saluta con un "arrivederci".
-la stanza degli ospiti è al piano di sopra in fondo al corridoio- dicosenza degnarlo di uno sguardo guardando la televisione davanti a me,
-guarda che io sono qua!- dice,
-allora?- chiedo non spostando lo sguardo,
-potresti almeno guardarmi in faccia, no?- chiede, io non rispondo,
-senti ragazzina, io sono il più grande, e i tuoi genitori mi hanno chiesto di badare a te, quindi pretendo un po' di rispetto!- urla, io sorrido,
-ti renderò la vita un inferno- gli dico spostando lo sguardo nella sua direzione. Mi guarda in cagnesco,
-stronza- sibila,
-confermo- dico spostando di nuovo lo sguardo sulla TV; lo sento scendere le scale un paio di ore dopo,
-io esco- dice, guardo nella sua direzione, ha una semplice camicia nera come i pantaloni.
-io non credo- dico,
-e sentiamo, perché non dovrei?- chiede,
-perché sei responsabile della fantastica ragazza che hai davanti, non puoi...- estraggo il telefono,
-e se non sarai responsabile mi basterà premere un tasto per farti finire in una marea di guai, quindi, ti consiglio vivamente di preparare la cena, e di stare in casa- dico sicura di me stessa,
-ragazzina del cazzo, tu non avresti le palle- dice sorridendo.
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quanto odio il mio babysitter🤍🔒|| Payton Moormeier
Romancei genitori di Aria devono andare via per un viaggio di lavoro, e il figlio di una loro collega sarà il suo babysitter. lei vuole rendergli la vita impossibile, all'inizio disi odiano profondamente, ma sotto l'odio c'è sempre qualcosa no?