•Capitolo 20•

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-Perché hai permesso che questa persona ti facesse del male?-
Perché ti amo.
-Perché l'animo umano é così facilmente corruttibile.- rispondo in un piccolo sorrisetto.
-Lei ha mai provato a credere in qualcosa che, sostanzialmente, non c'é mai stato?- gli chiedo riprendendo il filo della risposta precedente.
-Spiegati-
Lentamente si siede accanto a me, e averlo di nuovo così vicino mi fa rivivere mille emozioni.
-Mh, credere in qualcosa che pensi ci sia stata davvero, nonostante si sapesse che non c'era nulla. Solo un qualcosa di insignificante, ma non per te.-
Mi guarda per un momento, poi distoglie lo sguardo verso di me fissando altro.
Minuti di silenzio e nessuna risposta.
É così evidente che servivo solo a compiacerlo.
-Greta, tu sai di me ed Erika?-
-Certo che lo so.- rispondo cercando di non dar a vedere il mio dolore.
-E sei gelosa?-
Quindi é questo il suo scopo?
-"Non é tanto gelosia, forse é solo dispiacere nel capire quanto siamo facilmente sostituibili."-
-Scusa-
-Per cosa?-
-Per averti fatto credere che insomma, noi...-
-Non esiste nessun noi- rispondo prima che potesse terminare la frase, sorridendo.
Fingi di star bene, non merita le tue lacrime.
Si avvicina a me, dapprima fissandomi negli occhi e successivamente buttandosi, letteralmente, tra le mie braccia.
Non c'era mai stato un abbraccio, eppure in quel momento stavo bene.
-Perché ho l'impressione che questo sia un addio?- gli chiedo ancora tra le sue braccia.
In quel preciso istante si stacca da me, ancora guardandomi negli occhi.
-Non voglio più farti del male, non lo meriti.-
Piano piano si allontana sempre di più da me avvicinandosi alla porta.
Prima che potesse uscire si volta nuovamente verso di me --Abbi cura di te, mia piccola Greta.-

É appena uscito da questa maledetta stanza.
Il mio viso é inondato di lacrime.
-No, no, cazzo. Vaffanculo- urlo disperata, lanciando il cuscino verso la porta, buttando tutto ció che si trova sulla scrivania ed ora mi ritrovo a terra, ancora in lacrime continuando ad urlare -No-, con quel poco di voce che mi rimane.
La porta si spalanca, mi volto pensando fosse Thomas ma é Christian.
-Greta, ho saputo che ti sei sentita male. Come stai?-
Si avvicina sempre di più a me e prima che potesse toccarmi gli urlo contro -Vattene Christian, vattente!-
-Ma piccola mia...-
-Non chiamarmi in quel modo, ti ho detto di andartene, cazzo - urlo ancora di più, a terra in lacrime.
-Va al diavolo!- urla anch'egli dirigendosi verso la porta dove incontra Cristina.
-Oh che cazzo sta succedendo?
Si sentono le urla dal corridoio!-
-Fattelo dire da quella va- urla Christian sbattendosi la porta alle spalle.
-Greta, tesoro che hai?-
Si inginocchia difronte a me
-Perché Crì, perché?- le rispondo con la voce spezzata dal pianto, abbracciandola
-Che cazzo ti ha fatto quello stronzo del professore?-
-Se né andato via, dalla mia vita.-
-Cosa significa?-
-C-ci siamo..mi ha dato un abbraccio di "addio".-
-Questo stronzo prima ti usa e poi ti dice addio. Gliela faccio vedere io.-
-No Crì, ti prego..fallo per me.-
-Va bene, ma ora alzati e andiamo via. Ti ho portato la borsa.-
- Grazie.-

"Fuori fa freddo ma non tremo per questo."

"E un giorno rinasce mentre siamo impegnati a perderci.. sarebbe un peccato restare a guardare-

"Fermati un attimo e dimmi che cosa vuoi fare, vero che vuoi restare?"

"Guarda che non si cancella una vita così, che te lo dico a fare?
E questo amore impossibile la storia di un film che non ha mai un finale... é vero che vuoi restare?"

~Angolo autrice.
Hi!
Oggi ho aggiornato tre capitoli, cosa mai successa vé?
Mi mancava un capitolo un po' più "drammatico" e non potevo non farlo, quindi scusatemi ma é stato più forte di me.
Secondo voi sarà un vero addio?
Cosa prova, a vostro parere, Thomas?
Fatemi sapere e votatee!
Au revoiir.

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