•Capitolo 32•

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Flashback
8 febbraio.
{Voce narrante.}

Era l'otto febbraio un giorno normale come tanti, ma non per Greta.
Per lei nessuna giornata é degna di essere chiamata "buona giornata".
É solo un tormento continuare con la sua vita, giorno dopo giorno.
Erano passati all'incirca due mesi da quando Thomas non era più lì.
Il nuovo insegnante era l'esatto opposto:vecchioccio, più che antipatico e soprattutto non era Thomas.
Eppure Greta, ha trovato il suo sfogo nello studio.
É sempre stata una secchiona "principiante", studiava si ma mai ai livelli dei veri secchioni.
In quest'ultimo periodo si era dedicata solo allo studio, alla sua formazione, al suo futuro ma con l'idea fissa che un futuro senza Thomas non era vita.
É diventato più che amore un ossessione dal quale non riesce ad uscirne.
Si é allontanata molto dalla sua vita sociale, appunto ora é tutto fossilizzato sui libri, o meglio era.
Fino ad un giorno, non più normale, non come gli altri ma peggio.
Era in scooter con Gabriele, per un giretto, quando qualcuno che superava di gran lunga i limiti di velocità, li travolse, senza prestare soccorso.
Gabriele perse i sensi, mentre Greta, sopportando il dolore, chiese aiuto urlando con tutta la forza che pian piano diminuiva.
Una buon'anima prestó loro aiuto, chiamando il 118.
Gabriele ebbe una frattura alla gamba e al braccio, mentre Greta per fortuna nulla se non una lussazione del polso, ma nulla di grave.

Ma non é questo il peggio, ma l'accaduto dei giorni seguenti: sua madre dopo vari esami ha scoperto di essere malata: tumore all'utero.
Ció ha alimentato il tormento e la disperazione di Greta, con la costante paura di perdere anche la madre, facendola chiudere in un mondo tutto suo, fatto di demoni e tormenti. Un continuo temporale senza un raggio di luce.

Undici mesi dopo la morte della madre la devastó.
Non aveva perso solo il padre, ora anche la madre.
Nessuno dei suoi genitori conoscerà mai il suo grande amore, il lavoro che il futuro le riserverà, i voti degli esami...perderanno tutto della vita di Greta.
É questo é cio che la tormenta di più: prima di quest'anno era felice, spensierata, e a poco a poco stava riuscendo a superare la morte del padre e poi? Viene a mancare il suo più grande punto di riferimento.

Con chi condividerà gioia e dolore? Chi piangerà, un giorno se ci sarà, al suo matrimonio?
Chi la consolerà dalle delusioni di amicizia o amorose?
Chi l'aiuterà a rialzarsi quando cadrà?
Gli amici, Domenico si. Ma nessuno sarà mai sua madre.
É sola, non ha più nessuno.
Fine flashback.

Un anno dopo.
Sono al limite di tutto, e ho bisogno di fare una cosa di cui credo me ne pentiró.

Sto chiamando Thomas. É passato un fottuto anno e io non riesco ad andare avanti, la vita mi sta portando via tutti, ora anche mia madre.

Pov Thomas.

É da così tanto tempo che sono qui, in una casa sperduta al Padre Eterno, a Los Angeles.

Qui non ho parenti, i miei genitori sono venuti a mancare tempo fa, zii, nonne e nipoti sono in Inghilterra.
Qui non ho nessuno, ho solo un vuoto incolmabile lasciato in Italia.

Sento il mio telefono squillare, concentro gli occhi sullo schermo.
Il mio cuore perde un colpo nel momento in cui mi rendo conto di chi mi sta chiamando.
La mia piccola Greta.

Non posso risponderle, anche se vorrei da morire, ma non riesco ad ascoltare dopo tutto questo tempo la sua voce. Non saprei cosa dirle, sono stato un mostro.

Dopo pochi secondi mi arriva la notifica di un messaggio in segreteria...di Greta.
Mi affretto ad ascoltarlo.
"Mi aspettavo che non rispondessi, e sinceramente non so neanche io perché ti sto chiamando.
Peró é passato più di un anno, ed io non riesco ad andare avanti, non senza di te.
Sai, sono successe tante cose.
Io e Gabriele siamo stati travolti da un coglione e mesi fa é venuta a mancare anche mia madre.
Sono sola, non ho nessuno e da quando te ne sei andato é tutta una merda.
Spero che tu sia felice, te lo auguro."

Sono spiazzato da quel messaggio, ha una voce così diversa, rotta dal pianto.
Ed io l'ho lasciata nei momenti più brutti della sua vita.
È tutta colpa mia, solo colpa mia.

~Angolo autrice.
Buon pomeriggio, finalmente il mio amato cellulare é tornato da chi ne aveva bisogno.
E beh, posso ufficialmente dire che mancano pochissimi capitoli, a meno che non ricambi idea ma questa volta stiamo davvero raggiungendo la fine.
Se ci sarà un lieto fine? Non lo so, non amo il vissero felici e contenti, ma mai dire mai. Puó finire bene come puó finire male, o nei peggiori dei casi senza fine e senza un sequel che vi faccia capire.
Sto scherzando, non sono così crudele.
E comunque, in questo capitolo vi é un salto nel tempo anticipato da un flashback che spiega un po' di cose accadute durante l'assenza di Thomas.
Odio i Pov, ma sono stata costretta a farlo, altrimenti la mia storia non poteva continuare.
E comunque da questo capitolo in poi, dato che ci avviciniamo sempre di più alla fine aspettatevi di tutto ma in contemporanea non vi aspettate nulla, verrà tutto da sé.
Spero che questa storia continui a piacervi, quindi mettetemi un bel commentino e votate.
A presto.

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