🤍12🤍

7.2K 217 42
                                    

In questo momento, mentre cerco di coprirmi quel dannato succhiotto con il correttore, lo sto odiando. Io lo sapevo che era una pessima idea questa pagliacciata del babysitter, sono in grado di badare a me stessa, e per inciso lui è più immaturo, vendicativo e stronzo di me.


-ti accompagno a scuola?- mi chiede il depravato appena arrivò in cucina, non voglio andare a piedi quindi annuisco, 


-non ho sentito...- inizia ma lo interrompo, 


-si, ho annuito, cos'altro può voler dire eh?- gli chiedo trucidandolo con lo sguardo. Si avvicina dopo aver posato un bicchiere di vetro nel lavello, mi scosta una ciocca di capelli mettendola dietro l'orecchio; con l'indice segue il contorno del segno violaceo sul collo,


-potevi nasconderlo meglio...- afferma. 


-la prossima volta provaci tu a coprire un succhiotto del genere, ma ti pare? Non ci si riesce neanche volendo, ed è colpa tua cretino!- lo schernisco, mi guarda divertito,


-diciamo che è anche un po' colpa tua...- asserisce, 


-ah si? Ma si può sapere che ti passa per la testa? Li hai fatto tu e ora è colpa mia? Questa devo ammettere che mi mancava!- esclamò dandogli uno schiaffetto sulla mano che è appoggiata sul mio collo, ma che non sposta.

-concordo sul fatto che l'ho fatto io, e devo ammettere che è venuto meglio di quanto mi aspettassi, ma tu non ti sei spostata, quindi...beh...- si avvicina ancora di più costringendomi ad arretrare. Ma al contrario di ciò che mi sarei aspettata la mia schiena non viene a contatto con il muro, bensì con la mano del ragazzo di fronte a me che mi ferma. 

-la tua parte di colpa ce l'hai- sussurra scaricando anche una parte di colpa su di me...

-non te la tirare, non sei neanche sto gran che- dico cercando di cambiare argomento, provando a ferirlo nell'orgoglio, ma non sembra fare effetto dato che si avvicina ancora di più al mio orecchio e mordendomi il lobo. sospiro di piacere, ma mi rendo conto troppo tardi di quello che ho fatto, sul suo viso si è dipinto un ghigno, 

-quindi "neanche sto gran che"...- inizia riferendosi a se stesso, 

-...ti fa questo effetto- conclude. 

-r-ripeto...non te la t-tirare, perchè...- mi muoiono le parole in bocca quando mi afferra la vita sollevandomi per poi farmi sedere sul ripiano della cucina. si infila velocemente tra le mie cosce arrivandomi vicino...troppo vicino. 

-P-payton dovremmo andare a scuola- gli ricordo a bassa voce, sento la sua risata sul mio collo, i brividi si spargono per tutto il corpo, 

-ci vuoi andare davvero?- chiede mordendomi piano un lembo di pelle. 


quanto odio il mio  babysitter🤍🔒|| Payton MoormeierWhere stories live. Discover now