13. Are you jelouse?

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🎶Gangsta🎶

"E rimarrai la cosa più bella tra tutte le cose belle a cui non ho saputo dare una spiegazione"
~Gianluca Purgatorio

Else, 13 anni.

Non ricordavo molto bene come, o cosa successe precisamente. Avevo la mente offuscata, e sentivo ogni mio arto e osso paralizzato per il freddo e la stanchezza.

La testa era pesante, come non lo era mai stata, e avevo il costante presentimento che sarei potuta morire in qualunque istante. Le mani erano fredde. Ghiacciate.

Sentivo i polmoni andarmi a fuoco e la gola mi bruciava come mai.

Quel pomeriggio non feci altro che dormire, dopo che Liam mi portò su in camera, infagottata tra le sue braccia e con la paura di cadere dalle scale.

Quando aprii gli occhi, le palpebre erano pesanti, e gli occhi mi bruciavano. A mala pena riuscivo a tenerli aperti. I capelli erano leggermente scompigliati mentre addosso avevo dei vestiti che non indossavo fino a poche ore prima.

La stanza era buia, come non lo era mai stata. Entrava un raggio di luce, come un fulmine improvviso, dalla finestra, ma non illuminava affatto la stanza. Mi chiesi il perchè.

Quando poi, ancora priva di sensi e con la testa che mi esplodeva, mi girai verso la mia sveglia sul comodino, intravisi la lancetta, sforzando gli occhi, sul numero uno. Era notte. Notte fonda.

Le coperte erano troppo leggere. Sentivo freddo. I peli sul mio corpo si alzarono involontariamente causandomi dei brividi lungo la schiena e le gambe. Tremava per qualche secondo portandomi le braccia e le mani sulla testa.

Non appena ebbi l'occasione di spalancare gli occhi per un secondo vidi un'ombra davanti a me seduta sulla sedia della scrivania ed ebbi il pazzo impulso di prendere in mano uno dei libri, per sbatterlo in testa.

Ma quando mi trovai a realizzare davanti la cruda realtà capii che era solo Liam. Aveva gli occhi chiusi, una postura morbida e le mani venose lungo il corpo. Le labbra carnose rosse ed una coperta sopra il suo busto, ricoperto da un maglione caldo.

Sembrava un angelo, cosa che non gli apparteneva caratterialmente parlando. Forse un demone sceso in terra, con quella mascella appuntita ed affilata come un coltello, dei tratti quasi divini e quel sorriso perfetto che faceva intravedere ogni volta i denti bianchi.

Lo odiavo. Come sempre. Eppure mi aveva salvata. Mi aveva aiutata, ed io ero in debito con lui. Forse per tutta la vita, costantemente.

Lui si era lanciato in una pozza ghiacciata rischiando la vita...per me. Se non fosse stato per lui, io sarei morta sicuramente, anzi...certamente! E lui era lì, pronto a compiere un'azione completamente e indubbiamente pericolosa per me?

Si, ero decisamente in debito con lui.

Mi sedetti, piegando il busto in due e facendo leva sulle mani. Mi alzai cercando di reggermi in piedi, eppure le mie gambe tremavano come mai era successo.

Le sentivo paralizzate, come se fossero cemento, attaccate al pavimento. Feci un respiro profondo e con decisione mi aggrappai alle mensole basse, vicino a me arrivando fino a Liam, reggendomi alla sedia dietro il suo corpo.

Appoggai una mano sulla sua spalla e lo scossi leggermente.

« Liam, Liam! Svegliati.»
Sussurrai dandogli due colpetti sulla testa.

Non appena vidi i suoi occhi aprirsi lentamente e guardarmi fu come vedere due fumini in piena notte. I suoi occhi blu erano come due fari accesi nel buio.

Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di Noi✔️ - TeclaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora