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Quando arriviamo al locale si sente un gran casino, La musica a tutto volume mi perfora i timpani, le luci stroboscopiche mi fanno girare la testa. Mentre spintoniamo tra la folla del locale più affollato della città la gente mi si struscia a dosso, l'odore di alcool e sudore è insopportabile! La mia migliore amica si sta facendo strada verso il bar mentre io mi limito a non inciampare e a non andare addosso alla gente che mi circonda, meglio dire che mi schiaccia. I tacchi alti non aiutano affatto, in più la gonna corta del vestito mi sale lungo le cosce. Raggiungo il culmine della mia pazienza quando una mano sconosciuta mi palpa il culo, mi giro e dò un bello schiaffone alla persona interessata, evidentemente ubriaco. Mi giro per continuare il tragitto con la mia migliore amica ma lei non c'è, al suo posto trovo una ragazza completamente ubriaca che mi guarda con odio. Ma chi è questa? Sembra uno spaventapasseri messo male, i capelli biondi le ricadono sulle spalle, gli occhi che mi scrutano sono chiusi in due fessure, le labbra palesemente rifatte sono tese in una linea retta. Cerco di alzarmi sulle punte per individuare il bancone dove si sarà appostata la mia migliore amica, Mel. Quando la trovo mi sente! Che cavolo! Cosa c'è di difficile da capire nella frase: Non lasciarmi sola che se no ci perdiamo? Estraggo il telefono dalla borsetta di pelle ma non ci sono tacche! Avete presente l'essere fortunati? Ecco io no. Mi guardo un po' in giro, ed eccola individuata, sta parlando con un tizio girato di spalle. Torno alla mia altezza normale, la tipa è ancora li che mi fissa,

-sei un unicorno, dovresti essere buono, perché gli hai dato uno schiaffo?- mi chiede. Scoppio a ridere incapace di fare altro, la guardo negli occhi e le rispondo

-non ti preoccupare, non si è fatto male- trattando un ghigno per rispetto anche se so che non ricorderà assolutamente niente. Allora lei sgrana gli occhi rivelandomi le iridi azzurre

-se lo dici tu- fa spallucce e se ne va. Libero la risata che stavo trattenendo mentre mi incammino verso Mel e il tipo di spalle. Spintonando, con poca grazia, le ultime persone rimanenti arrivo alla meta, e mi avvio verso i due che sorseggiano un drink al bancone. Mi porto una ciocca color castano chiaro dietro l'orecchio, quando la mia migliore amica mi nota sgrana gli occhi azzurri come il cielo. Quando arrivo davanti a loro incrocio le braccia al petto, sotto il seno

-ciao, ti ricordi di avere una migliore amica che hai letteralmente abbandonato per ubriacarti con lui qua?- le chiedo indicando il tipo con i pollice rivolto verso di lui. Mi blocco, ricolgo nuovamente lo sguardo al ragazzo che ha la mia stessa espressione scioccata. Payton. Mi squadra senza ritegno e si morde il labbro inferiore. Rivolgo nuovamente la mia attenzione alla ragazza davanti a me,

-lo so, io...io...vedi mi ha offerto un drink e non ho potuto rifiutare- risponde alla velocità della luce, alzo gli occhi al cielo, ma siamo fuori di testa?

-mi sono preoccupata Mel, non ti ho più vista e...- non riesco a terminare la frase che una voce roca e decisa dice

-non ha bisogno di una babysitter- alzo un sopracciglio girandomi lentamente verso il ragazzo seduto alla mia sinistra.

-scusami?- gli chiedo stizzita,

-non ha bisogno di una babysitter- dice alzandosi,

-al contrario tuo- afferma per poi con un ghigno,

-sei infantile...vedi se io adesso cadessi, potrei darti tutta la colpa...- inizio,

-se tu quella infantile!- esclama.

-tu sei quello più grande! E io non ho bisogno di un Babysitter- rispondo fulminandolo, sta per dire qualcos'altro ma viene interrotto dalla mia migliore amica,

-ma vi conoscete?- chiede,

-sono il suo babysitter- la liquida Payton, lo guardo malissimo,

-è il figlio di una collega dei miei- dico,

-è lui il tizio?- mi sussurra guardandolo e obbligandomi ad annuire. 

quanto odio il mio  babysitter🤍🔒|| Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora